Riprende fiato il progetto di larga coalizione del centrosinistra, mentre svanisce l’ambizione di ottenere 3 vittorie su 3 regionali per il centrodestra. I numeri delle elezioni 2024 in Umbria ed Emilia Romagna verranno sviscerati ed analizzati nei prossimi giorni, in modo da permette ad ogni partito di addolcire la pillola amara della sconfitta o gonfiare il petto per una vittoria magari inattesa.
Continua il declino del Movimento 5Stelle, che in terre emiliano-romagnole si ferma al 3,55% dei voti, mentre il PD fa la voce grossa ottenendo il 42,94% dei voti (cioè circa 620mila): grazie a questi risultati Michele De Pascale batte la candidata di centrodestra Elena Ugolini.
Anche in Umbria il centrosinistra festeggia con la sindaca di Assisi Stefania Proietti: è lei la governatrice che succederà a Donatella Tesei, ricandidatasi col sostegno di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia: 51,40% dei voti per Proietti, mentre Tesei si ferma al 45,88%.
Fratelli d’Italia viene doppiato dal PD in terra umbra, mentre Forza Italia continua a rosicchiare qualche punto percentuale alla Lega.
Elezioni Emilia Romagna 2024: crollo M5 e Pd a valanga nei risultati
Altro giro, altre elezioni regionali: i risultati del 17-18 novembre 2024 hanno premiato la coalizione di centrosinistra nelle due regioni al voto, cioè Emilia Romagna ed Umbria. In una campagna elettorale caratterizzata ancora una volta dal forte astensionismo e dall’interesse scarso dei grandi partiti a parlare dei problemi dei territori, a vincere sono stati il sindaco di Ravenna Michele De Pascale (PD) e Stefania Proietti (civica di centrosinistra).
La sconfitta di fine ottobre in Liguria, dove il candidato di centrodestra Marco Bucci ha battuto l’avversario di centrosinistra Andrea Orlando aveva messo molta pressione soprattutto dalle parti del Nazareno. Il PD sembrava infatti dubbioso sull’ostinata idea della segretaria Elly Schlein di cercare quante più alleanze possibili, continuando a cercare l’appoggio del sempre più claudicante Movimento 5Stelle.
In Emilia Romagna i risultati confermano quanto avvenuto in Liguria: i dem si confermano primo partito con il 42,94% dei voti (quindi circa 620mila), mentre i pentastellati si fermano ad un misero 3,55% (equivalenti a circa 51mila voti). Il partito di Giuseppe Conte è stato superato non solo da AVS (5,29% dei voti), ma anche dalla lista “Civici, con De Pascale presidente” (3,83% dei voti).
Elena Ugolini, candidata del centrodestra, viene quindi sconfitta e si ferma al 40,10% dei voti. Il primo partito resta, qui, Fratelli d’Italia che ha ottenuto circa 343mila voti (pari al 23,77%), mentre continua la guerra delle percentuali fra Lega e Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini ottiene un altro risultato magro, fermandosi al 5,28% dei voti, mentre i forzisti di Antonio Tajani vanno al 5,68%.
A congratularsi con De Pascale sono arrivati molti colleghi di partito, dall’ex governatore emiliano Stefano Bonaccini all’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Anche la premier Giorgia Meloni ha affidato ai social gli auguri per un buon lavoro a De Pascale e a Proietti, sottolineando però l’aspettativa di una fattiva collaborazione fra le parti.
Al centro delle aspettative di chi ha votato De Pascale resta la ricostruzione di molti comuni colpiti dalle piogge e dalle alluvioni dei mesi scorsi, che ancora una volta segnalano quanto l’urgenza dei cambiamenti climatici continui a presentare il proprio pesante conto a tutta la popolazione.
Elezioni Umbria 2024: PD doppia FdI, Lega in stallo al 7%
Se guardiamo al quadro generale, anche in Umbria si può parlare ovviamente dello stesso risultato: il centrosinistra torna alla guida della regione del centro Italia grazie a Stefania Proietti (51,40% dei voti), mentre il centrodestra della governatrice uscente Donatella Tesei si ferma al secondo posto (45,88%).
L’unica differenza è nei risultati dei singoli partiti. Iniziando nel centrosinistra, il M5S si piazza al secondo posto con il 4,90% dei voti (circa 9mila), ponendosi a distanza però siderale dal PD (che ha ottenuto circa 60mila voti, equivalenti al 31,18%). AVS si ferma al quarto posto con il 4,14% dei voti, dietro alla lista civica “Umbria domani Proietti presidente” (4,61% dei voti).
Nel centrodestra il trittico FdI-FI-Lega mantiene inalterato l’ordine d’arrivo: situazione cioè analoga all’Emilia Romagna, solo che in Umbria la distanza fra il partito di Meloni e quello di Schlein è più che profonda (19,47% i meloniani, il 31,18% i dem). I leghisti perdono contatto con i forzisti in modo anche più netto: 7,70% dei voti contro il 9,14%.
Fin dall’istituzione della regione, l’Umbria era stata guidata da esponenti del centrosinistra e la vittoria di Tesei nel 2019 venne letta anche come reazione ad uno scandalo scoppiato nella giunta regionale allora in mano al centrosinistra per l’appunto.
Proietti incassa i complimenti e guarda al futuro:
Governeremo in libertà, democrazia, partecipazione: con la gente per la gente. Da domani saremo al lavoro perché le persone hanno bisogno che ci prendiamo cura di loro, riportando all’Umbria la sanità pubblica, la cura dell’ambiente, dei giovani, dello sviluppo sostenibile. Il nostro punto centrale sarà ridare la fiducia ai giovani e ai più fragili per un futuro in Umbria. Ringrazio Meloni per essersi complimentata con me.
I dati sull’affluenza e sui votanti
I dati sull’affluenza in Emilia-Romagna indicano che c’è stato un calo di oltre 20% rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2020, che si tennero in un solo giorno. In Umbria l’affluenza è scesa del circa 12%: pure nel 2019 le elezioni si svolsero solo di domenica.
Ricordiamo che l'Emilia-Romagna ha sempre avuto presidenti di centrosinistra e lo stesso vale per l'Umbria fino al 2019, quando è stata eletta la prima presidente di centrodestra.#MaratonaYoutrend pic.twitter.com/uljp1zbKzS
— Youtrend (@you_trend) November 18, 2024
In teoria quindi la spalmatura su due giorni avrebbe dovuto favorire le persone, che potevano scegliere quando andare a votare. Purtroppo ciò non è avvenuto, anche se ci sono stati diversi comuni in Emilia Romagna, principalmente quelli colpiti dalle alluvioni, dove l’affluenza è stata molto alta.
Probabilmente è un segnale che le persone cercavano col loro voto di segnalare agli eletti che ci sono urgenze non più differibili. Nei prossimi giorni si parlerà con ogni probabilità dell’elevato astensionismo: Carlo Calenda di Azione ha già indicato come sua possibile soluzione la creazione di un unico grande Election Day nazionale.
Alle 20 di oggi 18 novembre 2024 si può notare come l’affluenza sia aumentata nel corso dell’intera domenica, restando però più bassa rispetto alle precedenti regionali.
I 3 punti salienti dell’articolo
- Vittorie del centrosinistra in Umbria ed Emilia Romagna: il centrosinistra ha trionfato nelle elezioni regionali del 17-18 novembre 2024, con Michele De Pascale (PD) riconfermato in Emilia Romagna e Stefania Proietti (civica di centrosinistra) eletta governatrice dell’Umbria. In entrambe le regioni, il PD ha ottenuto risultati superiori, mentre il M5S ha registrato un forte calo di consensi.
- Declino del M5S e rivalità tra i partiti di centrodestra: il Movimento 5 Stelle continua il suo declino, fermandosi a percentuali molto basse, come il 3,55% in Emilia Romagna. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia è rimasto il primo partito, ma la Lega ha subito un ulteriore calo, mentre Forza Italia ha guadagnato terreno, segnalando divisioni interne alla coalizione.
- Bassa affluenza e segnali di disillusione elettorale: l’affluenza alle urne è stata significativamente bassa, con un calo del 20% in Emilia Romagna e del 12% in Umbria rispetto alle precedenti elezioni, riflettendo una crescente disillusione degli elettori. L’astensionismo potrebbe essere un segnale di frustrazione nei confronti della classe politica e della mancanza di attenzione ai problemi locali, come evidenziato dalle richieste di intervento su cambiamenti climatici e servizi pubblici.