Un emendamento per togliere ai giudici delle sezioni specializzate in materia di immigrazione dei Tribunali Civili la facoltà di decidere in merito ai trattenimenti dei migranti richiedenti asilo. Questa, in estrema sintesi, la proposta emendativa al Decreto Flussi firmata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany – ribattezzata dal centrosinistra emendamento Musk – che, se approvata, esautorerà la magistratura di primo grado a favore delle Corti d’Appello.
Niente più casi Albania e niente più sentenze di annullamento dei trasferimenti di richiedenti asilo nei centri per il rimpatrio albanesi: i giudici del tribunale di Roma non avranno più voce in capitolo.
L’iniziativa della parlamentare di Fratelli d’Italia che ha già incassato l’appoggio del Governo, ha naturalmente sollevato la levata di scudi del centrosinistra e nella giornata di ieri, domenica 17 novembre, è stata anche duramente attaccata dall’Associazione Nazionale Magistrati.
Dl Flussi, cosa prevede l’emendamento Musk
Una scorciatoia per eliminare dai giochi un avversario temibile per la riuscita della cosiddetta Operazione Albania: i giudici delle sezioni immigrazione dei Tribunali Civili italiani. Questi i termini della narrazione portata avanti dalle opposizioni che vorrebbe la maggioranza di centrodestra impegnata in un attacco frontale alla magistratura.
Al di là dei toni della narrazione, il ricorso della maggioranza a un emendamento – inserito al Decreto Flussi attualmente in approvazione in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio – si prefigura a tutti gli effetti come un modo per ‘forzare’ i tempi di introduzione di una modifica procedurale che altrimenti avrebbe avuto tempi più lunghi.
L’emendamento, infatti, se approvato verrà inserito come parte integrante del Decreto Flussi che – una volta licenziato dalla commissione – arriverà alla Camera per l’approvazione. Con l’approvazione del Dl Flussi (prevista per il 25 novembre), la modifica introdotta dall’emendamento presentato dalla deputata Kelany diventerà legge.
L’emendamento Kelany, ribattezzato anche ‘emendamento Musk’ – a seguito dell’attacco sferrato ai giudici italiani dal nuovo ministro per l’Efficienza Governativa di Donald Trump – è stato depositato lo scorso 12 novembre, poche ore dopo la decisione del Tribunale di Roma di sospendere il secondo trasferimento di migranti nel Cpr di Gjader in Albania e di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
In pratica la proposta della deputata di Fratelli d’Italia vuole modificare la normativa sulle convalide dei trattenimenti dei migranti che, ad oggi, è in capo alle sezioni specializzate dei tribunali civili italiani. La competenza dovrebbe passare alle Corti d’Appello.
Anm: “Plateale sfiducia nei giudici”
L’emendamento Kelany, appoggiato dal Governo che molto probabilmente apporrà la fiducia a Montecitorio per l’approvazione del Dl Flussi, ha suscitato nelle scorse ore le vibranti proteste dell’Associazione Nazionale Magistrati.
Domenica 17 novembre, il presidente Giuseppe Santalucia ha parlato di un emendamento scritto con “soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell’organizzazione giudiziaria” e in cui è difficile “rinvenire un principio di razionalità”.
Santalucia ha sottolineato come dall’emendamento si percepisce:
“la voglia di rappresentare nel modo più plateale, la sfiducia in quei giudici, muovendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate ‘immigrazione’ dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative”.
Kelany: “Attacco ai giudici? Accuse senza fondamento”
Accuse a cui la parlamentare di Fratelli D’Italia, Sara Kelany risponde in esclusiva su Tag24.it spiegando nel dettaglio come, la ratio del suo emendamento non sia quello di attaccare la magistratura bensì l’esatto contrario, ovvero: da una parte decongestionare le sezioni specializzate in immigrazione dei Tribunali Civili che si occupano di una vasta gamma di questioni, e dall’altra innalzare il livello di garanzia per i soggetti coinvolti dai provvedimenti investendo della decisione i giudici della Corte d’Appello.
“Con questo emendamento noi spostiamo, dalle sezioni specializzate in materia di immigrazione, alle Corti d’Appello la competenza a decidere sulle convalide dei trasferimenti per i richiedenti asilo. Questo perché? Per due motivi fondamentali, perché le sezioni specializzate in materia di immigrazione sono oberate di moltissime competenze quindi noi le sgraviamo in modo tale da velocizzare le pratiche quotidiane. In secondo luogo, innalziamo alla tutela del giudice superiore la cognizione di una materia molto delicata quale è quella dei diritti umani, poiché si tratta di convalide di soggetti che hanno chiesto protezione internazionale.”
Spiega Kelany, che sottolinea anche come le accuse di voler in qualche modo ‘neutralizzare’ l’azione dei giudici attraverso il suo emendamento non troverebbero fondamento, dal momento che – evidenzia – le Corti d’Appello sono parte integrante della magistratura.
“Ma perché la Corte d’Appello non fa parte della Magistratura. Non riesco a comprendere che cosa abbiano contro i corti d’appello. È semplicemente un giudice superiore, giudici che hanno maggiore anzianità e maggiore esperienza, non per niente sono consiglieri di corti d’appello e io non riesco a comprendere come si possa immaginare che questo emendamento sia frutto di un preciso scontro con la magistratura. Io mi chiedo per quale motivo le corti d’appello non dovrebbero essere adeguate al ruolo che noi gli stiamo affidando per legge.”
Conclude la deputata di Fratelli d’Italia.
Gli altri emendamenti nel mirino dell’opposizione
Critiche che sono state sostenute e appoggiate dall’intero emiciclo sinistro del Parlamento che ha puntato il dito contro il Governo accusato di utilizzare il Decreto Flussi per mettere in sicurezza l’operazione migranti in Albania esautorando le Camere.
Oltre all’emendamento Kelany, infatti, l’esecutivo ha inserito all’interno del DL in approvazione anche il Decreto Paesi sicuri trasformando anche quest’ultimo in emendamento per sottrarlo all’azione del Parlamento.
“I giudici non devono far paura, devono applicare la legge. Io mi aspetterei adesso, se ci fosse un po’ di decenza il ritiro dell’emendamento del Governo che trasforma il decreto ministeriale sui paesi sicuri in un altro emendamento al Decreto Flussi.”
Aveva dichiarato nei giorni scorsi ai microfoni di Tag24.it il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
Come il Dl Flussi aiuterà l’operazione Albania
Una sintesi in tre punti su come il Dl Flussi in fase di approvazione potrebbe aiutare il Governo nell’operazione migranti Albania:
- Accelerazione legislativa e reazioni: L’emendamento sarà incluso nel Decreto Flussi in fase di approvazione, con il Governo pronto a porre la fiducia per garantirne l’approvazione rapida. Le opposizioni denunciano l’uso del decreto per “blindare” la politica migratoria e ridurre il controllo giurisdizionale sui rimpatri.
- Modifica della competenza giudiziaria: L’emendamento proposto dalla deputata Sara Kelany al Decreto Flussi prevede il trasferimento della competenza sulla convalida dei trattenimenti dei migranti dalle sezioni immigrazione dei Tribunali Civili alle Corti d’Appello, accelerando i rimpatri, in particolare verso l’Albania.
- Critiche e polemiche politiche: L’emendamento, sostenuto dal Governo, è stato fortemente criticato dal centrosinistra e dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), accusando la maggioranza di voler esautorare la magistratura e limitare l’autonomia dei giudici per facilitare l’attuazione delle politiche migratorie, come l’Operazione Albania.