Per alcuni, la Rottamazione delle cartelle quater e quinquies segna l’addio all’ultima speranza di sanare i debiti in forma agevolata.
Nel solco della Rottamazione quater, che ha visto numerosi contribuenti perdere il diritto ai benefici, emerge il ritorno integrale delle somme dovute, aumentate da interessi, sanzioni e aggio.
Cambia l’era della riscossione dei debiti esattoriali, anche a seguito della mancata conferma dell’emendamento sulla quinta edizione della Definizione Agevolata. Vediamo insieme le principali novità sulla Rottamazione delle cartelle esattoriali.
Rottamazione cartelle quater e quinquies: stop ai vantaggi
Molti contribuenti avevano sperato che nella Legge di Bilancio 2025 fosse introdotta la Rottamazione quinquies, per ottenere un’ulteriore possibilità di definire i propri debiti in modo più favorevole.
Tuttavia, come riportato da Tag24.it, l’emendamento presentato dalla Lega per l’introduzione di questa nuova edizione della Definizione Agevolata non è stato approvato dalla Commissione, che lo ha ritenuto inammissibile.
Con il cambiamento di scenario, l’assenza di questa opportunità modifica drasticamente le prospettive di coloro che avevano riposto molte speranze in una nuova sanatoria.
Quali sono le novità principali della Rottamazione quinquies?
E pensare che l’onorevole Gusmeroli, nella sua ultima proposta di definizione agevolata, volesse istituire la tanto attesa Rottamazione quinquies, estendendola ai crediti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione nel periodo compreso tra il 2000 e il 2023.
La nuova sanatoria fiscale, come riportato da Investireoggi.it, avrebbe previsto un’adesione volontaria per sanare le pendenze fiscali, con un piano di rateizzazione in 120 rate.
L’obiettivo era incentivare i contribuenti a regolarizzare le cartelle esattoriali in forma agevolata, senza interessi, sanzioni e aggio, posticipando anche la scadenza della sesta rata della Rottamazione quater, attualmente fissata al 30 novembre (con possibilità di tolleranza fino al 9 dicembre).
Cosa cambia per i contribuenti?
In sostanza, la nuova Rottamazione quinquies avrebbe seguito gli stessi principi normativi della Rottamazione quater, con lo stesso ambito di applicazione per i ruoli ammessi e quelli esclusi dai benefici.
Il provvedimento è stato pensato con la consapevolezza che l’edizione della quater ha visto un’ampia adesione, ma anche numerose decadenze.
La valutazione dei fatti e delle circostanze che hanno portato alla perdita del diritto alla definizione agevolata ha spinto la Lega a presentare un emendamento per permettere di sanare i debiti fiscali in modo agevolato.
Tuttavia, la proposta non ha trovato accoglimento e la Commissione l’ha giudicata inammissibile per motivi tecnici legati all’inidoneità di compensazione.
In sintesi, il provvedimento così come esposto non avrebbe garantito una provvista finanziaria sufficiente per compensare l’impatto della misura sui conti pubblici.
In parole semplici, la Rottamazione quinquies avrebbe ridotto le entrate fiscali, considerando che gli interessi, le sanzioni e l’aggio sarebbero stati cancellati con l’adesione alla misura.
L’assenza di un piano di compensazione di queste entrate ha portato al rigetto dell’emendamento.
Quali sono le intenzioni del Governo?
Nonostante il rigetto della Rottamazione quinquies, il Governo prevede l’applicazione del Decreto Legislativo n. 110/2024, che attua la delega fiscale in materia di riscossione, introducendo novità importanti per il recupero delle cartelle esattoriali.
Le nuove regole puntano a rendere la procedura di riscossione più efficiente, attraverso l’uso di tecnologie avanzate e la semplificazione delle modalità di rimborso.
Inoltre, sono previsti criteri più chiari per la gestione dei debiti comuni, quando più soggetti sono coobbligati.
A partire dal 1° gennaio 2025, gli agenti della riscossione dovranno seguire queste nuove direttive, che includono la notifica rapida delle cartelle, l’emissione degli avvisi per l’interruzione della prescrizione dei crediti e l’aggiornamento regolare dello stato di avanzamento delle riscossioni.
Di fronte a questi cambiamenti, l’introduzione di una nuova sanatoria fiscale avrebbe potuto complicare l’attuazione di queste misure.
Rottamazione cartelle quater e quinquies: quali sono le conseguenze per i contribuenti?
Il rigetto della Rottamazione quinquies ha gettato nello sconforto molti contribuenti che speravano in un’altra opportunità per sanare i debiti fiscali con un’agevolazione.
Senza questo provvedimento, chi ha ancora debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà fare i conti con le attuali condizioni, che prevedono il pagamento completo delle somme dovute.
Attualmente, la scadenza della sesta rata della Rottamazione quater è fissata al 30 novembre 2024, con un margine di tolleranza fino al 9 dicembre.
Chi non rispetta tale scadenza perderà i benefici della misura, dovendo saldare l’intero debito, mentre le rate già versate verranno considerate come acconti.
Infine, si ricorda che, per quanto riguarda la rateizzazione, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione garantisce che non possano essere avviate nuove azioni cautelari o esecutive sui debiti dilazionati, e che il pagamento regolare delle rate garantisce la sospensione del fermo amministrativo sui veicoli registrati.
Per maggiori dettagli, si rimanda all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Riepilogando
- L’emendamento per introdurre la Rottamazione quinquies, che avrebbe offerto una nuova opportunità di sanare i debiti fiscali, è stato respinto dalla Commissione.
- I contribuenti possono pagare la sesta rata della Rottamazione quater, con scadenza issata al 30 novembre 2024. Chi non rispetta i termini perderà i benefici.
- Senza la Rottamazione quinquies, i contribuenti dovranno saldare integralmente i debiti, mentre le rate già pagate verranno considerate come acconti.