Alto un metro e 60, occhi neri, rasato e occhiali da vista. Chi è Stefano Masala, scomparso da Nule, in provincia di Sassari, in Sardegna il 7 maggio 2015.
Il giovane si è allontanato volontariamente, a bordo della sua Opel Corsa da casa dei suoi genitori, come da routine, nella sera di giovedì, ma da quel giorno qualcosa cambia per sempre.
Il ventinovenne non ritorna più a casa e i coniugi, estremamente preoccupati, denunciano la drammatica vicenda alle forze dell’ordine.
La sua automobile viene ritrovata carbonizzata, senza presenza di conducente, in una zona non molto distante dall’abitazione dei familiari, tra Pattala e Nule, entrambi paesi rispettivamente da duemila e mille dimoranti.
È l’inizio di un incubo per il padre e la madre di Masala, da subito convinti che dietro la sparizione del loro amato figlio ci sia qualcosa di nettamente più oscuro.
All’indomani, a trentadue minuti di distanza dai due comuni, a Orune, viene uccisa una persona: Gianluca Monni, di soli diciannove anni.
Entrambi i casi sono collegati da un fil rouge comune: due cugini di origine sarda, ritenuti di aver avuto un ruolo principale in questa tragedia, avrebbero rubato la vettura di Masala per uccidere l’adolescente.
Sono passati nove anni e oggi, Stefano ne avrebbe compiuti trentotto e di lui o del suo corpo, ancora nessuna traccia.
Stefano Masala, scomparso da Nule: l’identikit del 29enne
Al momento della scomparsa, avvenuta il 7 maggio del 2015, Stefano indossava una polo nera a mezze maniche, jeans chiari, scarponcini neri e occhiali da vista.
Oggi, a distanza di nove anni dalla sparizione, Marco Masala, padre del ventinovenne, non si arrende e continua a cercarlo senza sosta, sul campo e mediante numerosi appelli sui social network.
La moglie Carmela, è deceduta nel 2016, all’età di cinquantanove anni, a un anno dall’inizio di questo mistero.
La promessa dell’uomo però non cambia: Stefano merita di essere ritrovato e di ricevere una degna sepoltura, nonchè giustizia.
Quello stesso giovedì, viene ucciso brutalmente un 19enne, Gianluca Monni, residente nella vicina Orune, freddato a colpi di fucile mentre attendeva il bus per recarsi a scuola, a Corso Repubblica, l’8 dello stesso mese.
Il ritrovamento dell’auto carbonizzata
Il 26 maggio vengono fermati all’alba tre persone: due cugini sardi e un amico, nell’ambito delle indagini relative alla scomparsa di Stefano Masala e per l’omicidio di Gianluca Monni.
Alla base del delitto, una potenziale vendetta legata a un precedente alterco tra Monni e uno dei ragazzi, che avrebbe importunato la fidanzata dello studente.
I due parenti, rispettivamente di diciassette e ventuno anni, vengono accusati di omicidio volontario e di occultamento di cadavere, il terzo di detenzione di armi.
Durante il lungo e intenso lavoro d’indagine dei carabinieri, è emerso che l’Opel Corsa di proprietà di Masala, sarebbe stata presumibilmente rubata per raggiungere il 19enne sul luogo dell’esecuzione.
Una volta concluso il crimine, la vettura è stata bruciata, su testimonianza di un passante intorno alle 23:45 dell’8.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, Masala sarebbe stato utilizzato come “capro espiatorio” simulando il suo coinvolgimento nell’omicidio, dopo averne occultato accuratamente il cadavere.
Benvoluto dalla comunità locale, il 29enne era ritenuto da tutti una persona gentile, di animo buono, disponibile con tutti e facilmente circuibile.
L’appello del padre del 29enne: “Le istituzioni ci ascoltino, vogliamo giustizia”
Chiunque avesse informazioni relative alla scomparsa di Stefano Masala, è tenuto a contattare le forze dell’ordine al servizio d’emergenza 112.
Ogni segnalazione, anche anonima, può essere utile a fornire una degna sepoltura al ventinovenne, a distanza ormai di quasi dieci anni dalla sua sparizione.
Per Marco, il papà del 29enne, nonostante la condanna definitiva degli autori, la storia potrà definirsi chiusa soltanto al ritrovamento delle spoglie mortali del giovane.
A maggio dello scorso anno è stata dichiarata ufficialmente la morte presunta dello scomparso.
Sempre in Sardegna, si cerca Giorgio Solinas, il 40enne scomparso l’8 luglio a Gonnesa l’8 luglio 2023. A distanza di un anno, nessun avvistamento o segnalazione è pervenuta ai genitori, in apprensione dal giorno del suo allontanamento.