Oggi, lunedì 18 novembre 2024, è il giorno del giudizio. Soprattutto per il centrosinistra. Nel pomeriggio, si sapranno i risultati delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, due partite che la coalizione che vede i suoi tre capisaldi nel Partito Democratico, nel Movimento Cinque Stelle e nell’Alleanza Verdi Sinistra non può assolutamente sbagliare. Anche perché, in questa ultima tornata elettorale dell’anno, era partita per assestare un 3-0 al centrodestra di Giorgia Meloni. Ma in Liguria, partita per bastonare, è finita bastonata con la clamorosa vittoria in rimonta di Marco Bucci ai danni di Andrea Orlando.

Elezioni Emilia Romagna e Umbria 2024, il giorno dei risultati

Ma quando si saprà chi ha vinto in Emilia Romagna e Umbria? Le urne saranno aperte fino alle ore 15 di oggi. Per i risultati ufficiali, bisognerà attendere un paio d’ore, se tutto filerà liscio nello spoglio.

Sta di fatto che già nel primo pomeriggio, appena qualche minuto dopo la chiusura delle urne, le prime proiezioni potrebbero definire chiaramente chi ha vinto in Emilia Romagna, dove gli sfidanti principali sono il rappresentante del centrosinistra, il sindaco Pd di Ravenna Michele De Pascale, e quello del centrodestra, la civica Elena Ugolini, col primo che ha il favore unanime dei pronostici.

Si prevede più complicato lo scenario in Umbria, invece, dove la candidata del centrosinistra, la sindaca di Assisi Stefania Proietti ha sfidato la Governatrice uscente, la leghista Donatella Tesei: lo scarto che separa le due principali contendenti è minimo per la guida di quella che è stata battezzata la Pennsylvania d’Italia: pur mandando al voto solo 700 mila elettori, è strategica negli equilibri politici come lo Stato americano per le presidenziali Usa. Facile, quindi, pronosticare una battaglia serrata, dove ogni voto può pesare tantissimo. Sta di fatto che, rimanendo col paragone statunitense, anche le elezioni americane di tredici giorni fa erano annunciate come incertissime, invece…

Chi rischia di più

In ogni caso, dal punto di vista politico, a rischiare di più è di sicuro il centrosinistra. Dopo la sconfitta in Liguria, la coalizione di Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli non può permettersi ulteriori passi falsi.

E per questo gli occhi dei leader sono tutti puntati sull’Umbria. Anche se in campagna elettorale non si sono dimostrati particolarmente attivi a far passare un’immagine unitaria dell’ex Campo Largo. Non è passato inosservato, infatti, che la candidata Governatrice Stefania Proietti abbia avuto contemporaneamente tutti i big attorno solo in una occasione, davanti all’ospedale di Santa Maria: cosa che, se le cose dovessero andare male per loro, c’è da giurarci darà adito a battute sulla falsa riga di quella che ha già trasformato il Campo largo in Campo santo. Ma soprattutto indicativa quanto e come il fatto che il centrosinistra, preventivamente, non ha voluto alzare la posta politica in palio parlando di elezioni tanto importanti da dare una spallata al centrodestra anche a livello nazionale.

L’ordine è stato quello di giocare la partita come una sfida locale. Se poi le cose dovessero andare bene, se ne riparlerà.

L’affluenza alle 23 di ieri

Intanto, oggi le urne si riaprono partendo da un dato già certo: quello dell’affluenza. Ieri, domenica 17 novembre, nelle due regioni al voto si è fermata, alle ore 23, alla chiusura dei seggi, al 35,7% in Emilia Romagna e al 37,8% in Umbria. In entrambi i casi, si tratta di percentuali molto basse di partecipazione. Il che potrebbe influenzare anche i risultati definitivi di oggi.