Una nave solca l’oceano, destinazione: la speranza. Speranza in un presente e un futuro migliori delle macerie lasciate da un conflitto mondiale. È la storia, comune a molti italiani negli anni ’40 del Novecento, di Napoli – New York“, nuova fatica cinematografica di Gabriele Salvatores che vede Pierfrancesco Favino come protagonista.

La storia dell’avventura di due ragazzini che, senza più niente da perdere, lasciano l’Italia devastata dal nazifascismo e dalla Seconda Guerra Mondiale per inseguire il sogno promesso dell’America. E avventurosa è anche l’altra storia, quella di come questo film ha visto la luce, da un soggetto sviluppato tanti anni fa da Federico Fellini e Tullio Pinelli e per anni dato per scomparso.

Al racconto originale, Salvatores apporta delle modifiche inevitabili, considerato il tempo passato e la differente sensibilità tra lui e l’autore di Rimini. Più nostalgia e malinconia, meno ottimismo sognatore. Soprattutto nei riguardi di quel ‘sogno americano’ che oggi, nel 21° secolo, appare sbiadito.

Favino comandante malinconico per Salvatores in “Napoli – New York”

Pierfrancesco Favino con il giovane Antonio Guerra in una scena del film “Napoli – New York”.

Un comandante dall’apparenza inflessibile. La legge e l’ordine rappresentate dalla sua divisa sono il primo ostacolo che Carmine e Celestina, i due protagonisti di “Napoli – New York“, devono affrontare una volta deciso di cercare una nuova speranza, sepolta sotto i detriti lasciati dalla Seconda Guerra Mondiale, in quell’America che sembra un sogno.

Una rigidità dietro la quale si nascondono malinconia e dolore repressi. Pierfrancesco Favino che interpreta il Comandante Garofalo, riesce a trasmettere questi sentimenti ai due ragazzini, imbarcati clandestinamente sulla sua nave diretta a New York.

Il rapporto tra loro è di iniziale diffidenza, poi di comprensione e complicità, sempre da pari a pari. Come i due bambini hanno bisogno di quella figura di riferimento che hanno perso a causa della guerra, così il comandante intransigente e tutto d’un pezzo ha bisogno di loro per affrontare quella sofferenza che non era concessa agli uomini degli anni ’40.

Uomini che Salvatores e Favino conoscono bene, avendo affermato durante la conferenza stampa del film di essersi ispirati ai loro padri per dare corpo e anima al personaggio.

“Napoli – New York”, la trama tratta da Federico Fellini

Roberto Rossellini affidava la conclusione del suo “Roma città aperta” ai bambini, testimoni e protagonisti loro malgrado di tutto l’orrore che il regista ha mostrato nel suo film. Un finale di fiducia in quelle nuove generazioni che, dall’insegnamento degli adulti migliori, avrebbero avuto il compito di ricostruire sulle macerie lasciate dai peggiori.

Tra quei bambini, non a Roma ma a Napoli, ci sono sicuramente anche Carmine e Celestina (interpretati dai due giovani attori Antonio Guerra e Dea Lanzaro). Per due orfani come loro, ricostruire significa partire per raggiungere la sorella maggiore di lei, emigrata anni prima in quell’America che sembra un sogno.

E un sogno lo era senz’altro, all’epoca e per i due autori del soggetto originale, Federico Fellini e Tullio Pinelli. Una storia che rischiava di essere persa per sempre. Recuperata circa quindici anni fa, come ricorda il produttore della pellicola Arturo Paglia, è rimasta nei cassetti di Cinecittà finché non è arrivato un regista con l’idea e l’approccio giusto per consegnarla alla sua destinazione designata: il grande schermo.

Il trailer di “Napoli – New York”.

Gabriele Salvatores infonde al film il tono nostalgico che caratterizza gran parte della sua filmografia ma, da autore sempre lucido e attento alle derive del mondo, aggiunge una riflessione che Fellini e Pinelli non potevano ovviamente immaginare. La fuga dalla disperazione dei due protagonisti è, infatti, davvero simile a quella di tanti che oggi affrontano il deserto e il Mediterraneo.

Un parallelismo che per Salvatores ha comportato la necessità di modificare radicalmente il terzo atto della pellicola, quello dell’agognata America finalmente raggiunta. Un luogo da favola, ricostruito in parte a Trieste (con il Porto Vecchio della città a simulare quello di New York) e in parte con effetti speciali in computer grafica, ma meno accogliente di quanto lo immaginassero Fellini e Pinelli. Una visione meno ottimista e più fedele, con il senno di poi e alla luce delle recenti elezioni presidenziali, alla trasformazione di quel sogno in qualcosa di molto diverso.

Pierfrancesco Favino maestro di tennis per il suo prossimo film

Il ruolo di figura paterna tormentata sembra calzare a pennello a Favino, in questa fase della sua carriera. Quello del comandante Garofalo non sarà, infatti, l’unico personaggio di questo tipo con cui si cimenterà l’attore romano.

Dal 1 gennaio 2025 sarà al cinema nel ruolo di Ferruccio Mezzadri, maggiordomo per oltre vent’anni della soprano di origine greca Maria Callas in “Maria“, biopic nel quale recita al fianco di Angelina Jolie per la regia del cileno Pablo Larrain.

Dopo, però, lo vedremo nei panni di un ex tennista chiamato ad allenare un ragazzino talentuoso ma introverso, che subisce le ambizioni riversate su di lui da suo padre.

La pellicola, ambientata negli anni ’80 e intitolata “Il maestro“, è diretta da Andrea Di Stefano, che con Favino ha già realizzato il noir “L’ultima notte di Amore” del 2022, e le riprese sono in corso nelle Marche e nelle zone di Roma e Gaeta.

Conclusioni

  • Trama di “Napoli – New York: il film di Gabriele Salvatores racconta la storia di due ragazzini orfani, Carmine e Celestina, che fuggono dall’Italia devastata dalla Seconda Guerra Mondiale per raggiungere l’America. Imbarcati clandestinamente su una nave diretta a New York, incontrano il comandante Garofalo (interpretato da Pierfrancesco Favino), una figura inizialmente rigida ma che, attraverso il loro rapporto, scopre una nuova forma di speranza e umanità;
  • Adattamenti e tematiche: il film è tratto da un soggetto originale di Federico Fellini e Tullio Pinelli, rimasto perduto per anni. Salvatores, pur rimanendo fedele alla nostalgica visione originale, apporta modifiche al film per riflettere la realtà contemporanea e al tema dell’immigrazione, oggi di pressante attualità;
  • Carriera di Pierfrancesco Favino: oltre al ruolo di Garofalo in “Napoli – New York“, Favino ha altri impegni cinematografici di rilievo. Nel 2025 interpreterà Ferruccio Mezzadri, il maggiordomo della soprano Maria Callas, nel biopic “Maria” accanto a Angelina Jolie. Successivamente, sarà protagonista de “Il maestro“, dove interpreterà un ex tennista che allena un giovane talento, diretto da Andrea Di Stefano.