Silvana La Rocca aveva 73 anni: insegnante in pensione, viveva da sola nella sua villetta a Leporano comune in provincia di Taranto, dopo la morte del marito. Il suo cadavere, mutilato, è stato ritrovato in una pozza di sangue giovedì 14 novembre 2024 nel giardino di casa.
Un brutale omicidio di cui è stato subito individuato il colpevole. La donna è stata uccisa dal figlio Salvatore Dettori, 46 anni, che ha confessato il delitto di fronte agli inquirenti.
Ho strappato il cuore di mamma
avrebbe detto, aggiungendo poi altri macabri dettagli. Stando a quanto emerso, era convinto che la madre lo costringesse a mangiare “carne umana”. L’uomo è stato sottoposto a fermo e trasferito in carcere.
Chi era Silvana La Rocca, uccisa dal figlio a Leporano
Silvana La Rocca era originaria di Saracena, in provincia di Cosenza, e aveva perso il marito, Cataldo Dettori, in un incidente sul lavoro. L’uomo, pensionato ex Ilva, venne richiamato per addestrare alcuni dipendenti: perse la vita cadendo rovinosamente da un muletto in fabbrica. Era il 2002 e aveva 54 anni.
Silvana La Rocca aveva due figli: uno che vive da tempo in Francia e l’altro, Salvatore, residente a Pulsano, sempre in provincia di Taranto. È stato proprio il secondogenito che si trova all’estero a lanciare l’allarme, avvisando il cugino di non riuscire a mettersi in contatto telefonicamente con la madre. Il familiare, giunto nell’abitazione per controllare le condizioni di salute della zia, ha trovato il suo cadavere accanto all’auto.
È stato poi lo stesso indagato, avvisato del ritrovamento dal cugino, a chiamare i Carabinieri una volta arrivato sul posto. Inizialmente sentito come ‘persona informata dei fatti’, ha visto in seguito aggravare la sua posizione, fino all’agghiacciante confessione.
La confessione di Salvatore Dettori
Quando i militari sono arrivati nella villa, hanno avvertito anche un forte odore di gas, tanto da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco. Controllando il corpo della donna, però, hanno subito ipotizzato che il gas fosse solo un tentativo di sviare le indagini.
E infatti, nel corso della confessione, Salvatore Dettori ha confermato di aver staccato il tubo con l’obiettivo di far saltare in aria la villetta. Nonostante sapesse cosa aveva fatto, prima dell’arrivo dei carabinieri era entrato in casa accedendo la luce, insieme al cugino.
“Pensavo di saltare in aria con lui” avrebbe detto agli investigatori. Ma questo non è l’unico, terrificante dettaglio emerso nel corso dell’interrogatorio. L’indagato, che ha confessato anche in presenza del suo legale, ha ucciso la madre
utilizzando due coltelli che aveva portato con sé e precisamente un coltello sardo tipo ‘Pattada’ e un coltello a scatto
si legge nel comunicato congiunto del procuratore capo do Taranto, Eugenia Pontassuglia, e dal comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, Antonio Marinucci.
L’uomo avrebbe cercato di liberarsi sia delle armi che degli abiti indossati durante l’omicidio, per poi cospargere la casa di candeggina e staccare il tubo del gas. I dettagli sull’esecuzione materiale sono agghiaccianti. Ha infatti affermato di aver ucciso la madre il giorno precedente (quindi il 13 novembre) e
di aver dapprima colpito la madre dietro alla nuca e, successivamente, non essendo riuscito ad ucciderla subito, di averle inferto diverse coltellate alla gola, all’addome ed, infine, allo sterno per prelevarle il cuore, restando vicino a lei fino al momento del suo ultimo respiro.
Il cadavere aveva una ferita all’altezza dell’addome, che aveva provocato una copiosa fuoriuscita di sangue. Mentre il figlio infieriva su di lei, la donna gridava “Perché? Perché?”
Il movente
Secondo gli inquirenti l’indagato avrebbe fornito “dichiarazioni contrastanti e per certi versi inverosimili” in merito al movente. Infatti Salvatore Dettori ha dichiarato di aver ucciso la madre perché lo costringeva a mangiare carne umana, in particolare i resti del padre morto nel 2002.
A sostegno di questa tesi l’uomo ha portato gli inquirenti nella sua abitazione a Pulsano e ha mostrato loro un barattolo, conservato in frigorifero, sostenendo che all’interno ci fosse il polpaccio del padre che la madre aveva cucinato per lui. Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.
L’uomo avrebbe una vera e propria ossessione per i vampiri. Se durante l’interrogatorio aveva nascosto, dietro la schiena, uno scudo e due spade, nella sua casa gli investigatori hanno trovato molti coltelli, frecce e balestre. Che gli servivano, appunto, per combattere “i mangiacarne”, come lui li ha definiti.
Le indagini hanno poi fatto chiarezza sui rapporti tra madre e figlio. Alla base dei dissapori tra i due pare ci fossero le difficoltà economiche del figlio 46enne, ex sottufficiale della Marina militare, e il rifiuto della madre di ospitarlo nella villetta.
Nei prossimi giorni Salvatore Dettori, accusato di omicidio volontario aggravato, dovrà comparire dinanzi al giudice per la convalida del fermo.
L’omicidio di Leporano in tre punti
- Silvana La Rocca morta per mano del figlio: vedova ex insegnante in pensione, 73 anni, Silvana La Rocca è stata trovata senza vita nel giardino della sua abitazione dal nipote, allertato dal figlio residente in Francia che non riusciva a mettersi in contatto con lei. L’altro figlio, sentito dai carabinieri, ha confessato il delitto.
- I dettagli dell’omicidio: Salvatore Dettori, 46 anni, ha ucciso la madre colpendola prima alla nuca e in seguito infliggendole diverse ferite con un coltello. Le avrebbe anche “strappato il cuore” e tagliato la gola. Poi ha tagliato un tubo del gas con l’obiettivo di far saltare in aria la villetta in cui la donna viveva da sola.
- Il movente: alla base del delitto ci sarebbero i rapporti conflittuali tra madre e figlio. L’indagato, nella sua confessione a tratti delirante, ha detto di aver ucciso la donna perché lo costringeva a mangiare carne umana. Ossia i resti del padre, morto in un incidente sul lavoro nel 2002. È stato condotto in carcere.
Intanto continuano le indagini sul caso di Moussa Diarra, ucciso da un agente della Polfer.