Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato il Dl Varchi, la legge che rende la maternità surrogata un reato universale, ovvero, perseguibile in Italia anche se commesso all’estero. Sospiro di sollievo del Governo che, dopo lo stop della Consulta alla Legge sull’Autonomia Differenziata, temeva un ulteriore alt del Quirinale.
Un duro colpo per tante coppie italiane che affidavano alla gestazione per altri le speranze di diventare genitori. La legge sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale lunedì 18 novembre e da quel momento entrerà ufficialmente in vigore.
Diverse decine i ricorsi già annunciati, raccolti in queste settimane dall’Associazione Luca Coscioni come aveva anticipato la scorsa settimana a Tag24.it l’avvocatessa Francesca Re.
Coppie che già hanno avviato il percorso di maternità surrogata all’estero e che adesso si ritrovano in una condizione di grande incertezza.
Mattarella firma, il reato di maternità surrogata è legge
Alla fine la firma è arrivata. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha siglato la legge che introduce in Italia il reato universale di gestazione per altri.
Il Capo dello Stato aveva già firmato il Ddl Varchi il 4 novembre scorso, prima di partire per il suo viaggio istituzionale in Cina, ma il Quirinale lo ha reso noto solo ieri, l’ultimo giorno utile prima dell’eventuale rinvio alle Camere. La Costituzione, infatti, prevede che il Presidente della Repubblica abbia 30 giorni per decidere se promulgare una legge approvata dal Parlamento o se rinviarla alle Camere con la richiesta di modifiche.
Il via libera al “Ddl Varchi” viene accolto come una vittoria dal Governo, che temeva un possibile stop da parte del Quirinale. Il Ddl Varchi era stato approvato in via definitiva al Senato lo scorso 16 ottobre, di conseguenza la promulgazione doveva avvenire entro oggi, sabato 16 novembre. Lunedì 18 novembre la legge sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà ufficialmente in vigore nell’ordinamento italiano.
La legge che rende l'utero in affitto reato universale, provvedimento fortemente voluto da Fratelli d'Italia a difesa della dignità di donne e bambini, è finalmente realtà.
— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) November 16, 2024
La mercificazione della vita umana è un crimine e contrastarla è un dovere morale. pic.twitter.com/pXGd9KML6c
La legge sul reato universale di maternità surrogata – provvedimento bandiera di Fratelli d’Italia – di fatto amplia il raggio d’azione della Legge 40/2004 – la legge che introduce il reato di gestazione per altri – estendendola anche a chi intraprende un percorso di maternità surrogata all’estero, in paesi dove tale pratica è consentita.
Da lunedì tutte le coppie che si recheranno all’estero per avviare un percorso di gestazione per altre al rientro in Italia rischiano l’arresto fino a due anni e una sanzione fino a un milione di euro.
Cosa accadrà? I ricorsi delle famiglie
Nei giorni scorsi la legale dell’Associazione Luca Coscioni aveva spiegato a Tag24.it che erano decine le coppie che si erano rivolte all’associazione, in prima linea per la difesa dei diritti civili, per chiedere chiarimenti e avere un supporto legale.
Al momento sarebbero una cinquantina i ricorsi già pronti. La materia però è alquanto complessa dal momento che ogni caso ha peculiarità tali da necessitare un’azione differente.
In primis bisogna dire che la nuova legge sul reato universale non dovrebbe avere ripercussioni sulle coppie che hanno già intrapreso un percorso di maternità surrogata con la gravidanza già in corso dal momento che la legge penale in Italia non è retroattiva, quindi, può essere applicata solo ai casi futuri, ovvero a tutte quelle coppie che dovessero intraprendere il percorso dopo l’entrata in vigore della legge, ovvero, successivamente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il problema però si pone per i casi in cui il percorso è in una fase meno avanzata, poiché bisognerebbe capire come comportarsi nei casi di embrioni già formati ma non ancora impiantati. La legge italiana vieta la soppressione di embrioni, di conseguenza in quei casi bisognerà chiarire se proseguire con il percorso genitoriale o meno.
Insomma i punti interrogativi e le incertezze sull’applicabilità della legge e sui suoi confini.
Cosa cambia per le coppie in attesa di un bambino da #GPA ? Le risposte alle domande più frequenti sulla legge #Varchi a cura @Filomena_Gallo, già al lavoro sui ricorsi per tutelare le famiglie a rischio.https://t.co/8hayf6Kk6c
— Associazione Luca Coscioni (@ass_coscioni) October 21, 2024
Limiti di costituzionalità della legge
Il Ddl Varchi secondo molti giuristi e secondo i legali dell’Associazione Coscioni violerebbe diversi principi costituzionali tra cui:
- Libertà individuale: La legge potrebbe essere vista come un’ingerenza nella libertà di scelta e di autodeterminazione delle persone, limitando il diritto di una coppia di prendere decisioni in merito alla propria vita familiare e riproduttiva, anche se ciò avviene in un contesto legale all’estero.
- Principio della doppia incriminazione: Secondo questo principio, affinché un atto compiuto all’estero possa essere perseguito in Italia, deve essere considerato reato anche nel paese in cui è stato commesso. Quindi, se la maternità surrogata è legale nel paese in cui viene effettuata, non dovrebbe essere punibile in Italia.
- Necessaria offensività: Questo principio stabilisce che per punire un comportamento, esso deve avere una “offensività” riconosciuta, ossia deve danneggiare in modo tangibile un bene giuridico protetto dalla legge. Punire una coppia per aver rispettato la legge di un altro paese potrebbe essere considerato una violazione di questo principio.
In sintesi, la legge sul reato universale di maternità surrogata rappresenta un tema altamente controverso, con implicazioni legali, etiche e costituzionali rilevanti, che potrebbero avere effetti significativi su molte coppie italiane.
Conclusioni
Il Ddl Varchi, recentemente promulgato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, introduce il reato universale di maternità surrogata, estendendo la legge 40/2004 anche ai casi di gestazione per altri realizzati all’estero, in paesi dove la pratica è legale.
La legge, che entrerà in vigore il 18 novembre, prevede pene fino a due anni di carcere e multe fino a un milione di euro per le coppie italiane che ricorrono alla maternità surrogata all’estero.
L’Associazione Luca Coscioni ha già annunciato decine di ricorsi legali. Tra le principali contestazioni, ci sono la violazione della libertà individuale, del principio della doppia incriminazione e della necessaria offensività del reato.