Si ritorna a parlare di pensioni minime, grazie a un emendamento di Forza Italia che prevede l’aumento dal 2,2% al 2,7%: un ritocco di 7 euro in più agli assegni più bassi, anziché 3 euro.
Se ricordate bene, l’aumento delle pensioni minime tanto pubblicizzato dal Governo di ben 3 euro, è stato percepito quasi come una presa in giro.
Ed ecco che, allora, arriva subito una proposta per cercare di migliorare a quanto fatto. Se fosse approvata, l’assegno passerebbe intorno ai 620 euro. Ormai, euro più euro meno, fa così poi tanta differenza?
Aumento pensioni minime nel 2025
Forza Italia ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio 2025 per portare l’aumento delle pensioni minime dal 2,2% al 2,7%. Si tratterebbe di un ritocco di 7 euro mensili, anziché 3 euro rispetto a quanto emerso nelle settimane precedenti. Siamo ancora molto lontani dalle pensioni minime a 1000 euro al mese.
L’aumento delle pensioni minime di 3 euro ha sollevato un grande polverone di critiche da più parti. Ecco che arriva la proposta, per cercare di rimediare a quanto già fatto e portare gli assegni più bassi almeno a 620 euro. Non si tratta di fare più tanti conti, anche perché si parla di aumenti di pochi euro.
Per fare questo altro piccolo passo in avanti, però, servirebbero 100 milioni di euro. Già le risorse sono limitate, reperirne altre sarebbe davvero un’impresa.
La nuova proposta
L’ultima modifica tiene conto del tasso d’inflazione e di un aumento straordinario del 2,7%, in modo tale da portare l’importo delle pensioni minime a 614,7 euro al mese.
Per il 2025, si prevede un aumento delle pensioni pari all’1% per l’inflazione. In questo modo, si aggiunge un incremento extra pari al 2,2% voluto dal Governo. L’importo della pensione dovrebbe essere 618 euro al mese.
Arriviamo all’emendamento che spinge per aumentare l’importo dell’assegno fino a 620 euro, nel migliore dei casi a 623 euro.
In questo modo, con qualche euro in più si spera di poter garantire un maggiore aiuto ai percettori delle pensioni minime. Per finanziare un aumento, però, si dovrebbe attingere da risorse aggiuntive, considerando che quelle disponibili sono già molto risicate.
Se le risorse per le misure pilastro e principali della Manovra 2025 sono difficili da reperire, quelle aggiuntive richiedono un’impresa ancora maggiore.
Ancora non si sa bene come il Governo intenderà procedere, considerando che gli emendamenti presentati sono tanti e, soprattutto, per le pensioni i fondi sono scarsi.
In questo contesto, ci sono altre proposte di rafforzamento della previdenza complementare per i giovani. In questo modo si garantirebbe un sostengo ai lavoratori che rischiano di percepire pensioni future molto basse. Le cause sono il precariato e gli stipendi bassi. Allora non sarebbe meglio estirpare le cause?
A chi sono rivolte le pensioni minime
La pensione minima è una prestazione garantita a favore di tutti quei cittadini che riceverebbero altrimenti un assegno troppo basso per vivere in modo dignitoso. Infatti, la pensione minima è un assegno al di sotto del quale, secondo gli standard, non può essere garantito un tenore di vita dignitoso.
Introdotta dall’articolo 6 della Legge n. 638/83, è una prestazione previdenziale, non assistenziale. Il requisito per ottenerla è il possesso di una pensione base. Il soggetto, quindi, deve aver versato nel corso della sua vita lavorativa i contributi utili a raggiungere il minimo di 20 anni.
Il sistema prevede maggiorazioni che permettono di incrementare il reddito pensionistico fino alla soglia minima annuale.
Per il 2024, il trattamento minimo è pari a 598,61 euro, come confermato dalla Circ. INPS 1/2024. Tuttavia, l’importo della pensione non è il solo requisito da valutare per ottenere l’integrazione al minimo.
Per riassumere
In vista un altro possibile aumento delle pensioni minime nel 2025. Questa volta sarà davvero tale da garantire un sostegno adeguato ai percettori?
- Proposta di Forza Italia: nel 2025, Forza Italia propone un aumento delle pensioni minime del 2,7%, portando l’assegno mensile vicino ai 620 euro, un incremento di circa 7 euro rispetto alle previsioni iniziali.
- Contesto e difficoltà: l’aumento mira a rispondere alle critiche per il precedente incremento di soli 3 euro, ma la mancanza di risorse potrebbe complicare l’approvazione della misura, che richiederebbe ulteriori fondi.