Dopo la sorprendente vittoria di Donald Trump, Eva Longoria, attrice e attivista di fama mondiale, ha deciso di lasciare gli Stati Uniti.
In un’intervista recente riportata da The Hollywood Reporter, la star di Desperate Housewives ha espresso profonda delusione per il risultato delle elezioni e ha spiegato le ragioni dietro la sua scelta di trasferirsi.
Longoria, nota per il suo impegno sociale e politico, ha sempre sostenuto una visione progressista e ha lottato per i diritti delle minoranze e delle donne.
La sua decisione di abbandonare il Paese non è stata presa alla leggera: l’attrice ha dichiarato di non sentirsi più rappresentata da una nazione che ha scelto un leader con valori così diversi dai suoi. Quella di Longoria è una delle prime prese di posizione pubbliche così nette.
Eva Longoria lascia gli Stati Uniti dopo la vittoria di Trump, cos’ha affermato
L’attrice di Desperate Housewives ha deciso di trasferirsi con la famiglia in Messico e Spagna, stanca del clima politico e sociale degli Stati Uniti.
Eva Longoria, invece, è passata all’azione. In un’intervista esclusiva all’Hollywood Reporter, l’attrice ha rivelato le ragioni che l’hanno spinta a prendere questa difficile decisione, condividendo le sue preoccupazioni per il futuro del suo paese.
“Ho trascorso la maggior parte della mia vita adulta negli Stati Uniti“, ha confessato Eva, “ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. L’atmosfera era diventata pesante, e la pandemia ha peggiorato tutto“. L’attrice ha anche sottolineato come la vittoria di Trump non ha fatto altro che esacerbare l’atmosfera e l’ha spinta a prendere una decisione radicale. “Se Trump manterrà le sue promesse, il futuro sarà spaventoso“, ha affermato.
“Non è stato facile“, ha ammesso. “Ho amato profondamente questo paese, ma sentivo che non era più il posto giusto per me e per la mia famiglia”. Eva ha espresso preoccupazione per il futuro degli Stati Uniti, e ha affermato che il clima politico e sociale fosse è diventato insostenibile.
Attualmente, l’attrice divide il suo tempo tra il Messico e la Spagna, insieme al marito José Bastón e al figlio Santiago. Nonostante il distacco, Eva continua a seguire con attenzione gli avvenimenti nel suo paese d’origine, ma ammette di sentirsi più serena e tranquilla nella sua nuova vita.
Nonostante la sua decisione, Eva Longoria non ha perso la speranza nel futuro degli Stati Uniti. “Sono privilegiata a poter fare questa scelta“, ha affermato, “ma so che molte persone non hanno questa possibilità. Resteranno bloccati in questo Paese distopico. La mia ansia e tristezza sono per loro“. L’attrice ha invitato tutti a impegnarsi per creare un futuro migliore, sia nel suo paese d’origine che nel mondo intero.
Le polemiche sulle affermazioni della Longoria fatte su The Guardian
Tra le parole della Longoria, una frase ha sconvolto molti, la seguente: “Che si tratti di senzatetto o di tasse… sembra proprio che questo capitolo della mia vita sia ormai finito“
Ma, in che senso? Sul The Guardian hanno scritto in modo sarcastico: “È bello scoprire che a Eva non piacciono né i senzatetto né le tasse. La perdita di questo importante pensatore politico da parte dell’America sarà un guadagno per un altro paese“.
The Guardian ha interpretato la sua decisione come l’ennesimo gesto di una celebrità scollegata dalla realtà quotidiana.
Non è la prima volta che, di fronte a un risultato elettorale inaspettato, le star di Hollywood minacciano di abbandonare il paese. Tuttavia, queste dichiarazioni di “esodo” raramente si concretizzano, rimanendo spesso solo delle provocazioni momentanee. E quando le celebrità parlano di abbandonare gli Stati Uniti, la percezione pubblica oscilla tra l’indifferenza e l’irritazione. Piuttosto che un segnale di protesta, molti vedono in questi gesti l’ennesimo sintomo di un’élite scollegata dalla realtà della gente comune.
Le celebrità hanno una lunga storia di endorsement politici, ma i risultati elettorali dimostrano che la loro influenza non è così decisiva come si potrebbe pensare.
L’appoggio delle star alle campagne elettorali si è rivelato un’arma a doppio taglio: se da un lato può portare visibilità e incoraggiare alcune persone a registrarsi per votare, dall’altro rischia di alimentare un senso di elitarismo e distacco che finisce per danneggiare le cause sostenute.
Gli ultimi giorni della campagna di Kamala Harris, ad esempio, sono stati un susseguirsi di endorsement da parte di volti noti, culminati con performance memorabili di star come Lady Gaga, Beyonce, che hanno avuto l’effetto opposto di quello sperato, creando un divario sempre più profondo tra la politica e l’elettorato medio.
Il mondo mediatico e politico attuale sembra avere più bisogno di riflessione critica che di slogan e posizioni urlate, ma trovare uno spazio per un dibattito autentico sembra più difficile che mai.
Le dichiarazioni delle celebrità, spesso eccessive e fuori contesto, si inseriscono in un clima di sfiducia generale, dove l’impatto di ogni endorsement è rapidamente ridimensionato dalla realtà elettorale. L’impressione generale è che il potere delle celebrità di influenzare la politica sia decisamente sovrastimato, e che, alla fine, il dibattito su chi ha il diritto di influenzare le decisioni elettorali rimanga aperto.
Possiamo quasi affermare che Kamala Harris ha perso anche per i suoi sostenitori famosi, per quella elite che spesso fa delle uscite fuori da ogni logica e che è così lontana dal popolo vero.