“Beppe sta aspettando che si schiantino sul quorum della maggioranza degli aventi diritto: se non succede, sarà battaglia legale”: visto dal lato di chi tifa per il fondatore e garante Grillo, è questo l’esito prevedibile della fase conclusiva del “processo costituente” del Movimento 5 stelle. Chi conosce bene le dinamiche interne M5s e il comico genovese giura che non accetterà supinamente il risultato finale della costituente interna e farà ripetere le votazioni sfruttando i suoi poteri e scommettendo sul mancato raggiungimento del quorum sulle modifiche statutarie.

M5s, Beppe Grillo non si arrenderà facilmente

Dal 21 al 24 di novembre gli iscritti voteranno sia sulle proposte programmatiche emerse nel corso delle varie fasi della consultazione, sia sulle altre, sulle quali si è consumato in questi mesi lo scontro fra il garante e il presidente Giuseppe Conte: simbolo, ruoli dirigenziali compresi presidente e garante, limite ai mandati per gli eletti, alleanze. Nella tarda serata di giovedì sono stati pubblicati questi quesiti, gli altri, relativi ai contenuti programmatici, “a causa della grande complessità – spiegano le fonti ufficiali – sono già in corso di pubblicazione, man mano che si conclude il lavoro”. Dito puntato, da parte dei “dissidenti”, anche sulla “mancanza di trasparenza sugli iscritti, dopo che ne sono stati cancellati moltissimi: Beppe aveva chiesto quanti sono ora ma ancora non è possibile avere il dato”. E comunque, radio Grillo calcola che “sono passati da 170mila a 90 mila, se applichiamo a tutta Italia la percentuale di riduzione che si è vista nell’ultima votazione limitata agli iscritti del Sud”. Su questo, però, le fonti vicine a Conte ricordano che la procedura delle cancellazioni è stata super-garantista, sono state inviate email agli iscritti “in sonno” consentendo a tutti gli interessati di manifestare il loro eventuale interesse a partecipare alla vita del Movimento. E considerato che i 5 stelle sono passati attraverso un paio di scissioni (la più rilevante, quella guidata dall’ex ministro e capo politico Luigi Di Maio) un declino del tesseramento, in parallelo peraltro con il calo dei consensi elettorali, è più che giustificato. Al più tardi quando si concluderanno le votazioni, il notaio certificherà il numero degli aventi diritto, ma da Campo Marzio non è escludo del tutto che questa cifra possa essere ufficializzata anche prima. Il dato è rilevante, posto che la linea degli oppositori di Conte è puntare tutto sul flop dei votanti.