Ieri, 15 novembre 2024, hanno fatto discutere le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha speso in occasione dei 25 anni dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori. Il Capo dello Stato ha confessato che ha adottato decisioni che non condivideva: "È capitato più volte", ha detto il Capo dello Stato. Ma, del resto, ha ricordato lui stesso, "il Presidente promulga leggi ed emana decreti: non ha delle regole che deve rispettare".
Sta di fatto che la domanda che si è scatenata a queste parole è stata: a cosa si riferiva in particolare l'inquilino del Colle? A ventiquattro ore dalla bocciatura da parte della Corte Costituzionale della riforma dell'Autonomia differenziata, il pensiero di molti è volato proprio a quella legge.
In realtà, quando ha confessato che da Presidente della Repubblica ha adottato scelte che lui non avrebbe fatto, Mattarella non ha svelato un arcano: non è lui a decidere il contenuto delle leggi. Il compito che gli dà la Costituzione è solo quello di controllare che siano conformi al suo spirito. Lo ha ricordato lui stesso:
Proprio queste parole hanno fatto pensare che il riferimento fosse all'Autonomia differenziata, appena bocciata dalla Consulta.
Quando, lo scorso giugno, sul tavolo di Sergio Mattarella arrivò la legge Calderoli che riformava l'articolo 116 della Costituzione ridisegnando i poteri tra Stato centrale e Regioni, il Capo dello Stato la promulgò più velocemente del previsto.
All'epoca, furono soprattutto i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle a pressarlo affinché si prendesse un pò più di tempo. I pentastellati gli chiesero di non promulgarla e di accompagnarla, anzi, a un messaggio alle Camere affinché la riconsiderassero. Del resto, dei precedenti c'erano: come avvenne per esempio col primo decreto Salvini sull'immigrazione durante il governo giallo-verde.
Ma tant'è: il Presidente della Repubblica non può giocare in prima persona le partite politiche. Così, ieri, Mattarella ha ricordato che il suo ruolo è quello di arbitro imparziale:
Verifica e bilancia, vale a dire.
Sta di fatto che proprio nei panni di arbitro Matteralla, ancora ieri, ha lanciato un appello ai giocatori che si fronteggiano nell'agone politico: