Nel 2025, puoi andare in pensione prima con i contributi giusti se sei nato tra il 1958 e il 1963. Forse, per una volta, qualche lavoratore sarà soddisfatto del suo piano pensionistico, o lascerà spazio a un’altra delusione.
Molti lavoratori, infatti, hanno visto aumentare i requisiti per l’accesso alla pensione, vedendo allontanarsi, anche se di poco, il diritto a un trattamento mensile, come nel caso dell’APE Sociale, che è passata da 63 a 63 anni e 5 mesi.
Per il prossimo anno, la maggior parte delle misure pensionistiche dovrebbe essere rinnovata. E allora, come fare per sfruttare ogni opportunità di uscita anticipata?
Se l’accumulo contributivo è corretto e in linea con le disposizioni normative, come ad esempio con Quota 103, che prevede un montante contributivo di 41 anni di versamenti, di cui 35 effettivi, potresti essere in grado di ritirarti prima. Vediamo insieme come.
Per comprendere meglio come le diverse opzioni di pensionamento anticipato possano applicarsi ai nati tra il 1961 e il 1963, ti invitiamo a guardare il video “Pensioni 2025 per i nati nel 1961-1962-1963” pubblicato da Pensioni e Diritti Sociali. In questo video, troverai una panoramica dettagliata delle misure disponibili e come sfruttare i contributi giusti per andare in pensione prima.
In pensione prima nel 2025 con i contributi giusti
Non è la prima volta che ci vengono fatte domande come:
“Sono nato nel 1958, quando posso andare in pensione? Con 30 anni di contributi e 66 anni nel 2025, posso ritirarmi? Ho 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni, quando posso andare in pensione?”.
Rispondere a questi quesiti implica la considerazione di vari fattori, non solo della normativa vigente.
In sostanza, il diritto alla pensione dipende dai requisiti minimi, dall’età pensionabile e dalle specifiche condizioni previste dalla misura di pensionamento scelta.
Per capire come variano i requisiti anagrafici e contributivi per accedere alla pensione, è necessario partire dalle basi della normativa.
Pensionamento anticipato: conferme e incertezze
Ad oggi, il sistema pensionistico italiano resta ancorato alla legge Fornero. Le principali misure in vigore anche nel prossimo anno saranno due: la pensione anticipata ordinaria e la pensione di vecchiaia.
Fino ad ora, i lavoratori hanno avuto la possibilità di accedere a misure per anticipare il pensionamento, come Quota 103, l’APE Sociale e l’Opzione Donna. Altri hanno scelto di accumulare un fondo pensione integrativo per un accesso più agevolato.
Per i nati tra il 1958 e il 1963, il 2025 offre buone opportunità previdenziali. A seconda della situazione lavorativa, dei requisiti sanitari o dell’assistenza a un familiare disabile, sarà possibile anticipare il pensionamento grazie alle misure transitorie della legge Fornero.
Ad esempio, chi è nato nel 1963 potrebbe andare in pensione nel 2025 a 62 anni con 41 anni di contributi, grazie a Quota 103 (se rinnovata).
Chi è nato nel 1958 potrà accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi. Tuttavia, queste opportunità sono legate alle misure che scadono il 31 dicembre 2024.
Misure pensionistiche 2025: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna
Nel 2025, i lavoratori nati nel 1963 potrebbero considerare la possibilità di un ritiro anticipato dal lavoro, grazie alla misura Quota 103, che consente di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi.
Tuttavia, in un periodo di difficoltà economiche, potrebbe essere vantaggioso anche programmare il pensionamento in una data successiva, al fine di beneficiare di un aumento netto dello stipendio, che può arrivare fino al 9,19% nel settore privato e all’8,80% nel settore pubblico, insieme ad altri benefici contenuti nel bonus Maroni.
Per i lavoratori usuranti, i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia subiscono alcune modifiche. Sebbene l’età anagrafica richiesta per il pensionamento sia meno rigida, viene richiesta una maggiore quantità di contributi versati e accreditati.
In pratica, alcune categorie di lavoratori usuranti possono andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, con almeno 35 anni di contributi versati. Per maggiori dettagli, si rimanda al messaggio INPS numero 812/2024.
Le categorie vulnerabili anticipano l’accesso alla pensione
Avere la possibilità di accedere a un’uscita anticipata garantita dallo Stato italiano è un’opportunità importante.
Tuttavia, se da un lato si ottiene la sicurezza dei pagamenti mensili, dall’altro si rinunciano a diritti che possono essere acquisiti solo al raggiungimento dell’età pensionabile.
In altre parole, il trattamento anticipato non è reversibile e prevede una rendita mensile fino a 1.500 euro per 12 mesi, con altre condizioni da soddisfare fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria (di vecchiaia o anticipata).
RITA 2025: con i fondi la pensione è più facile
Con un fondo pensione integrativo, in molti casi l’accesso alla pensione diventa più semplice e vantaggioso.
Non sorprende, quindi, che oggi i lavoratori che hanno sottoscritto una Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) possano iniziare a ricevere una rendita già a partire dai 57 anni, senza dover attendere il raggiungimento dell’età pensionabile.
Tuttavia, è fondamentale rispettare le condizioni previste nel contratto di adesione al fondo di previdenza complementare.
Riepilogo: come i giusti contributi ti permettono di andare in pensione prima nel 2025
Nel 2025, i lavoratori nati tra il 1958 e il 1963 avranno diverse opzioni per ritirarsi dal lavoro, grazie a diverse formule pensionistiche. Di seguito una panoramica delle principali misure:
Misura Pensionistica | Età Minima | Contributi Richiesti |
Pensione di vecchiaia | 67 anni | 20 anni di contributi |
Pensione anticipata ordinaria | Nessuna età minima | 42 anni e 10 mesi (uomini) / 41 anni e 10 mesi (donne) |
Quota 103 | 62 anni | 41 anni di contributi |
Quota 41 per precoci | Nessuna età minima | 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi versati prima dei 19 anni e rientrare in una delle categorie tutelate dalla normativa |
APE Sociale | 63 anni | 30-36 anni di contributi, in base alle categorie tutelate dalla normativa |
Opzione Donna | 61 anni | 35 anni di contributi e rientrare in una delle categorie tutelate dalla normativa |
Lavoratori usuranti | 66 anni e 7 mesi | 35 anni di contributi |
RITA (fondo pensione integrativo) | 57 anni | Variabile in base all’erogazione frazionata del montante accumulato dal lavoratore |
Per maggiori dettagli, si rimanda al testo finale della Legge di Bilancio 2025, che dovrebbe confermare anche per il prossimo anno le misure pensionistiche sopra esposte.