Quante volte ci è capitato di vivere direttamente o indirettamente la fine di una relazione sentimentale, a causa di una scarsa comunicazione, di una mancanza di empatia o dell’incapacità di rispondere ai bisogni reciproci? Non è detto però che la reale causa sia stata davvero quella e che, dietro questa apparente motivazione, non si celi invece una ragione più profonda. E’ proprio su questo che si interroga Richard Schwartz, creatore della terapia dei sistemi familiari interni (IFS), nel suo nuovo libro “Sei tu la persona che stai aspettando“, edito da Raffaello Cortina.
Una nuova prospettiva sulle relazioni di coppia
In questo testo innovativo, che ha come sottotitolo “Relazioni d’amore e sistemi familiari interni”, Schwartz propone una prospettiva completamente nuova sul modo in cui affrontiamo le sfide relazionali. La chiave sta nella comprensione della natura complessa della nostra psiche, che non è un’entità monolitica, ma una rete di “parti” interne, ognuna con i propri bisogni, ferite e desideri. Questo approccio rivoluzionario cambia radicalmente il modo in cui interpretiamo le dinamiche di coppia: i problemi non derivano solo dall’altro, ma spesso sono il riflesso di una relazione irrisolta con noi stessi.
Il cuore dell’approccio IFS
Il fulcro del metodo IFS è la consapevolezza che molte difficoltà nelle relazioni nascono dal fatto che, inconsapevolmente, affidiamo al partner il compito di guarire o accogliere le nostre parti interne rinnegate. Queste “parti” rappresentano aspetti del nostro essere che abbiamo rifiutato o con cui non sappiamo entrare in contatto: paure, insicurezze, traumi del passato. Quando queste parti vengono proiettate sulla relazione, diventano un peso che l’altro non è in grado di sostenere, generando tensioni e incomprensioni.
Schwartz ci guida a riconoscere e dialogare con queste parti, aiutandoci a comprendere che il primo passo verso una relazione sana e soddisfacente è costruire un rapporto amorevole con noi stessi. È proprio il Sé – una parte saggia, compassionevole e centrata che ogni persona possiede – a poter mediare i conflitti interni e a creare le basi per una vera intimità con gli altri.
Un viaggio di trasformazione attraverso esempi ed esercizi
Il libro non si limita a spiegare i principi dell’IFS, ma offre strumenti pratici per metterli in azione. Attraverso esempi di vita quotidiana e semplici esercizi, Schwartz insegna a:
- Riconoscere e accogliere le proprie parti interne: identificare emozioni e pensieri ricorrenti che bloccano la comunicazione e il benessere relazionale.
- Favorire un dialogo costruttivo con il partner: imparare a distinguere i conflitti reali dalle proiezioni delle proprie parti.
- Sbloccare questioni irrisolte: affrontare ferite emotive del passato che continuano a influenzare il presente.
- Accedere al Sé compassionevole: utilizzare questa risorsa interiore come guida per costruire relazioni autentiche e appaganti.
Perché leggere questo libro?
Sei tu la persona che stai aspettando è più di un semplice manuale di autoaiuto: è una chiamata a rivoluzionare il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi e con chi amiamo. Leggendolo, scopriamo che il vero punto di partenza per migliorare la qualità delle nostre relazioni non è cercare di cambiare il partner o evitare i conflitti, ma intraprendere un percorso di autoconoscenza e accettazione.
Il libro di Schwartz si rivolge a chiunque voglia migliorare le proprie relazioni, che si tratti di una coppia in crisi o di una persona desiderosa di comprendere meglio le proprie dinamiche interiori. La chiarezza espositiva dell’autore e il suo approccio pratico rendono il testo accessibile anche a chi non ha mai affrontato temi di psicologia o di crescita personale.
In un mondo in cui spesso si cerca la soluzione all’esterno, Sei tu la persona che stai aspettando ci invita a guardare dentro di noi e a scoprire che la chiave per relazioni sane e appaganti è già a nostra disposizione. Un libro che non solo si legge, ma si vive, trasformando il modo in cui affrontiamo l’amore, l’intimità e noi stessi.
Potrebbe interessarti anche “Gli ultimi passi con te”: l’esperienza con la morte di chi resta