La polemica non è affatto nuova ma se a rinnovarla è una delle attrici più importanti di Hollywood, allora assume una portata decisamente maggiore. La questione riguarda la scarsa presenza di donne e un certo carattere ‘misogino’ nei film di una leggenda del calibro di Martin Scorsese e a tirarla nuovamente in ballo è una diva di prima grandezza come Nicole Kidman.

Con una battuta pronunciata senza alcun timore per le prevedibili conseguenze delle sue parole, l’attrice premio Oscar ha inserito Scorsese nella lista dei registi con cui le piacerebbe lavorare, ma solo “se farà un film con delle donne.

Poche parole, dunque, ma pesanti come macigni. Che affondano in una controversia che da anni circonda il regista italoamericano. È vero, i suoi film raccontano personaggi maschili complessi, in storie caratterizzate da durezza e ambiguità morale nelle quali raramente le donne hanno ricoperto ruoli da protagoniste. Ma siamo sicuri che i suoi personaggi femminili siano così secondari o impalpabili come dicono in molti?

Nicole Kidman critica l’assenza di donne nei film di Scorsese

Cinque nomination agli Oscar e uno vinto nel 2003 come Miglior attrice protagonista per il film “The hours“. A cui vanno aggiunti numerosi altri premi e candidature ottenute in una gloriosa carriera che ha da poco superato i quarant’anni di durata.

Basterebbero questi numeri per capire che quando Nicole Kidman parla, sono in molti a starla a sentire. E, inevitabilmente, la sua recente intervista con il magazine Vanity fair è destinata a fare un po’ di rumore.

Nel corso della chiacchierata, alla diva hollywoodiana viene fatta una domanda innocente e, in fondo, forse un po’ scontata, su quali siano i registi con cui non ha mai lavorato e con cui vorrebbe collaborare per un film. La Kidman ne nomina alcuni – da Kathryn Bigelow a Paul Thomas Anderson, da Michael Haneke a Spike Jonze, senza tralasciare le nuove leve di registi esordienti che hanno attirato la sua attenzione – per poi arrivare a Martin Scorsese.

“Ho sempre detto che mi piacerebbe lavorare con Martin Scorsese, se farà un film con delle donne”.

Una battuta con giusto un pizzico di malizia ma quanto basta per riportare in auge una diatriba dalle radici antiche sul cinema del regista italoamericano.

Martin Scorsese e le donne nei suoi film, ha ragione la Kidman?

Da sempre, infatti, i film di Scorsese sono accusati di lasciare poco o nessuno spazio a personaggi femminili di rilievo.

Martin Scorsese con Robert De Niro e Leonardo DiCaprio ai Golden Globe 2024.

In occasione dell’anteprima di “The Irishman” alla Festa del Cinema di Roma nel 2019, una giornalista gli chiese perché, nei suoi film, ci fosse una così scarsa presenza femminile e se fosse interessato a dirigere una pellicola con protagonista una donna. Il regista replicò che questa domanda gli veniva posta sin dai suoi esordi, negli anni ’70, aggiungendo che, se la storia lo richiedesse, sarebbe più che disposto a girare un film con una protagonista femminile. Quando, però, la produttrice della pellicola Emma Tillinger Koskoff ricordò che già “Alice non abita più qui” del 1974 era un film incentrato su una donna, il regista sfogò tutta la sua contrarietà aggiungendo stizzito:

“Oh quello non conta. “L’età dell’innocenza”? Nemmeno quello conta. “Casinò”, in cui Sharon Stone è fantastica? Non conta. Dimenticali. Sono solo tutti uomini”.

Ha davvero ragion d’essere, dunque, questa accusa nei riguardi di Scorsese?

In effetti, dando un’occhiata alla filmografia del regista di New York, non sembra del tutto infondata. Da “Mean streets” a “Taxi driver“, da “Toro scatenato” a “Quei bravi ragazzi” fino a “The departed” e “The Irishman“, gran parte delle pellicole dirette da Scorsese ruotano intorno a figure maschili.

Tuttavia, analizzando con maggiore attenzione la sua produzione, emergono non pochi dubbi sulla legittimità di questi attacchi. I film citati da Scorsese nel 2019, anzitutto, confermano la sua capacità di saper raccontare storie di donne. Inoltre, personaggi femminili di spessore e dal carattere complesso giocano un ruolo importante anche in alcuni (non tutti, per carità) film con protagonisti maschili.

Pensiamo alla Katherine Hepburn interpretata da Cate Blanchett, bussola morale e psicologica di Howard Hughes in “The aviator“. O a May (Winona Ryder) ed Ellen (Michelle Pfeiffer), che con il loro duello d’amore animano il citato “L’età dell’innocenza“. O, ancora, a Francine, protagonista di “New York, New York” che porta con sé il talento musicale e la forza morale della sua interprete, Liza Minnelli. Per concludere, ovviamente, con la Alice di Ellen Burstyn in “Alice non abita più qui“, vedova e madre di un bambino che mantiene con le sue sole forze che trova la sua strada tra mille difficoltà, tra cui la relazione subito troncata con un uomo violento.

“Spellbound” per Netflix e “Baby girl” sono i prossimi film con Nicole Kidman

Se a questi si aggiunge l’importanza cruciale, seppur tragica, di un personaggio come Mollie Burkhart (Lily Gladstone) nell’ultimo lavoro del regista, “Killers of the flower moon“, ecco che il commento della Kidman perde, forse, buona parte della sua validità.

Kidman che vedremo presto sul grande come sul piccolo schermo, in ben tre film di prossima uscita.

A partire da Spellbound – L’incantesimo“, musical d’animazione realizzato per Netflix nel quale l’attrice e Javier Bardem prestano la voce ai genitori della giovane protagonista Ellian, chiamata a salvare loro e il regno di Lumbria, soggiogati da un misterioso incantesimo.

Seguirà il discusso “Babygirl“, nel quale l’attrice interpreta un’amministratrice delegata travolta dalla passione per uno stagista che mette a rischio la sua carriera e la sua famiglia. Film che ha già fatto molto parlare di sé per le scene intime particolarmente intense tra la Kidman e il suo collega Harris Dickinson.

Il trailer di “Babygirl”.

Infine, il thriller “Holland, Michigan“, nel quale vestirà i panni di un’insegnante che inizia a sospettare che suo marito abbia una doppia vita, fino a scoprire una realtà forse peggiore dei suoi iniziali timori.

Di certo, dunque, gli impegni non mancano alla Kidman, che si conferma una delle dive più ricercate di Hollywood. Chissà che nel suo futuro, una volta appurato che anche Martin Scorsese è in grado di fare film che presentino donne al centro della scena, non possa esserci davvero spazio per un film con il regista italoamericano.

Conclusioni

  • Nicole Kidman critica l’assenza di donne nei film di Scorsese: in un’intervista, Nicole Kidman ha dichiarato che le piacerebbe lavorare con Martin Scorsese, ma solo se realizzasse film con protagoniste femminili. Le sue parole rilanciano una critica ricorrente nei confronti del regista, accusato di dare poco spazio a personaggi femminili rilevanti nei suoi film;
  • Scorsese e la presenza di personaggi femminili nei suoi film: sebbene la filmografia di Scorsese sia dominata da protagonisti maschili, l’autore ha girato film con forti personaggi femminili, come in “Alice non abita più qui“, “Casinò“, “The aviator” e “L’età dell’innocenza“;
  • Prossimi progetti di Nicole Kidman: Kidman ha una serie di film in uscita, tra cui “Spellbound – L’incantesimo“, un musical d’animazione per Netflix, “Babygirl“, un dramma su una dirigente che allaccia una relazione con uno stagista, e il thriller “Holland, Michigan“.