Lo ha fatto per amore del popolo giallorosso e per la sua fede. Claudio Ranieri ha deciso di ripartire da Roma accettando l’offerta dei Friedkin nonostante tutte le difficoltà. La sua è stata una scelta di cuore dettata da molti fattori. L’attaccamento tra Ranieri e la Roma è stato sempre viscerale e anche i tifosi hanno accolto favorevolmente il suo avvicendamento. L’ex allenatore del Leicester troverà una squadra totalmente diversa rispetto a quella allenata durante la sua ultima esperienza.
Sono passati quasi cinque anni dall’ultimo ballo di Ranieri in giallorosso. Il mister venne chiamato per sostituire Di Francesco arrivato ormai al termine della sua esperienza nella capitale. L’ex Cagliari fece da traghettatore, ruolo che potrebbe spettargli anche questa volta. Ranieri proverà a rilanciare le ambizioni di una squadra in forte difficoltà tecnica e psicologica. La ritrovata empatia con il pubblico potrà dare un’ulteriore carica alla Roma e ai suoi leader.
La Roma 2018/2019: le scelte di mister Ranieri
Quando Ranieri arrivò a Roma per il suo secondo mandato trovò una squadra in totale confusione. I giallorossi, reduci dall’eliminazione in Champions League e dal pesante 7-1 contro la Fiorentina in Coppa Italia, riuscirono a rialzarsi progressivamente. L’ex Leicester chiuse con 22 punti in 12 partite riuscendo a portare la squadra in Europa League. Nonostante la presenza di campioni del calibro di Dzeko e Manolas la qualità della rosa giallorossa era inferiore rispetto a quella di oggi.
All’esordio contro l’Empoli Ranieri mandò in campo un 4-2-3-1 con tante meteore e pochi campioni. Tra i nomi più deludenti della parentesi giallorossa spiccano quelli di Marcano, Juan Jesus e N’Zonzi, tutti giocatori che avrebbero lasciato la Roma dopo pochi mesi. Nonostante il livello della rosa non fosse eccelso Ranieri riuscì a dare solidità alla squadra ottenendo anche vittorie prestigiose come il 2-0 contro la Juventus di Cristiano Ronaldo e Dybala.
De Rossi a fine carriera
Quella giallorossa era una formazione con un’età media alta. Prima dell’arrivo di Ranieri la società decise di puntare su Pastore, calciatore che lasciò più ricordi negativi che positivi. Anche Fazio, Kolarov e Mirante non erano certo nel pieno della loro carriera ma riuscirono comunque a ritagliarsi un minutaggio interessante. Il vero e proprio veterano della squadra era però De Rossi, leader dentro e fuori dal campo che diede risalto al lavoro di mister Ranieri.
Il capitano giallorosso era ormai a fine carriera e terminò l’annata con 23 presenze e 2 gol. Il finale di stagione fu condizionato dagli infortuni al polpaccio e al bicipite femorale ma Ranieri gli concesse comunque ampio spazio. Il rapporto con il mister fu sempre ottimo e c’è da scommettere che lo stesso De Rossi sia soddisfatto del ritorno di Ranieri in giallorosso. In cuor suo c’era una piccola speranza di essere richiamato a Trigoria ma alla fine le cose sono andate in maniera diversa.
Le differenze tattiche
Con molta probabilità Ranieri ripartirà con lo stesso modulo adottato nell’ultima parentesi giallorossa: il 4-4-2. Sono tante le somiglianze rispetto all’ultima squadra allenata, prime su tutte la presenza di un centravanti fisico. Dovbyk potrebbe essere il nuovo Dzeko e duettare con un compagno di reparto dalla grande qualità. Il bosniaco faceva coppia con Zaniolo o Schick ma questa volta ci sarà un partner ancora più brillante: Dybala.
Il centrocampo avrà maggiore tecnica con Pellegrini e Koné certi di un posto da titolare. Anche la coppia di difensori centrali Hummels-N’Dicka rappresenterà un bel passo in avanti rispetto a Fazio e Juan Jesus. Di certo la formazione manterrà la stessa idea di calcio basata su una retroguardia solida e un attacco in grado di sfruttare le ripartenze con rapidità. Saranno poi fondamentali i gol dei centrocampisti, un fattore nell’idea di calcio di mister Ranieri.
L’ultima Roma di Ranieri e il nuovo ciclo
- Arrivo di Ranieri e contesto iniziale: Nel 2019 Claudio Ranieri tornò alla guida della Roma durante un periodo difficile, con la squadra in crisi dopo pesanti sconfitte. Con 22 punti in 12 partite, riuscì a migliorare la situazione portando la Roma in Europa League nonostante una rosa con qualità inferiore rispetto a quella odierna.
- Ruolo dei veterani e di De Rossi: La squadra aveva diversi giocatori di esperienza avanzata come De Rossi, Kolarov e Fazio, che comunque contribuirono con minutaggio significativo. De Rossi, in particolare, fu un leader fondamentale per Ranieri nonostante fosse a fine carriera e condizionato da infortuni.
- Differenze tattiche e moduli: Per il ritorno in giallorosso Ranieri sembra intenzionato a mantenere il modulo 4-4-2, che già utilizzava nella sua precedente esperienza alla Roma. La nuova rosa offre maggiore qualità, con giocatori come Dybala e un centrocampo più tecnico, ma l’approccio rimarrà orientato alla solidità difensiva e alle ripartenze rapide.