Si dirà: il suo compito è quello, difendere la Costituzione. Ma quante volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dovuto ergersi a qualcosa in più, a difensore della Patria? L’ultima vicenda che lo ha visto protagonista con Elon Musk non è la prima della serie, ma è paradigmatica in tal senso. Questa con mister Tesla è un pò più particolare delle altre perché lo scontro, poche volte così duro e diretto, è avvenuto in pieno governo sovranista. E perché ha segnato un paradosso: per difendere la sovranità italiana, si è mosso pubblicamente, in maniera non certo consuetudinaria, il Colle anzichè Palazzo Chigi, dove pure albergano i teorici del sovranismo italiano: gli amici, appunto, di Musk.

Questo per ricordare che, per definizione, i sovranisti di tutto il mondo non possono andare d’accordo difendendo ognuno gli interessi particolari dei loro singoli Paesi. E per segnalare come da ieri, 13 novembre 2024, quelli di sinistra si affrettino a sottolineare sui social “meno male che Sergio c’è”.

Mattarella e Musk, quando si muove il Presidente difensore della Patria

E quindi: gli è toccato di nuovo. Sergio Mattarella, ieri, non gliel’ha fatta passare liscia a Elon Musk. Mister Tesla attacca la magistratura italiana? E il Capo dello Stato gli risponde per le rime, per di più, sul suo social

Come dire: il Capo dello Stato ha preso il toro per le corna ed è sceso sul terreno dell’avversario pur di tenere alta la bandiera del sovranismo italiano. Ognuno è padrone in casa sua. Al che le reazioni sono state di giubilo da parte del centrosinistra (e della magistratura), un pò controverse da parte del centrodestra.

Due esempi su tutti, per raccontare come il sovranismo faccia brutti scherzi e magari fa il mondo al contrario, per dirla con il Generale Vannacci.

Un Paolo Gentiloni, big del Partito Democratico (e chissà, futuro segretario dem se le cose alla Schlein dovessero andar male), quasi commosso per l’occasione:

“Grazie Presidente. Grazie”

Un Matteo Salvini, leader della Lega (ma, soprattutto, vicepremier in carica), quantomeno scanzonato, diciamo così:

Questo, mentre Giorgia Meloni si metteva al telefono e supplicava l’amico Elon come quel vecchio film con Johnny Dorelli e Philippe Leroy: “State buoni se potete”.

Beh, se dagli Usa staranno buoni, se buoni vuol dire non dire nulla su un Paese alleato (questa pure è una questione aperta), lo si vedrà dall’insediamento in poi: anno nuovo, vita nuova alla Casa Bianca e nel mondo.

Mattarella defensor Patriae contro Boris Johnson

Ma, Musk a parte, quante altre volte Sergio Mattarella ha dovuto ergersi a difensore della Patria? Capitò con Boris Johnson, all’epoca del Covid. Nel 2020, l’Italia decideva di ricorrere al lockdown per salvare quante più vite umane in attesa dei vaccini. E quello che all’epoca era il premier della Gran Bretagna, mentre teorizzava l’immunità di gregge col 60% della popolazione che doveva contagiarsi (e pazienza se qualcuno ci rimetteva le penne), aveva tempo, come testimonia il video dell’agenzia Vista, per sentenziare:

“Gli italiani hanno poco amore per la libertà”

Al che, Mattarella, defensor Patriae:

“Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà”

Mattarella defensor Patriae contro Christine Lagarde

E quando il Presidente sguainò la spada, a mò di San Michele Arcangelo, per difendere l’Italia dall’infelice battuta di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea? Correva sempre il 2020, l’anno della pandemia. E mentre l’economia di fermava, Lagarde ebbe a dire:

“L’obiettivo della Bce non è ridurre gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori che devono farlo”

Piazza Affari, a questa frase, andò a picco: meno 16,9%, un terremoto. Davanti al quale Sergio nostro impugnò la bacchetta:

“L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”

Mattarella defensor Patriae contro Laurence Boone

E siamo così giunti nell’autunno del 2022: il centrodestra di Giorgia Meloni vince le elezioni, e dalla Francia non arrivano certo felicitazioni dalla ministra per gli Affari europei Laurence Boone che, in una intervista a Repubblica, tenne a far sapere:

“Saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. L’Ue ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l’Ungheria e la Polonia”

Al che Mattarella, sempre lui:

“L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell’Unione europea”

All’epoca, per scongiurare un caso diplomatico, fu il presidente Macron a prendersi la briga di fare un colpo di telefono al Colle: “Stiamo buoni. Che, in fondo, possiamo”.

Mattarella defensor Patriae in quattro duelli

  • Mattarella ha difeso l’indipendenza dell’Italia in polemica con Elon Musk: mister Tesla, due giorni fa, a proposito delle sentenze sul tema immigrazione, ha attaccato la magistratura: “Le persone in Italia vivono in una democrazia o una autocrazia non eletta prende le decisioni?”
  • In passato, il Capo dello Stato si era trovato a difendere l’Italia dagli attacchi del premier inglese Boris Johnson: ai tempi del lockdown per il Coronavirus, aveva detto che eravamo un Paese che non amava la libertà
  • Mattarella dovette difendere l’Italia, sempre nel 2020, anche da una gaffe della presidente della Bce Christine Lagarde che non aveva assicurato alcun intervento per tenere sotto controllo gli spread dei Paesi più esposti. Per questa posizione, piazza Affari, in un solo giorno, precipitò del 16,9%
  • Nel 2022, all’indomani della vittoria del centrodestra di Giorgia Meloni, il Presidente intervenne contro la ministra francese degli Affari europei Laurence Boone che si era detta preoccupata per la tenuta del nostro stato di diritto: “L’Italia sa badare a se stessa”