Quella di sabato nei pressi della stazione di Bologna doveva essere una manifestazione locale contro Casapound ma si è trasformata in un caso politico nazionale. Dopo gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine dello scorso sabato, gli esponenti della maggioranza di governo hanno puntato il dito contro il centrosinistra chiedendo la condanna dello “squadrismo rosso”.

Dall’altra parte Pd, Anpi e diversi movimenti civici continuano a ribadire che l’autorizzazione della manifestazione dell’estrema destra non sarebbe mai dovuta avvenire, soprattutto in un luogo come la stazione di Bologna – dove una strage neofascista il 2 agosto 1980 ha ucciso 80 persone.

Le tensioni sono aumentate dopo il botta e risposta tra il sindaco bolognese Lepore e la premier Meloni, a pochi giorni dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna che si terranno il prossimo 17 e 18 novembre. In una videochiamata durante un’iniziativa del centrodestra locale in attesa del voto di domenica ha detto che il primo cittadino chiede aiuto per la sua città e poi accusare il governo di “inviare picchiatori in città”.

Il senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid 19 Marco Lisei ha commentato a Tag24 i recenti scontri tra il primo cittadino bolognese e la presidente del Consiglio. Lisei ha spiegato che Lepore non può amministrare una città usando le tensioni. Il senatore infine si dice ottimista per le prossime regionali.

Il senatore di FdI Lisei contro il sindaco di Bologna

Il governo ci ha mandato trecento camice nere” questa è l’accusa del sindaco bolognese Lepore dopo gli scontri avvenuti lo scorso 9 novembre non troppo lontano dalla stazione di Bologna a seguito di una manifestazione dell’estrema destra e di un contro-corteo al quale hanno preso parte diverse realtà sociali di Bologna. Un gruppo di manifestanti legati ai centri sociali felsinei hanno aggredito le forze dell’ordine che li separavano dai militanti di Casapound.

Il senatore di Fratelli d’Italia Lisei ha commentato in esclusiva a Tag24 le parole del sindaco di Bologna: “Le polemiche sono frutto delle tensioni che alimenta un sindaco che dice che il governo manda 300 camicie nere, è una frase inaccettabile che supera la fantasia politica e rasenta la diffamazione, non si può pretendere di gestire una città alimentando le tensioni” spiega Lisei.

Sugli scontri di sabato: “Un sindaco deve essere istituzionale”

Sono tanti gli esponenti della maggioranza di governo che hanno parlato dopo la manifestazione e dopo le dichiarazioni di Lepore. Molti hanno condannato le violenze che si sono consumate in piazza contro le forze dell’ordine mentre altri, come il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, hanno ribadito che le uniche camicie presenti in piazza erano quelle blu delle forze dell’ordine.

Lisei spiega a Tag24 che un primo cittadino non può permettersi di fare simili esternazioni: “Un sindaco deve essere istituzionale, deve esserlo per tutti e deve aiutare le forze dell’ordine” prosegue “in ballo ci sono i cittadini e aumentare le tensioni per finalità elettorali, direi che il sindaco si è spinto ben oltre…“.

Anche l’esponente di Avs Angelo Bonelli, raggiunto dalla stampa nei pressi di Montecitorio, ha parlato dei recenti scontri fra forze dell’ordine e manifestanti.

Le elezioni in Emilia Romagna: “Siamo fiduciosi”

Sicuramente la campagna elettorale in vista del voto del 17 e del 18 novembre si chiuderà tra le polemiche. La coalizione di centrodestra vuole scrivere la storia in Emilia Romagna, una Regione considerata da sempre una roccaforte ‘rossa’ e dove la sinistra ha sempre vinto. I sondaggi per ora vedono il centrosinistra di De Pascale trionfante ma la coalizione guidata da Elena Ugolini non perde le speranze a cinque giorni dal voto.

Siamo fiduciosi” spiega Lisei parlando in esclusiva a Tag24 “la Liguria ha dimostrato che non c’è nessuna partita che è chiusa in partenza e stiamo facendo la nostra campagna elettorale riscontrando anche molto malcontento da parte dei cittadini per la gestione complessiva dei territori” conclude.

Elezioni in Emilia Romagna e scontri di Bologna: la situazione

  • Scontri e polemiche politiche: La manifestazione contro Casapound a Bologna, che ha causato violenti scontri con le forze dell’ordine, è diventata un caso politico nazionale, con il governo e il centrosinistra che si accusano a vicenda. Esponenti della maggioranza hanno condannato il “squadrismo rosso”, mentre Pd, Anpi e altri movimenti civici criticano l’autorizzazione alla manifestazione dell’estrema destra vicino alla stazione, teatro della strage del 1980.
  • Tensioni tra il sindaco Lepore e il governo: Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha accusato il governo di inviare “300 camicie nere” in città durante gli scontri. Questo ha scatenato le critiche del senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, che ha definito le dichiarazioni di Lepore inaccettabili, sostenendo che un sindaco non dovrebbe alimentare le tensioni per fini elettorali, ma agire in modo istituzionale.
  • Prossime elezioni regionali: La campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna (17-18 novembre) si sta chiudendo tra polemiche. Nonostante i sondaggi favoriscano il centrosinistra, la coalizione di centrodestra, guidata da Elena Ugolini, è fiduciosa di poter ottenere una vittoria, sostenendo di riscontrare malcontento tra i cittadini per la gestione delle attuali amministrazioni.