Se hai amato “Il ragazzo dai pantaloni rosa” con Claudia Pandolfi, non perderti Joe Bell su Prime Video.

Anche qui l’amore paterno è messo a dura prova dalle difficoltà della vita. Mark Wahlberg interpreta Joe, un padre che, dopo la tragica perdita del figlio gay, decide di intraprendere un lungo cammino a piedi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul bullismo e sull’omofobia.

Un viaggio fisico e interiore che lo porterà a confrontarsi con i propri pregiudizi e a scoprire un amore più profondo di quanto potesse immaginare. Un film straziante e struggente. Scendiamo nei dettagli.

Se ti sei emozionato guardando Il ragazzo dai pantaloni rosa, non perderti Joe Bell su Prime Video

Mark Wahlberg, noto per ruoli di azione, ci sorprende in Joe Bell, un film che scava a fondo nell’animo umano e affronta temi delicati come il bullismo, l’omofobia, l’accettazione, il perdono e il dolore della perdita. Proprio come Il ragazzo dai pantaloni rosa.

Il film, ispirato a una storia vera, ci racconta il toccante viaggio di un padre che, dopo la tragica morte del figlio gay, decide di attraversare gli Stati Uniti a piedi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul bullismo e sull’omofobia.

Joe Bell è un uomo semplice, un operaio che fatica a esprimere le proprie emozioni. La morte del figlio, Jadin, lo sconvolge profondamente e lo spinge a intraprendere un cammino di redenzione. Spingendo un carrello a tre ruote, attraversa paesaggi vasti e solitari, cercando una qualche forma di pace e di riscatto.

Il film alterna i momenti del viaggio a flashback che ci mostrano la complessa relazione tra padre e figlio. Vediamo un Joe inizialmente poco comprensivo e distante, incapace di accettare l’omosessualità di Jadin. Ma con il passare del tempo, e grazie all’incontro con persone di ogni genere, Joe inizia a riflettere sui propri errori e sulla necessità di cambiare.

Ecco il trailer sul canale RoadsideFlix:

Perché guardare Joe Bell

Perché è un film che va oltre il mero racconto di una storia. È uno studio approfondito dei sentimenti di un padre che lotta con il senso di colpa e il dolore per aver perso il figlio. La performance di Mark Wahlberg è intensa e coinvolgente, e riesce a trasmettere tutta la complessità del personaggio.

Ma è Reid Miller, nel ruolo di Jadin, a rubare la scena. Il giovane attore riesce a rendere con grande delicatezza la fragilità e la forza di un ragazzo che combatte per essere se stesso. La sua interpretazione è toccante e lascia un segno profondo nello spettatore.

Il film porta con sé un messaggio universale: l’importanza dell’accettazione, dell’amore incondizionato e della lotta contro ogni forma di discriminazione. Joe Bell ci invita a riflettere sulla nostra capacità di ascoltare gli altri, di metterci nei loro panni e di comprendere le loro sofferenze.

Joe Bell è un’opera sincera e toccante, capace di emozionare e commuovere. Nonostante qualche momento di prevedibilità e un finale un po’ troppo didascalico, secondo me il film rimane un’esperienza intensa e indimenticabile, ed è assolutamente da guardare.

Parte della critica non ha apprezzato questo film

Nonostante le recensioni della critica siano state tiepide, con un consenso del 39%, il pubblico ha accolto Joe Bell in modo molto più caloroso, assegnandogli un punteggio del 72% su Rotten Tomatoes. Ma perché questo riscontro tiepido?

Il film promette di essere un toccante ritratto di un padre che cerca redenzione dopo la perdita del figlio gay, ma purtroppo non riesce a mantenere le aspettative, secondo alcuni critici.

La storia, pur incentrata su Joe Bell (Mark Wahlberg), si perde in un continuo ballare tra passato e presente, e tra i punti di vista del padre e del figlio. Questo va a discapito della coesione narrativa e lascia lo spettatore un po’ disorientato. Inoltre, un colpo di scena importante viene anticipato troppo presto, togliendo un po’ di impatto emotivo alla storia.

Nonostante questi difetti, il film ha i suoi momenti clou. Le prime scene, ambientate in paesaggi suggestivi, promettono un viaggio profondo e introspettivo. La performance di Reid Miller, nei panni del fratello minore di Jadin, è particolarmente toccante, e ruba la scena ogni volta che appare.

Tuttavia, sempre secondo parte della critica, man mano che il film procede, l’emozione iniziale si affievolisce. Il personaggio di Joe Bell risulta troppo stereotipato.

Per me resta un film da guardare.

In conclusione

Nonostante una parte della critica, Joe Bell resta un film significativo per il suo coraggio nell’affrontare tematiche delicate come il dolore della perdita e la lotta contro il pregiudizio.

La storia di un padre che cerca redenzione colpisce nel profondo e invita alla riflessione e offre al pubblico un messaggio di amore e accettazione. È un’opera che, pur con i suoi difetti, riesce a emozionare e a sensibilizzare, e per questo vale la pena di essere vista.