I legami storici tra la Corea del Nord e la Russia sono stati ulteriormente rafforzati dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. A confermare questa alleanza, la visita del presidente russo, Vladimir Putin, a Pyongyang nel mese di giugno, ha rappresentato un punto di svolta. Con la ratifica del trattato di difesa da parte del regime di Kim Jong-Un, si è consolidato un reciproco aiuto militare. Questo è un aspetto cruciale ora che si discute del possibile coinvolgimento delle truppe nordcoreane nel conflitto che continua ormai da oltre due anni e mezzo.
Le relazioni tra Corea del Nord e Russia
Mosca e Pyongyang sono alleati di lunga data con una relazione che dura da decenni. L’Unione Sovietica era stata la prima nazione a riconoscere la Corea del Nord nel 1948. Durante il periodo sotto il regime comunista, l’URSS forniva sostegno politico e militare a Pyongyang. Nonostante lo scioglimento dell’Unione Sovietica, i legami tra i due stati non si sono mai allentati. Una solida collaborazione si è evoluta nel tempo con la Russia che continua a essere un partner strategico per la Corea del Nord.
Anche dopo che Vladimir Putin è salito al potere, le relazioni tra Russia e Corea del Nord sono rimaste stabili. Nel corso degli anni, i due paesi hanno firmato numerosi accordi di partenariato in vari ambiti. Un momento significativo è stato registrato nel 2022, quando il regime nordcoreano ha riconosciuto l’indipendenza delle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk dell’Ucraina orientale. Questa mossa ha segnato un altro passo nell’allineamento geopolitico tra Mosca e Pyongyang.
I due leader hanno avuto numerosi incontri nel corso degli anni. Nel mese di giugno, Vladimir Putin ha visitato la Corea del Nord per la prima volta in 24 anni, un evento significativo che ha segnato l’inizio di una nuova era nelle relazioni bilaterali. Durante l’incontro con Kim Jong-Un è stato ratificato un accordo di partenariato strategico che include “l’assistenza reciproca in caso di aggressione contro una delle parti”. Sebbene l’accordo sia stato descritto come pacifico e difensivo, non era stata esclusa la possibilità di un’ulteriore cooperazione militare più stretta.
Il trattato di difesa Pyongyang-Mosca
Il parlamento russo ha ratificato il trattato di mutua difesa il 6 novembre. Successivamente, l’11 novembre, anche la Corea del Nord ha approvato il trattato con la Russia. L’agenzia di stampa nordcoreana, KCNA, ha dichiarato:
Il “Trattato sul partenariato strategico globale tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa”, concluso a Pyongyang il 19 giugno 2024, è stato ratificato con decreto del Presidente degli Affari di Stato della Repubblica Popolare Democratica di Corea… Il trattato entrerà in vigore dal giorno in cui entrambe le parti avranno scambiato i documenti di ratifica.
Il trattato obbliga le parti a fornirsi assistenza militare reciproca con “tutti i mezzi” qualora dovesse essere necessario affrontare un “aggressore”. Oltre alla fornitura di assistenza, le parti potrebbero impegnarsi anche in una cooperazione sempre nel settore bellico.
Il trattato recentemente ratificato tra la Russia e la Corea del Nord prevede sforzi attivi per stabilire un “nuovo ordine mondiale giusto e multipolare” e anche rafforzare la cooperazione in settori strategici come l’economia, il commercio, l’energia nucleare, lo spazio e l’approvvigionamento alimentare. Questo accordo ha suscitato preoccupazioni tra gli osservatori internazionali poiché potrebbe segnare un passo verso un coinvolgimento più diretto della Corea del Nord nel conflitto tra Russia e Ucraina.
Soldati nordcoreani in Ucraina
La crescente cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca ha suscitato preoccupazioni tra gli alleati occidentali. I servizi segreti di Ucraina, Corea del Sud e Stati Uniti hanno riferito che soldati nordcoreani sarebbero stati inviati a combattere contro le forze ucraine nelle prime linee del conflitto.
Secondo fonti dei media, tra i circa 50mila soldati schierati nella regione russa di Kursk per respingere le forze di Kiev, ci sarebbero anche truppe nordcoreane. Lo scorso 6 agosto, l’Ucraina aveva lanciato un’offensiva a Kursk nel tentativo di costringere Putin ad accettare una pace giusta ed equa, senza la perdita di territori. Si sperava che ciò provocasse una distrazione nell’esercito russo, impegnato con l’offensiva nell’Ucraina orientale e in una ridistribuzione delle sue forze che allentassero la pressione sul fronte ucraino.