Bisognerà ancora attendere per il giudizio sulla costituzionalità dell’autonomia differenziata da parte della Consulta. La decisione dei giudici arriverà nelle prossime settimane, a partire da domani 13 novembre 2024 la Corte inizierà a riunirsi in camera di consiglio. La sentenza sarà depositata entro il mese di dicembre ed avrà. La Consulta entro il 20 gennaio 2025 deciderà sull’ammissibilità dei requisiti referendari.
Nel corso della giornata di oggi 12 novembre c’è stato un flashmob contro l’autonomia differenziata a Roma portato avanti dal Movimento per l’Autocoscienza del Sud. Un gruppo di attivisti si è recato in Largo di Torre Argentina e ha espresso il proprio disappunto contro il ddl Calderoli, accusato di spaccare in due un Paese già diviso sotto molti punti di vista.
La riforma, spiega Màs, solleva gravi preoccupazioni per le sue implicazioni sulla coesione sociale, economica e territoriale dell’Italia, mettendo a rischio i principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione. Tuttavia questa riforma non è solo “figlia” del governo Meloni, spiegano gli attivisti in piazza. Già da anni il Paese è spaccato a causa di decisioni politiche e leggi che hanno aumentato il divario tra Nord e Sud.
La Consulta si esprimerà a dicembre sull’autonomia differenziata
Dalla sanità precaria alla crisi idrica, il Sud non può essere lasciato solo. Questo è il messaggio che arriva dal Movimento per l’Autocoscienza del Sud, un giovane collettivo di studenti universitari originari del Meridione, che hanno protestato contro il ddl Calderoli sul quale la Consulta si doveva esprimere oggi. La decisione della Corte Costituzionale in materia di autonomia differenziata arriverà nelle prossime settimane ma non segnerà la fine della battaglia dei tanti movimenti civici contro le misure che “spaccano in due il nostro Paese“.
“La discussione non può essere schiacciata solo a livello parlamentare e partitico” spiega a Tag24 Christian, uno degli attivisti del movimento presenti oggi in Largo di Torre Argentina. “La questione della Corte Costituzionale è importante perché solleva principi di legittimità costituzionale ma sono una leva per dire che alcune cose nel Sud Italia mancano“.
I problemi del Sud Italia e l’autonomia differenziata
In questo momento in tantissime aree del Meridione c’è carenza di acqua, alla fine di ogni estate da anni si conta il numero di aree verdi devastate dai roghi. Queste sono solo alcune delle criticità che gli attivisti anti-ddl Calderoli spiegano nel corso dei loro interventi con megafono. “Negli ultimi anni c’è stato un definanziamento della sanità inaccettabile, tante persone non hanno servizi essenziali” spiega Christian “è vergognoso che non ci siano centri antiviolenza, il numero di aborti illegali è sempre in aumento e questo mette a rischio la vita di molti“.
Un problema che non si limita esclusivamente alla sanità. Anche l’istruzione è stata definanziata e con la legge Calderoli potrebbero crearsi ulteriori divisioni: “L’autonomia differenziata aumenterebbe il divario già esistente, il rischio è che venga a mancare l’istruzione basilare” denuncia Christian a Tag24.
Le ‘colpe’ del centrosinistra sull’autonomia differenziata
Già negli scorsi giorni sul tema dell’autonomia differenziata ha parlato a Tag24 il portavoce di Potere al Popolo Giuliano Granato denunciando una complicità del centrosinistra nello spianare la strada al ddl Calderoli. Già in passato leggi costituzionali e prese di posizione politiche hanno aperto le porte alla Legge 86\2024.
“Chiediamo che la lotta e tutti gli sforzi che portiamo avanti avvengano in chiave meridionalista” spiega la militante di Màs Elena a Tag24 “vogliamo ridare voce alle soggettività meridionali, questa lotta tocca le nostre vite…non può essere un’espediente per confrontarsi con chi oggi è al potere o con chi lo sarà domani, è necessario rimettere al centro le esigenze del nostro territorio” ribadisce.
“Anche nel comitato del referendum ci sono esponenti del centrosinistra che in passato non hanno fatto molto per rimettere al centro le realtà meridionali. Spesso hanno fatto da varco per aprire sempre di più alla nascita di una legge Calderoli” spiega Christian “ci sono responsabilità condivise del centrosinistra, adesso tocca a noi parlare e se vogliono possono venire in piazza. Vogliamo parlare di Sud a partire da chi lo vive e da chi è dovuto andare via per sopravvivere pur vivendo situazioni di estrema difficoltà“.
“Queste sono le persone che intendiamo ascoltare, non i giochi politici. Bisogna capire quali sono le esigenze oggi, nell’immediato e nel futuro” conclude l’attivista.
Protesta di Màs contro il ddl Calderoli: cosa chiedono gli attivisti?
- Flash mob contro l’autonomia differenziata a Roma: Il Movimento per l’Autocoscienza del Sud ha manifestato in Largo di Torre Argentina contro il ddl Calderoli, denunciando il rischio di divisione sociale e territoriale in Italia e criticando l’impatto sulle regioni meridionali già penalizzate.
- Problemi al Sud: Gli attivisti hanno evidenziato criticità come la crisi idrica, il defunding della sanità e l’istruzione, con il timore che l’autonomia differenziata aggravi ulteriormente queste disuguaglianze, compromettendo servizi essenziali e i diritti costituzionali.
- Responsabilità politiche: Il movimento critica non solo il governo attuale, ma anche il centrosinistra, accusato di aver facilitato il processo di autonomia differenziata in passato, chiedendo maggiore attenzione ai bisogni del Sud e una prospettiva meridionalista per colmare il divario nord-sud.