Giorno importante quello di oggi 12 novembre 2024. Raffaele Fitto, candidato italiano per la vicepresidenza esecutiva all’interno del Parlamento Europeo, sarà esaminato dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari per capire se lui rappresenti o meno la figura giusta per gestire le deleghe le politiche di coesione e sviluppo regionale.

La prassi vorrebbe che Fitto non rischi davvero una bocciatura, ma il gruppo S&D (di sinistra e del quale fa parte il PD) ha sempre contestato il fatto che il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR in Italia faccia parte di un partito (Fratelli d’Italia) che a luglio si era espresso contro un secondo mandato di Ursula von der Leyen.

I socialisti quindi avevano promesso un esame rigoroso delle risposte scritte e orali date da Fitto, mentre i gruppi del PPE e dell’Ecr sono pronti anche a contestare la candidata socialista indicata dalla Spagna, Teresa Ribera, e le deleghe ad essa assegnate.

Un gioco ad incastri che potrebbe avere ripercussioni su quali politiche l’UE intenda adottare nei prossimi anni.

In cosa consiste l’audizione di Fitto al Parlamento UE

Il tempo degli esami non finisce mai per Raffaele Fitto, un nome sul quale la premier Giorgia Meloni si è spesa molto nei mesi passati affinché diventasse uno dei vicepresidenti esecutivi nel nuovo Parlamento Europeo.

L’attuale ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR dovrebbe traslocare a Bruxelles per impegnarsi nelle politiche di coesione e sviluppo regionale, gestendo risorse importanti per tali temi.

Il condizionale è però d’obbligo, perché la figura di Fitto è finita al centro di tensioni opposte: da quelle squisitamente politiche, a seconda dei gruppi parlamentari europei che parlano del suo ruolo, a quelle proprie dei meccanismi di audizione all’interno del Parlamento UE, che possono confermare o bocciare Fitto come vicepresidente esecutivo.

A tal proposito, Fitto oggi 12 novembre 2024 parlerà dinanzi alla commissione parlamentare Sviluppo regionale e risponderà a diverse domande sul suo programma che vorrà applicare ma anche sulla sua adeguatezza per il ruolo deciso dopo le elezioni Europee. 3 ore dense di risposte e di “trabocchetti” che dovranno dare conto anche dell’immagine italiana in Europa.

Nelle settimane scorse Fitto aveva già risposto a delle domande scritte che vertevano sugli stessi temi in audizione oggi, indicando anche come intenda favorire le politiche europee nel suo campo di azione.

Una volta terminata l’audizione, i rappresentanti di ogni gruppo politico all’interno della commissione si ritireranno per deliberare a porte chiuse sull’efficacia, la validità o meno delle risposte date dal candidato preso in esame. Oltre a Fitto, infatti, va segnalato che oggi sarà ascoltata anche Teresa Ribera, candidata dai Socialisti per la vicepresidenza esecutiva con deleghe alla “Concorrenza e alla Transizione ecologica”.

Un tema molto caro ad Ursula von der Leyen, che ha ricevuto l’appoggio del PPE di Manfred Weber assicurando che non ci saranno “derive ideologiche” al riguardo; anche Ribera dovrà attendere per capire se le sue risposte sono state giudicate accettabili o meno.

Tornando a Fitto, la sua candidatura può esser accettata dai rappresentanti all’unanimità o con una larga maggioranza dei due terzi dei votanti. Se non c’è questa maggioranza, Fitto potrebbe esser ascoltato una seconda volta dagli stessi rappresentanti (dopo un ulteriore esame scritto) per cercare un altro voto dei due terzi dei partecipanti.

Lo scenario peggiore per il politico italiano è che alla fine si arrivi alla chiamata dei singoli, con ogni rappresentante che dovrà dire individualmente se Fitto possa esser adatto o meno al ruolo per lui proposto.

In ogni caso, il giudizio verrà formulato non soltanto in base al vantaggio che la politica di un singolo candidato potrà fornire alla costruzione dell’edificio europeo, ma anche alla presenza o meno di conflitti d’interesse. Ciò è di cui si occupa la commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo, che nei mesi scorsi ha chiesto a ciascun candidato un dettagliato resoconto delle sue attività finanziarie.

Quali sono i candidati bocciati dal Parlamento Europeo

Le istituzioni europee sono cambiate molto fin dal momento della loro creazione e alcune consuetudini, prima rappresentante da accordi fra i vari gruppi politici, sono poi diventati momenti codificati e necessari al funzionamento delle suddette istituzioni.

È il caso proprio delle audizioni, che hanno iniziato ad avere un effettivo ruolo politico dal 1995. Il Parlamento Europeo da quell’anno ha cominciato ad avere un ruolo sempre più incisivo nella formazione della governance europea, anche se non sono mancate critiche per la gestione delle audizioni negli ultimi anni.

L’elenco dei bocciati non è lungo e conta anche un italiano, Rocco Buttiglione: il “segretario-filosofo” ai tempi del PPI e del CDU, e poi presidente dell’UDR e dell’UdC, era stato proposto nel 2004 dal governo Berlusconi come commissario per la Giustizia, la libertà e la sicurezza.

In quell’anno il portoghese José Manuel Barroso aveva deciso di bocciare il profilo di Buttiglione (per le sue frasi contro l’omosessualità) e poi quello anche di Ingrīda Ūdre, candidata lettone la cui posizione finanziaria era stata giudicata poco chiara.

Nel 2019 c’è stato invece il record di bocciature: ben 3 e che hanno coinvolto la candidata francese Sylvie Goulard (proposta per il Mercato interno e che non aveva superato l’audizione), la romena Rovana Plumb e l’ungherese László Trócsányi che non hanno avuto risposte confortanti dalla commissione JURI riguardo la presenza di conflitti d’interesse.

Come accennato, sembra che le audizioni del 2024 si svolgeranno senza particolari scossoni e i dubbi degli esaminatori verranno forse messi da parte in nome delle alleanze politiche. Solo l’ungherese Olivér Várhelyi, candidato per la delega a Salute e benessere animale, ha dovuto rispondere ieri 11 novembre ad altre 4 domande scritte per spiegare le sue posizioni contro l’aborto.

Infine, altri 3 candidati (Glenn Micallef da Malta, Marta Kos, candidata slovena e la belga Hadja Lahbib) avevano sollevato dubbi per diverse questioni, dalla scarsa esperienza politica europea a presunti appoggi a lobby e a viaggi in Crimea autorizzati (forse) dalla Russia: per questioni di alleanze politiche sono stati tutti promossi.

Fra sostegno dei Popolari e no dei Socialisti: il clima politico

Essendosi svolta principalmente nella mattinata di oggi, l’audizione deve ancora mostrare i suoi effetti politici in Italia e in Europa. Limitandoci a quest’ultimo ambito, i due gruppi principali all’interno del Parlamento Europeo (Socialisti e Popolari) hanno preso la figura di Fitto come argomento principale di scontro.

I Socialisti, nel cui gruppo il PD rappresenta il primo partito per numero di europarlamentari, mettono in dubbio il loro sì a Fitto per una questione da loro definita di principio: come sarebbe possibile votare un esponente di FdI, cioè conservatori, che a luglio non aveva votato a favore di un secondo mandato di von der Leyen?

Così facendo, un’importante vicepresidenza esecutiva finirebbe nelle mani della destra, dando un tono più conservatore al prossimo Parlamento UE. Dal lato dei Popolari e dei conservatori (l’Ecr), invece, si indica che il valore politico di Fitto è tanto più importante quanto è necessario bilanciare la presenza nelle varie commissioni dei socialisti e dei Verdi.

I riflessi dell’eventuale bocciatura di Fitto potrebbero avere, come accennato, riflessi anche in Italia: Fratelli d’Italia nei mesi scorsi ha puntato molto sul fatto che un voto contrario del M5S ma soprattutto del PD li caratterizzerebbe come partiti “anti-italiani” che così facendo sabotano gli sforzi per dare un ruolo politico più incisivo in Europa.

Da un lato e dall’altro quindi degli schieramenti si cerca di capire fin dove si può tirare la corda. Se il gruppo S&D rappresentato da Iratxe García Pérez discute non soltanto di Fitto ma anche della sua appartenenza politica, deve tenere presente che oggi verrà ascoltata anche la sua candidata Ribera: se arrivasse un no per l’italiano, potrebbe accadere anche per la spagnola?

Oggi si saprà.

I 3 punti salienti dell’articolo

  • Audizione di Raffaele Fitto al Parlamento Europeo: oggi 12 novembre 2024, Raffaele Fitto, candidato italiano per la vicepresidenza esecutiva dell’UE con deleghe alla coesione e sviluppo regionale, è stato esaminato dalla commissione parlamentare Sviluppo regionale. La sua candidatura è sotto scrutinio a causa delle divergenze politiche con il gruppo S&D, che contesta il suo legame con Fratelli d’Italia, un partito che ha criticato Ursula von der Leyen.
  • Rischio di bocciatura e implicazioni politiche: nonostante la prassi preveda una facile conferma, le tensioni politiche tra gruppi parlamentari, soprattutto con i socialisti, potrebbero influenzare la sua candidatura. Se Fitto non ottiene una larga maggioranza, potrebbe essere sottoposto a un nuovo esame, con possibili ripercussioni sul ruolo dell’Italia nelle politiche europee e sulle alleanze politiche interne.
  • Conflitti di interesse e scenario internazionale: oltre a Fitto, la spagnola Teresa Ribera e altri candidati sono sotto esame per eventuali conflitti d’interesse, con la commissione giuridica che monitora le loro attività finanziarie. La bocciatura di Fitto potrebbe avere ripercussioni politiche in Italia, soprattutto per Fratelli d’Italia, mentre le dinamiche all’interno del Parlamento Europeo sono segnate da alleanze e scontri tra i gruppi S&D e PPE.