Il 12 novembre di 22 anni fa fu trovata morta, all’interno del bagno della sua abitazione di via Capstone Road a Charminster, nei pressi di Bournemouth, in Inghilterra, dai figli Terry e Caitlin Marsh, di 14 e 11 anni: Heather Barnett aveva 48 anni e lavorava come sarta. Fu subito chiaro a tutti che era stata uccisa. Da chi? Lo si sarebbe scoperto solo diverso tempo dopo: ecco la ricostruzione.
Uccisa in Inghilterra: chi era Heather Barnett?
Nelle settimane successive alla sua morte i conoscenti e gli amici la descrissero come una “donna dal carattere gioviale e spiritoso”, una persona “educata e disponibile”. Dopo il divorzio dal marito, Heather Barnett, 48 anni, aveva iniziato a lavorare come sarta, mantenendo i figli di 14 e 11 anni, con i quali viveva nel sud dell’Inghilterra.
Furono proprio loro, il 12 novembre di 22 anni fa, a scoprire il suo cadavere all’interno del bagno della loro abitazione di via Capstone Road, di ritorno da scuola: il maggiore, Terry, telefonò al numero per le emergenze. Quando un operatore gli rispose, chiedendogli a cosa gli servisse un intervento, disse: “Mia madre è stata uccisa”.
Aveva i pantaloni abbassati, la gola recisa e i seni mutilati. Tra i primi a recarsi sul posto furono i vicini di casa italiani, Danilo Restivo, 30 anni, e la moglie Fiamma Basile Giannini (nota anche come Fiamma Marsango): si offrirono di aiutarli, mostrandosi fin da subito disponibili. Almeno fino a quando l’uomo non finì nel mirino degli inquirenti.
L’arresto di Danilo Restivo
A destare sospetti, due elementi: pochi giorni prima dell’omicidio, Restivo era stato a casa della vittima per commissionarle delle tende. In seguito a quella visita, Barnett aveva denunciato di non trovare più le chiavi di casa, sostenendo di pensare che potesse essere stato proprio lui a prenderle.
Poi c’era un’altra questione. Al momento del ritrovamento, la donna teneva tra le mani delle ciocche di capelli che non le appartenevano. Particolare riconducibile all’uomo: si sapeva infatti, che, anche quando era in Italia, Restivo aveva l’abitudine di tagliare ciuffi a donne e ragazze incontrate per caso in strada.
Nel 2004 i poliziotti che lo sorvegliavano trovarono nella sua auto un cambio di vestiti identici a quelli che indossava, un coltello, delle forbici, un passamontagna e dei guanti, sorprendendolo anche a seguire una donna. Nella sua abitazione c’erano delle scarpe con piccole tracce di sangue.
Fu arrestato con l’accusa di omicidio – grazie al lavoro congiunto di polizia italiana e inglese – nel 2006. Nel 2009 si aprì il processo a suo carico.
La condanna (anche per il caso Claps)
L’anno successivo, mentre il procedimento era ancora in corso, successe qualcosa: nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza fu ritrovato il corpo senza vita di Elisa Claps, la 16enne scomparsa 17 anni prima, nel 1993.
Anche lei stringeva delle ciocche di capelli tra le mani. E anche lei conosceva Restivo: il giorno in cui era scomparsa avevano un appuntamento (Restivo, addirittura, si era presentato al pronto soccorso con i vestiti sporchi di sangue, sostenendo di essere caduto). Gli inquirenti misero insieme tutti i pezzi; alla fine Restivo fu riconosciuto colpevole e condannato a 40 anni di carcere.
Sentenza che si somma a quella ottenuta in seguito in Italia per il caso Claps (30 anni), resa possibile dal ritrovamento di alcune sue tracce sul cadavere. Al momento è recluso in un penitenziario in Inghilterra. Ma in tanti, anche da noi, ricordano ancora la sua storia.
Una sintesi del caso in tre punti
- Omicidio di Heather Barnett: il 12 novembre di 22 anni fa, Heather Barnett, sarta di 48 anni, fu trovata brutalmente assassinata nella sua casa in Inghilterra dai figli di 14 e 11 anni di ritorno da scuola.
- Sospetti su Danilo Restivo: Danilo Restivo, vicino di casa di Heather e già noto per comportamenti strani, destò sospetti per la recente visita a casa della vittima e per il ritrovamento di ciocche di capelli estranee nelle mani della donna, simili a quelle raccolte da Restivo in passato.
- Processo e condanna: Restivo fu arrestato nel 2006. Il suo processo si concluse con la condanna per l’omicidio di Heather e, successivamente, per l’omicidio di Elisa Claps in Italia.