Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che tornerà nello studio ovale dal 20 gennaio, ha effettuato le prime importanti nomine. Lo scorso 7 novembre ha annunciato che Susie Wiles diventerà il capo dello staff. Tra gli altri nominati ci sono anche Elise Stefanik, che ricoprirà il ruolo d’ambasciatrice presso le Nazioni Unite, e Tom Homan che diventerà il nuovo responsabile del controllo delle frontiere. L’immigrazione è stata il cavallo di battaglia di Trump sia durante la campagna elettorale del 2016 che nel 2024.
Tom Homan nominato da Trump: il futuro delle politiche migratorie
Donald Trump ha annunciato, domenica 10 novembre, che Tom Homan sarà responsabile della gestione dei confini degli Stati Uniti e del progetto di deportazione di massa degli immigrati illegali. Homan ha già fatto parte della prima amministrazione Trump, ricoprendo il ruolo di direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) dal 2017 al 2018. Questa agenzia federale è incaricata di proteggere il paese dalla criminalità transfrontaliera e di applicare le leggi sull’immigrazione.
Prima di assumere questo ruolo, Homan ha dedicato gran parte della sua carriera alle questioni di immigrazione e sicurezza delle frontiere, iniziando il suo percorso con la Pattuglia di frontiera degli Stati Uniti. È dunque considerato una figura chiave per la nuova amministrazione nel controllo dell’immigrazione. Trump ha annunciato ufficialmente la sua nomina con un post su TruthSocial:
Sono lieto di annunciare che l’ex direttore dell’ICE e fedele sostenitore del controllo delle frontiere, Tom Homan, si unirà all’amministrazione Trump, responsabile dei confini della nostra nazione (“The Border Czar”), inclusi, ma non limitati a, il confine meridionale, il confine settentrionale, tutta la sicurezza marittima e aerea… Sarà responsabile di tutte le deportazioni degli immigrati clandestini nel loro paese di origine.
Gli attraversamenti del confine
Homan, veterano della squadra di Trump, è un convinto sostenitore delle rigide misure di sicurezza alle frontiere, incluse deportazioni e detenzioni. È stato uno dei primi sostenitori della politica di “zero tolleranza”, che si è trasformata in uno scandalo quando è emerso che oltre 5mila bambini erano stati separati dai loro genitori. Homan considerava queste separazioni un deterrente contro l’immigrazione illegale. Tuttavia, la politica ha finito per colpire anche alcune famiglie che cercavano di seguire l’iter legale per richiedere asilo.
Le separazioni familiari sono iniziate nell’estate del 2017 ma sono diventate di dominio pubblico solo nell’aprile del 2018. Da quel momento, la pratica è stata estesa lungo tutto il confine meridionale degli Stati Uniti e si è protratta per oltre un anno.
Nel 2024, una delle proposte chiave del programma repubblicano, il Progetto 2025, è la deportazione di massa. Homan ha già dichiarato che, con l’inizio del nuovo mandato di Trump, guiderà “la più grande operazione di espulsione” della storia degli Stati Uniti.
Sicurezza delle frontiere
Durante la campagna elettorale, Trump ha ribadito più volte la promessa di un confine “sigillato”. Secondo Tom Homan, l’immigrazione incontrollata alimenta criminalità e traffico di droga, contribuendo anche ad una crescente pressione finanziaria. Difendendo le politiche di Trump, Homan sostiene che il muro al confine sia cruciale per la sicurezza pubblica poiché ridurrebbe significativamente l’immigrazione illegale e aiuterebbe a contrastare il contrabbando di droga e il traffico di esseri umani. Ha ribadito queste posizioni in un recente intervento su Fox & Friends:
Sono stato chiaro, il presidente Trump è stato chiaro. Le minacce alla sicurezza pubblica e alla sicurezza nazionale saranno la priorità perché devono esserlo: rappresentano [il] pericolo maggiore in questo paese.
Il piano di Trump sull’acquisizione della cittadinanza
Il piano di Trump sull’immigrazione va oltre il controllo delle frontiere e le deportazioni, includendo modifiche significative al diritto alla cittadinanza. Tra le misure previste, vi è quella di firmare un provvedimento per negare il diritto alla cittadinanza automatica ai figli nati negli Stati Uniti da immigrati clandestini. Con entrambe le camere del Congresso dalla sua parte, Trump potrebbe tentare di trasformare radicalmente il sistema d’immigrazione, anche se permangono dubbi sulla costituzionalità di una simile riforma.