Nella giornata di mercoledì, 6 novembre, è stata approvata all’unanimità la proposta del deputato del PD Marco Furfaro per colmare un grande vuoto normativo e fare in modo che anche i senza fissa dimora abbiano il medico di base.
A qualche giorno dall’approvazione, andiamo ad analizzare la nuova legge che prevede una rivoluzione. La normativa precedente prevedeva che per accedere all’assistenza sanitaria del servizio sanitario nazionale era obbligatorio indicare la propria residenza. Un vuoto normativo enorme che escludeva, automaticamente, i cittadini senza fissa dimora.
Medico di base anche per i senza fissa dimora
Dal 2025, in 14 città italiane partirà una più che importante sperimentazione destinata a garantire il diritto all’assistenza sanitaria anche ai senza fissa dimora. C’è chi cerca di cambiare il proprio medico di base, anche troppo spesso, e dall’altra parte, c’è chi, fino a ora, non ha avuto neppure il diritto di averlo.
Il 6 novembre segna una svolta storica in tema di diritti sanitari. Il Senato ha approvato definitivamente una legge che consentirà alle persone senza fissa dimora di:
- Iscriversi alle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali (ASL);
- Accedere alle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza;
- Scegliere un medico di base.
La proposta era stata presentata dal deputato del PD, Marco Furfaro, nell’ormai lontano ottobre del 2022. Solo lo scorso 25 giugno la proposta è stata approvata alla Camera, per ricevere l’approvazione definitiva in Senato pochi giorni fa. C’è di buono che il disegno di legge è stato accolto all’unanimità in entrambe le aule.
La legge istituisce un fondo con la dotazione di 1 milione di euro per ciascuno anno dal 2025 al 2026, destinato a finanziare un programma sperimentale per garantire l’assistenza sanitaria di base alle persone senza fissa dimora.
Entro il 30 giugno, il Governo presenterà in Parlamento una relazione sullo stato di attuazione della legge, provvedendo a riferire il numero delle persone senza fissa dimora iscritte nelle liste ASL.
La legge prima e dopo
Le persone senza fissa dimora rappresentano una delle categorie più vulnerabili della nostra società. Per non considerare che l’acceso alle cure mediche è spesso una necessità ignorata, così come sono altrettanto spesso ignorati quelli che dovrebbero essere i diritti delle persone senza fissa dimora.
Il nuovo programma risponde a esigenze pratiche, ma anche morali, considerando che molte persone si trovano escluse dalla vita sociale e sanitaria, per motivi di salute o economici estremamente seri.
Parliamo di un vuoto normativo che la proposta di legge intende colmare. Fino a ora, per accedere all’assistenza sanitaria del servizio sanitario nazionale occorreva indicare necessariamente l’indirizzo di residenza. Una persona senza fissa dimora, però, non ha una residenza anagrafica. Di conseguenza, veniva automaticamente esclusa dal ricevere l’assistenza sanitaria di cui avrebbe diritto. La sola eccezione era rappresentata dalle prestazioni di emergenza che possono erogare solo i pronto soccorso.
La legge è solo il risultato di una mediazione. Inizialmente, prevedeva che venisse assegnato a tutti i senza fissa dimora un medico di base. Tuttavia, l’accordo che è stato raggiunto ha portato all’ideazione di un periodo sperimentale, che avrà il via nel 2025, di due anni. La sperimentazione riguarderà 14 città metropolitane:
- Bari;
- Bologna;
- Cagliari;
- Catania;
- Firenze;
- Genova;
- Messina;
- Milano;
- Napoli;
- Palermo;
- Reggio Calabria;
- Roma;
- Torino;
- Venezia.
Cambia qualcosa per i migranti?
La nuova legge arriva a molti, ma non a tutti. Da una parte dà la possibilità alle persone senza tetto di avere il medico di base, all’altra rimane restrittiva nei confronti dei migranti.
Attualmente, infatti, non include i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno nel suo raggio di applicazione. Con tutta probabilità, i migranti restano esclusi a causa dei criteri di regolarità richiesti per l’iscrizione al sistema sanitario nazionale.
Per riassumere
Dal 2025, partirà la fase sperimentale per garantire l’assistenza sanitaria di base alle persone senza fissa dimora. Per riassumere le novità:
- Dal 2025, la nuova legge garantirà l’accesso alle cure sanitarie per i senza fissa dimora, permettendo loro di iscriversi alle liste ASL e di scegliere un medico di base in 14 città italiane.
- L’iniziativa mira a colmare un vuoto normativo storico, restituendo dignità e diritti sanitari a una delle categorie più vulnerabili della società.