L’ISEE universitario è un documento molto importante per ottenere benefici fiscali e riduzioni delle tasse. Spesso, però, alcuni studenti e, soprattutto, alcuni familiari hanno qualche dubbio sul suo funzionamento, in modo particolare quando si verificano situazioni eccezionali.
Nel testo ci occuperemo di una di queste situazioni, cercando di capire quando lo studente diventa autonomo e non è più a carico dei genitori.
Si tratta di una particolarità riconducibile a diversi eventi e, di seguito, cercheremo di fornire una guida semplice e chiara tale da risolvere ogni possibile dubbio.
Come funziona l’ISEE universitario
Presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) e richiedere l’ISEE universitario è uno di primi adempimenti di tutti gli studenti universitari. Si tratta di uno strumento indispensabile per calcolare l’importo delle tasse dovute in base alla fascia di appartenenza.
Ovviamente, la presentazione dell’ISEE non è affatto obbligatoria, ma in tal caso le tasse vengono calcolate in base all’aliquota più elevata, con il risultato che lo studente paga il massimo importo.
L’ISEE di tipo universitario è necessario per stabilire l’eventuale diritto a fruire delle agevolazioni e dei benefici previsti dall’Università: si pensi all’assegnazione degli alloggi oppure all’ottenimento delle borse di studio. Anche nel 2024 sono state stabilite fasce e limiti dell’ISEE universitario per avere accesso ai benefici del diritto allo studio.
A differenza del modello ordinario, quello universitario ha un metodo di calcolo diverso. I criteri, infatti, sono meno legati al nucleo familiare, ma si concentrano, per la maggior parte, sulla situazione economica, patrimoniale e abitativa del singolo studente. Come spiegherò in seguito, in alcuni casi lo studente si considera autonomo e slegato dalla propria famiglia anagrafica ai fini ISEE.
Non si tratta di un dato negativo. Anzi, l’essere autonomo consente di abbassare notevolmente il valore dell’indicatore. Tuttavia, ciò non avviene sempre, ma solo in determinate situazioni.
Quando lo studente non è a carico
In alcuni casi, lo studente universitario non è più a carico dei genitori, almeno a fini ISEE. Il primo caso è quando lo studente risiede almeno 2 anni dalla data d’iscrizione all’università al di fuori della famiglia di origine.
Il secondo caso è, invece, quando lo studente ha un reddito proprio superiore a una cifra stabilita per legge. Il tetto massimo viene stabilito anno dopo anno da un apposito decreto interministeriale.
Il valore dell’anno accademico 2024/25 è pari a 9000 euro annui. La soglia si è alzata parecchio rispetto al passato. Basti considerare che, fino all’anno accademico 2022/23 era pari a 6500 euro.
In caso contrario, lo studente viene considerato in qualche modo “attratto” nel nucleo familiare di appartenenza. Come vedremo di seguito, infatti, non sempre è sufficiente cambiare la residenza.
Vediamo, adesso, il caso positivo in cui lo studente viene considerato autonomo ai fini ISEE. Si pensi al caso di uno studente fuori sede che ha acquistato una casa propria e vi ha spostato anche la residenza. Se si aggiunge anche il fatto che lavora e percepisce uno stipendio proprio, allora avrà un ISEE autonomo.
Non sempre basta cambiare residenza
Per avere il proprio ISEE in autonomia da quello dei genitori, però, non sempre è sufficiente il solo cambio di residenza. Innanzitutto, fin quando non passa il biennio dalla variazione anagrafica, il figlio continuerà a far parte, sulla carta, della famiglia di origine, a prescindere dalla residenza.
Lo stesso vale se il reddito non supera le soglie di adeguatezza stabilite che, nel 2024, sono pari a 9000 euro.
Gli stessi requisiti per l’ISEE universitario sono diversi da quelli che, solitamente, si utilizzando per considerare un figlio maggiorenne fiscalmente a carico. In caso positivo, si beneficia delle detrazioni IRPEF, a condizione che il reddito personale non superi i 4000 euro annui, per figli fino a 24 anni d’età, e fino 2.840,51 euro, in tutti gli altri casi.
In sintesi
L’ISEE universitario è uno dei principali adempimenti a carico degli studenti, per cercare di risparmiare sulle tasse e ottenere eventuali benefici. In alcuni casi, è possibile diventare autonomi ai fini ISEE. Ecco i punti principali:
- ISEE universitario: fondamentale per determinare l’importo delle tasse universitarie e accedere a benefici come borse di studio e alloggi.
- Studente autonomo ai fini ISEE: uno studente può diventare autonomo per l’ISEE se ha un reddito superiore a 9.000 euro annui o vive fuori dalla famiglia di origine da almeno 2 anni.
- Vantaggi fiscali: essere autonomi per l’ISEE consente di ridurre l’importo delle tasse universitarie, ma non basta solo cambiare residenza.