L’impronta insanguinata di una mano sui volti della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.

Hanno fatto il giro del web e suscitato indignazione i manifesti apparsi nelle scorse ore a Bologna per annunciare uno sciopero nazionale studentesco in programma venerdì 15 novembre.

E’ solo l’ultimo episodio in ordine di tempo di un’escalation di fatti ed eventi che negli ultimi giorni hanno innalzato la tensione sociale e portato lo scontro politico e di piazza a livelli pericolosi: gli scontri tra forze dell’ordine e gruppi di antagonisti sabato 9 novembre a Bologna, la manifestazione di Casa Pound sempre nel capoluogo emiliano che ha innescato un duro botta e risposta tra l’amministrazione comunale e il Ministero dell’Interno.

A riscaldare ulteriormente gli animi un video postato sui suoi canali social dal leader della Lega Matteo Salvini in cui attacca i centri sociali e ne chiede la chiusura.  

Dei fatti delle ultime ore e del rischio che la tensione possa sfociare in ulteriori disordini con conseguenze non prevedibili, l’inviato di Tag24.it Michele Lilla ha parlato con il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan che ha sottolineato la necessità che si abbassino i toni, ma ha anche puntato il dito contro la reticenza del centrosinistra a prendere chiaramente le distanza da determinati comportamenti.

Malan condanna i manifesti insanguinati con Meloni e Bernini

“Ci vorrebbe senso di responsabilità da parte di tutti”.

Così il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan commenta l’escalation dello scontro politico e di piazza delle ultime ore. Senso di responsabilità che viene richiesto anche agli autori dei discutibili manifesti affissi sui muri della città di Bologna che riproducono le immagini della premier Meloni e dalla Ministra Bernini con i volti coperti da una mano insanguinata.

Una simbologia che lascia ben poco all’interpretazione circa il messaggio sottinteso.

“Ci vorrebbe senso di responsabilità da parte di tutti, ivi inclusi chi pubblica questi manifesti che ho trovato particolarmente vergognosi perché evocano la violenza proprio con il sangue. Non sono macchie rosse qualsiasi, si vede chiaramente sono rivoli di sangue sui volti di due donne, la presidente Giorgia Meloni il ministro dell’Università Anna Maria Bernini”.

Dichiara il senatore di Fratelli d’Italia che sottolinea le molteplici implicazioni della vicenda che coinvolge due donne, in un momento storico drammatico per il tema dei femminicidi.

Oggi, lunedì 11 novembre, tra l’altro è il primo anniversario del tragico omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Per dieci giorni il Paese intero sperò in una fuga a lieto fine dei due ragazzi, fino all’arresto del giovane, in fuga in Germania e alla scoperta della tragica morte della ragazza.

Malan: “La Critica politica è legittima, ma non la violenza”

Il senatore di centrodestra, poi, invita i partiti di opposizione a prendere le distanze da episodi come quelli verificatisi a Bologna negli ultimi due giorni, dai manifesti insanguinati agli scontri di piazza.

“Ci vorrebbero anche delle prese di distanza molto chiare da parte di altre forze che magari si trovano a fare, più che legittimamente opposizione al governo, ma una cosa è fare opposizione e una cosa è evocare la violenza tanto più nei confronti di donne. Ci vorrebbe maggiore chiarezza nel prendere le distanze”.

Accusa Malan.

Malan: “Post FdI su Saviano? Non l’ho letto”

Rispondendo alle domande dell’inviato di Tag24.it, l’esponente di Fratelli d’Italia interviene sulla polemica relativa al post contro lo scrittore campano Roberto Saviano pubblicato sui profili social ufficiali del partito.

Saviano aveva criticato il cosiddetto “modello Caivano”, l’operazione di contrasto alla criminalità nel napoletano lanciata dal governo Meloni e che prende il nome dalla città in provincia di Napoli teatro di un terribile fatto di cronaca relativo a una violenza di gruppo su due ragazzine al Parco Verde.

Parole che non sono piaciute al partito della premier che ha criticato lo scrittore con un duro post.

“Onestamente non conosco nello specifico cosa dice il post di Fratelli d’Italia su Saviano ma di certo ci vuole misura. E’ legittima la critica, a cominciare dalla critica nei confronti del governo, dei partiti di maggioranza. Il diritto di critica è prezioso e la critica può essere forte e anche molto espressiva.”

Ha dichiarato Malan che poi conclude:

“Fratelli d’Italia ha una linea per cui si evitano espressioni e attacchi personali alla persona, poi se una persona ha tenuto una posizione che si ritiene sbagliata si attacca quell’aspetto li, non la persona in quanto tale.”

Conclusione

Il senatore di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha commentato l’escalation di tensione a Bologna, dove sono apparsi manifesti con le immagini della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della ministra Anna Maria Bernini coperte di sangue, suscitando indignazione.

Malan ha condannato questi manifesti come un atto di violenza simbolica, soprattutto in un momento delicato come quello dei femminicidi. Ha poi sottolineato la necessità di abbassare i toni e invitato le forze politiche, in particolare quelle di opposizione, a prendere chiaramente le distanze da episodi di violenza, pur riconoscendo che la critica politica è legittima.