Ha dato vita alla saga horror “Alien“, ha firmato un capolavoro assoluto della fantascienza ancora oggi imitato come “Blade runner“, ha ridato vita al genere peplum con “Il Gladiatore“. E molto altro ancora si potrebbe aggiungere per dire che Ridley Scott potrebbe benissimo dirsi appagato dalla propria carriera e pensare alla pensione, una volta che “Il Gladiatore 2” sarà nelle sale.
A un passo dagli 87 anni (li compirà il 30 novembre 2024), e con un passato tanto glorioso alle spalle, sarebbe una scelta più che legittima. E, a questo proposito, il regista britannico sembra avere ben chiaro in testa quale sarà il proprio futuro e il suo rapporto con la macchina da presa.
Da sempre considerato uno stacanovista, attento a ogni minimo dettaglio delle produzioni a cui ha preso parte, Scott ha realizzato ben 18 film in 24 anni dopo il successo del colossal con Russell Crowe ambientato nell’antica Roma. Un dato considerevole che per il cineasta si spiega semplicemente con il fatto che, per lui, fare il regista non è affatto un lavoro.
Ridley Scott e l’ipotesi pensione dopo “Il Gladiatore 2”
Non chiamatelo vecchio! Per quanto sia consapevole dell’età che avanza, Ridley Scott non ha alcuna intenzione di arrendersi al tempo che passa.
Un furore dato dall’adrenalina che lo travolge ogni volta che si mette dietro la macchina da presa per un progetto, a prescindere dalle difficoltà date dall’età. Ecco, dunque, che lui stesso confessa di essersi sottoposto a iniezioni di antidolorifici alle ginocchia per poter essere sul set de “Il Gladiatore 2“.
“Non posso essere il vecchio che barcolla sul set. Quando abbiamo girato “Il Gladiatore 2” c’erano 112 gradi e io dovevo essere lì fuori”.
La condizione delle sua ginocchia è colpa del tennis, ammette in un’intervista a The Hollywood reporter. Ma nemmeno il suo fisico “danneggiato” può tenerlo lontano dal lavoro, che definisce “la mia passione e quindi il mio piacere“.
Un approccio che esclude le vacanze e ancor di più l’ipotesi di una più che meritata pensione. Alla domanda dell’intervistatore sulla questione, infatti, il regista di “Thelma & Louise” risponde che smetterà di fare film “quando me ne andrò“. Tradotto: quando sarà morto. E, per rafforzare ulteriormente il concetto, fa l’esempio di Clint Eastwood che, a 94 anni, ha realizzato quest’anno un nuovo film, “Giurato numero 2“.
Il Gladiatore 2, le recensioni esaltano il sequel: Oscar in vista?
Nemmeno le fatiche per realizzare il sequel de “Il Gladiatore” riescono, dunque, a convincere Scott a riporre la macchina da presa. Eppure non è stato affatto facile portare sul grande schermo il seguito della storia di Massimo Decimo Meridio, il combattente romano interpretato nel primo film da Russell Crowe.
Scott ha ammesso che la difficoltà più grande era dovuta agli impegni di coloro che avrebbero dovuto realizzare la pellicola, tutti molto richiesti (compreso lui, instancabile) per altri progetti. Uno sforzo che, però, sembra avere decisamente dato i suoi frutti, a giudicare dalle prime reazioni della critica, che ha potuto visionare il film in anteprima.
Drew Taylor di The Wrap parla di “eccellenza cinematografica su larga scala che solo Ridley Scott poteva ottenere” e sottolinea come il sequel riesca a riecheggiare gli elementi iconici del primo capitolo e ad aggiungere qualcosa di nuovo, come fatto da “Top Gun: Maverick” nel 2022.
Rest easy, Romans. #Gladiator2 is the kind of large scale filmmaking excellence only Ridley Scott could corral. Everything about it just works. Big #Maverick vibes in its ability to conjure the past while adding something new. Bold, muscular filmmaking from a legendary talent. 🏛️ pic.twitter.com/ZpowkMpPV1
— Drew Taylor (@DrewTailored) October 19, 2024
Per Clayton Davis di Variety si tratta della “migliore regia di Ridley Scott dai tempi di ‘Black Hawk Down’“, pronosticando un’attenzione particolare da parte dell’Academy per il film, il suo regista e due dei suoi interpreti: Paul Mescal e Denzel Washington.
Welcome back to the f*king movies!
— Clayton Davis (@ByClaytonDavis) October 19, 2024
That sums up #GladiatorII. Ridley Scott's best directorial effort since "Black Hawk Down." I found Paul Mescal's work as Lucius to be one of the film's most honest surprises. This is Denzel Washington, having the time of his life in one of his… pic.twitter.com/5ETqmXdbDD
In particolare, la performance di Washington sembra aver lasciato il segno. In molti, da Griffin Schiller di FilmSpeak a Jillian Chilingerian di Offscreen Central e a Will Mavity di Next Best Picture, prevedono per lui la conquista dell’Oscar come Miglior attore non protagonista.
Get ready to crown your Best Supporting Actor Denzel Washington! #GladiatorII pic.twitter.com/3BojfH1Zpi
— Griffin Schiller (@griffschiller) October 19, 2024
Paul Mescal e Ridley Scott di nuovo insieme per The dog star
Accantonata l’idea della pensione, cosa prevede il futuro di Ridley Scott? La risposta potrebbe essere riassunta semplicemente in un nome: Paul Mescal.
Il protagonista de “Il Gladiatore 2” collaborerà nuovamente con il regista britannico in un thriller intitolato “The dog star“, la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2025. A questo, poi, si deve aggiungere l’annuncio fatto dallo stesso regista di aver già cominciato a scrivere la sceneggiatura de “Il Gladiatore 3” che, presumibilmente, sarà ancora una volta incentrata sul personaggio di Lucio Vero interpretato da Mescal.
Per non parlare, poi, dei piani mai abbandonati per un nuovo film della saga di “Alien“, che Scott ha sempre nel mirino.
Insomma, il vecchio adagio per cui “l’età è solo un numero“ sembra trovare nel regista di “Blade runner” un testimonial d’eccezione.