Alta un metro e 65, corporatura esile, capelli neri lunghi e occhi neri. Chi è Rita Sanna, scomparsa dalla comunità di San Patrignano, centro di recupero per persone tossicodipendenti, il 5 novembre 2024, in circostanze ancora da accertare.
La cinquantunenne si trovava all’interno della struttura di recupero, a Coriano, in provincia di Riccione, per disintossicarsi dalle droghe. Un percorso scelto volontariamente, al fine di iniziare una nuova vita, lontana dall’uso di sostanze stupefacenti.
Lo scorso martedì si è allontanata dal gruppo e ha interrotto i contatti con i propri familiari, ora estremamente preoccupati per le sorti della donna. Nelle ventiquattrore successive, la figlia Valentina ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
“Dov’è ora Rita? Sta bene? È riuscita a sostentarsi da sé negli ultimi giorni? Potrebbe essere in pericolo?”.
Queste sono le domande che si pongono i parenti, tra cui il fratello Francesco, intervistato in esclusiva sulla vicenda da Tag24.
Rita Sanna, scomparsa da San Patrignano: intervista al fratello della 51enne
Al telefono con Tag24, Francesco, fratello di Rita Sanna, da quattro giorni vive in uno stato di forte apprensione:
“Mia sorella è scomparsa il cinque di novembre dalla Comunità di San Patrignano, ed è originaria di Alghero, in provincia di Sassari. Sono cinque giorni ormai che non ho più sue notizie…”
“Aveva scelto spontaneamente di intraprendere un percorso di disintossicazione della durata di circa uno, due anni”.
“L’abbiamo convinta tramite l’aiuto di amici, conoscenti, parenti a entrare in questa struttura fortemente nota a livello nazionale e internazionale. È stata loro ospite da luglio, massimo agosto, non ricordo esattamente quando, in un periodo temporale tra i due e i tre mesi” prosegue.
“Ciò che mi stranisce è il non avermi avvisato, perché siamo molto legati. Lei in ogni caso era senza soldi, effetti personali e denaro. È andata via con un piccolo zainetto di colore scuro, jeans chiari e felpa azzurra. Dunque, mi chiedo: come ha fatto ad allontanarsi?”.
L’allontanamento di Rita: da San Patrignano all’arrivo a Riccione
“È un ipotesi, ma non vorrei che Rita avesse conosciuto qualcuno in grado di fornirle ‘una vita d’uscita’ dalla comunità di San Patrignano. Questa è la mia teoria più accreditata, perché è impossibile al giorno d’oggi che qualcuno sparisca così, senza lasciare traccia…” racconta.
“Potrebbe aver preso un treno verso Roma… ma è improbabile. Ho ricevuto diverse segnalazioni di presunti avvistamenti in mattinata. Mi hanno chiamato diverse persone che asseriscono di aver visto mia sorella vestita con un cappotto bianco e jeans chiari” prosegue Francesco.
“Purtroppo erano tutti in auto, quindi non si sono avvicinati e non posso darle una conferma oggettiva dell’avvistamenti, possiamo solo sperare. È stata presumibilmente vista nei pressi del Conad di Via Enna, a Riccione. Occhi aperti…”.
“Inoltre, sarebbe stata identificata nella zona dell’ex Questura, ho avvertito le forze dell’ordine, sono andati sul posto, ma l’esito è stato negativo. È un punto nevralgico per persone tossicodipendenti o per chi ha avuto problemi con la legge…” conclude.
Le ricerche all’interno del “Bosco della Droga” di Rogoredo
Come accaduto in passato per Alan Martin Fornoni, scomparso da Pieve Emanuele il 13 aprile 2024, uno dei primi pensieri di Francesco, il fratello della cinquantunenne, è stato scandagliare il “Bosco della Droga” di Rogoredo.
Sito nel quartiere periferico omonimo di Milano, è stato nel corso degli anni e ancora oggi, teatro di numerosi eventi di cronaca legati a tossicodipendenze, stupri e tentati omicidi.
Francesco ha giustamente voluto escludere qualsivoglia possibilità che la donna si trovasse all’interno di quello che dai più, è definito un “inferno a cielo aperto”.
“Martedì scorso sono andato autonomamente all’interno del Bosco di Rogoredo alla ricerca di mia sorella. Ho voluto escludere personalmente la possibilità che Rita si trovasse nel parco, è una zona particolare e se ne sentono di tutti i colori…” prosegue l’uomo.
“Per questo motivo, l’ho cercata in lungo e in largo, ma non era lì. Da una parte mi sono sentito sollevato, è pieno di persone poco raccomandabili. Temo in ogni caso, che ovunque sia adesso, possa essere in pericolo. Ci sono tanti malintenzionati e lei, è una persona davvero buona…” conclude.
Il fratello: “Rita torna a casa, manchi a tutti noi, compresa tua figlia Valentina”
“Chiunque avesse informazioni su mia sorella, può chiamare al servizio d’emergenza al 112. Potrebbe vertere in uno stato potenzialmente confusionale ma potete tranquillamente fermarla” prosegue.
“Potreste dirle semplicemente “Sei Rita?” e fornirle la mano necessaria mentre vi raggiungo io o gli agenti” spiega Francesco.
“Rita, qualora leggessi questo appello, voglio solo dirti che ti vogliamo tutti bene, ci manchi e di tornare a casa, soprattutto a tua figlia Valentina. Potrai restare un po’ di tempo da me, ti daremo tutto l’aiuto e l’affetto necessario. Qualunque sia il problema, ti prometto che tutto si risolverà” conclude.
In casi come il suddetto, il consiglio è di attenzionare stazioni dei treni, delle metropolitane e dei bus di linea, in quanto la donna, per motivi attualmente ignoti, potrebbe spostarsi ulteriormente, complicando le già intense ricerche.