Sebbene il giorno dopo delle elezioni presidenziali era già stato annunciato il vincitore, il conteggio dei voti del 5 novembre è proseguito anche nei giorni successivi. Donald Trump ha conquistato un secondo mandato non consecutivo alla Casa Bianca con un importante margine sulla sua avversaria. Oltre alla presidenza, i repubblicani si sono assicurati la maggioranza al Senato e probabilmente anche quella alla Camera dei rappresentati. Ecco cosa significa il triplo controllo repubblicano dei centri di potere per Trump.

Usa 2024, il ritorno dei repubblicani con Trump

Donald Trump tornerà presto allo Studio Ovale. La campagna elettorale del 2024 è stata segnata da diversi fattori, a partire dal ritiro del presidente uscente, Joe Biden, dalla gara e dalla successiva candidatura di Kamala Harris. Il tycoon aveva puntato ad un secondo mandato già nel 2020, ma dopo la sconfitta, è ora riuscito di nuovo ad ottenere la carica di presidente.

Il candidato repubblicano ha ottenuto una vittoria netta sia nel numero dei grandi elettori che nel voto popolare. Ha conquistato, inoltre, tutti i sette stati indecisi, consolidando così il suo successo su vasta scala.

Il 5 novembre, oltre alle elezioni presidenziali, gli americani hanno votato anche per un terzo dei seggi del Senato e per tutti i seggi della Camera dei Rappresentanti, oltre a varie elezioni statali, locali e referendum.

Le elezioni al Senato sono state particolarmente combattute. Con due stati (Arizona e Pennsylvania) ancora in attesa di dichiarazione ufficiale, i repubblicani, però, hanno già ottenuto la maggioranza al Senato. Secondo i dati aggiornati al 10 novembre, in Arizona è in vantaggio il candidato democratico, mentre in Pennsylvania quello repubblicano. Anche se il Partito Repubblicano detiene la maggioranza, i risultati di questi ultimi due stati decideranno l’entità del margine di controllo.

I risultati finali della Camera dei Rappresentanti non sono ancora definitivi ma attualmente i repubblicani hanno conquistato 212 dei 218 seggi necessari per assicurarsi la maggioranza, mentre i democratici ne avrebbero bisogno di 14 per ottenere il controllo. Sono ancora 12 gli scrutini in corso ma in 8 di questi i candidati repubblicani sono in vantaggio. Se per i repubblicani dovessero confermarsi questi risultati, il controllo della Camera sarebbe saldamente nelle loro mani, rafforzando ulteriormente il loro potere legislativo.

Cosa ci si può aspettare da Trump con il pieno controllo repubblicano del Congresso?

Il voto al Congresso è fondamentale per il presidente eletto poiché deciderà la possibile attuazione di una serie di decisioni della nuova amministrazione. Nelle elezioni del 2016, la vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton è stata rafforzata dal fatto che i repubblicani avevano ottenuto la maggioranza alla Camera e una maggioranza a margine stretto al Senato. Aveva quindi iniziato il suo mandato con il totale controllo del Congresso ma nelle elezioni successive i democratici hanno ottenuto la maggioranza alla Camera. Non è escluso che uno scenario simile potrà ripetersi.

Tra i poteri costituzionali del Senato ci sono: l’approvazione o il rifiuto delle nomine presidenziali per le agenzie, la proposta di leggi, la stesura o la modifica di bozze di legge e la supervisione del bilancio federale. Quindi, all’inizio del suo mandato, Trump ne beneficerà durante la nomina del suo gabinetto. La Camera, invece, condivide il potere legislativo e ha anche quello di avviare il procedimento di impeachment. Il triplo controllo repubblicano potrebbe, quindi, facilitare e accelerare l’attuazione delle politiche di Trump, come “America First”, immigrazione e piani economici, inclusi dazi e tagli fiscali.

Il nuovo gabinetto Trump

Dopo l’annuncio della vittoria di Trump, Joe Biden ha promesso una transizione pacifica dei poteri. Il 13 novembre, Biden ospiterà Trump alla Casa Bianca. Trump ha già nominato Susie Wiles come capo dello staff.

Per quanto riguarda il gabinetto, sono già iniziati a circolare alcuni nomi, ma non c’è ancora certezza. Molti si aspettano un ruolo per Elon Musk e Robert Kennedy Jr. Il presidente eletto ha annunciato che due membri dell’amministrazione precedente di Trump saranno esclusi dalla nuova squadra: l’ex segretario di Stato Mike Pompeo e l’ex ambasciatrice all’ONU Nikki Haley.

Haley si era candidata contro Trump alle primarie repubblicane ed è stata l’ultima a ritirarsi dalla corsa per ottenere la nomination. Pompeo, invece, ha fatto notizia per le sue dichiarazioni in disaccordo con Trump in particolare sulla guerra in Ucraina.