La questione della maternità surrogata e la decisione del Parlamento italiano di renderla reato universale, cioè punibile dalla legge italiana anche se effettuata all’estero in paesi dove è legale, è da settimane al centro del dibattito politico italiano.
Tanta la confusione su una norma che rappresenta un unicum e della quale non si conoscono ancora fino in fondo le possibili implicazioni. Uno stato di confusione e di incertezza che coinvolge decine di coppie italiane che hanno già intrapreso il percorso di maternità surrogata all’estero e che, ad oggi, non hanno contezza circa le possibili conseguenze a cui potrebbero andare incontro al loro ritorno in patria.
Una questione spinosa con profonde implicazioni private e personali di cui Tag24.it ha parlato con Francesca Re, legale dell’Associazione Luca Coscioni che, in queste convulse settimane, è diventata il punto di riferimento per le tante coppie italiane coinvolte.
Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza sui vari aspetti e sulle possibili conseguenze connesse all’entrata in vigore della legge e sui possibili rischi per le coppie coinvolte. Non tutte le coppie, infatti, saranno colpite allo stesso modo dalla nuova legge, vediamo perchè.
Reato di maternità surrogata, a che punto siamo?
Il Ddl Varchi che introduce in Italia il reato universale di maternità surrogata al momento non è ancora entrato in vigore. La legge, infatti, è stata approvata in via definitiva lo scorso 16 ottobre al Senato, ma per poter entrare in vigore deve essere promulgata dal Presidente della Repubblica.
Il Capo dello Stato, infatti, ha trenta giorni di tempo per firmarla – e quindi promulgarla definitivamente – o rimandaral alle Camere per eventuali modifiche. Ad oggi, però, il Presidente Sergio Mattarella non ha ancora firmato la legge nonostante il termine ultimo sia il 16 novembre.
Fiera della legge a mia prima firma che rende l’utero in affitto reato universale. pic.twitter.com/7BJkClYnCS
— Carolina Varchi 🇮🇹 (@CarolinaVarchi) October 17, 2024
“Stiamo ricevendo delle richieste di chiarimenti, c’è tanta preoccupazione su i termini entro i quali verrà applicata questa nuova legge, perché bisogna innanzitutto chiarire che non è ancora entrata in vigore. È una legge che è stata approvata al Senato e che dovrebbe essere – se il Presidente della Repubblica lo farà – promulgata entro i prossimi giorni. Laddove, invece, il Presidente della Repubblica decidesse di rimandarla alle Camere potrebbero intervenire delle modifiche, ma si tratta di un’ipotesi remota visto il tenore della legge”.
Spiega l’avvocata Francesca Re, che sottolinea come allo stato attuale occorre attendere cosa deciderà di fare il presidente Mattarella se promulgherà la legge così com’è stata approvata dal Parlamento o se chiederà che vengano apportate delle modifiche.
Cosa cambierà con la nuova normativa e quali le coppie a rischio?
Lo stato delle cose è fattore di grande incertezza per le decine di coppie italiane che hanno già avviato percorsi di maternità surrogata all’estero e che si stanno rivolgendo all’Associazione Luca Coscioni per chiedere chiarimenti. Sarebbero già circa 70 le coppie che hanno contatto l’associazione no-profit italiana impegnata da anni in numerose battaglie tra cui anche quella per una legge nazionale sul fine vite.
Ogni coppia, però, ha una storia a sé e si trova ad un punto diverso del percorso di procreazione, di conseguenza per ciascuna ci sono rischi e implicazioni differenti.
“Stiamo ricevendo decine di richieste, penso che siamo oltre le 60, forse anche 70 coppie. Abbiamo iniziato con il team legale a fare degli incontri per capire a che punto del percorso si trovano, perché ovviamente, non possiamo dare informazioni troppo generalizzate, perché dipende innanzitutto, dallo stato del percorso, dal paese in cui sono andati, perché ogni paese poi ha delle normative diverse.”
Spiga l’avvocata Re che poi continua
“Se sono fasi molto avanzate, ad esempio se c’è già una gravidanza in corso e se c’è già stato il trasferimento dell’embrione nell’utero della gestante, molto probabilmente queste coppie non avranno effetti da questa nuova legge perché la legge penale è irretroattiva, quindi si può applicare solo a casi futuri”.
Cosa cambia per le coppie in attesa di un bambino da #GPA ? Le risposte alle domande più frequenti sulla legge #Varchi a cura @Filomena_Gallo, già al lavoro sui ricorsi per tutelare le famiglie a rischio.https://t.co/8hayf6Kk6c
— Associazione Luca Coscioni (@ass_coscioni) October 21, 2024
Il paradosso degli embrioni, che fine faranno quelli non impiantati?
La legge, inoltre, pone anche un ulteriore problema etico e legale in relazione al trattamento degli embrioni. Ci sono infatti, molte incertezze su come saranno tratti i casi in cui l’embrione è già stato formato e non ancora impiantato. Cosa prevede la legge in quel caso?
“Ci sono alcune coppie che hanno formato l’embrione, ma non lo hanno ancora trasferito, quindi cosa si fa con questo embrione dal momento che in Italia è vietata la suppressione degli embrioni? Delle due l’una, o si decide di dar seguito a quello che era il progetto genitoriale, oppure si viola comunque la norma italiana sopprimendo l’embrione”.
Un paradosso legale ed etico al centro del quale si trovano tante coppie di genitori.
“C’è molta confusione. Stiamo valutando tutti gli scenari per cercare di capire quali coppie potrebbero essere a rischio e quali non dovrebbero temere gli effetti della legge. Stiamo cercando di fornire delle indicazioni con la consapevolezza che purtroppo finché non ci sarà la prima coppia che si scontrerà con questo divieto non sapremo effettivamente come verrà applicato perché è molto vago”.
L’avvocata Re (Ass. Coscioni): “Possibile ricorso alla Corte Costituzionale”
Una delle possibili azioni che l’Associazione Coscioni potrebbe intraprendere in caso di applicazione della legge è quella di rivolgersi alla Corte Costituzionale per sollevare il dubbio di costituzionalità, dal momento che secondo il team legale tale norma violerebbe diversi principi costituzonali tra cui quello della libertà individuale e del principio della doppia incriminazione che stabilisce che un fatto commesso all’estero per essere perseguibile in Italia deve essere considerato reato anche nel paese in cui è stato compiuto al di là dei diversi regimi sanzionatori.
Quindi per essere perseguibile in Italia la maternità surrogata dovrebbe essere reato anche nel paese in cui viene eseguita.
Per poter sollevare la questione davanti alla Consulta, però, è necessario che sia avviato almeno un procedimento penale, ovvero, che una coppia venga incriminata per il reato universale di gestazione per altri.
“Sicuramente cercheremo di sollevare il dubbio di costituzionalità, quindi di portare questa norma davanti alla Corte Costituzionale chiedendo che venga superata perché viola molti principi, da quello di legalità, quello di colpevolezza, al principio della necessaria offensività, ma soprattutto si sta punendo una coppia per aver rispettato una legge del luogo, che è un principio, che è qualcosa che va contro il principio della doppia incriminazione”.
Spiega l’avvocata Francesca Re.
Gravidanza Solidale, la proposta di legge per una maternità surrogata etica e volontaria
L’associazione Luca Coscioni sta promuovendo in alternativa una proposta di legge per la gravidanza solidale che è stata strutturata in modo da evitare forme di sfruttamento da parte della madre surrogata, preoccupazione che è alla base delle tesi anti utero in affitto, ovvero, il rischio – concreto – che alcune donne si vedano costrette da problemi economici a portare avanti gravidanze per altri.
La legge che sta cercando di promuovere l’associazione, invece, non prevede una transazione commerciale, ma solo il rimborso delle spese che la gestante dovrà sostenere. Una forma di gravidanza per altri che sia volontaria, libera e consapevole e che mira a prevenire lo sfruttamento delle donne vulnerabili, introducendo misure contro la coercizione economica.
La legge – che è possibile sostenere sul sito dell’associazione – infatti stabilisce che la donna che decide di portare avanti una gravidanza per altri debba farlo liberamente e non debba trovarsi in una condizione di bisogno economico estremo, ma che possa scegliere liberamente di aiutare una coppia a diventare genitore. Da qui il concetto di “solidarietà”.
“Noi abbiamo attivo un appello sul sito della nostra associazione. con cui chiediamo alle persone di sottoscrivere la nostra proposta di legge per una gravidanza solidale, per una regolamentazione della gravidanza solidale che è la forma di gravidanza per altri più compatibile con i principi del nostro ordinamento. Noi abbiamo fatto una proposta che è stata peraltro depositata sia alla Camera che al Senato da alcuni parlamentari. Purtroppo ad oggi non è stata mai discussa né calendarizzata.”
Conclude la legale dell’Associazione Coscioni.
Legge sulla maternità surrogata, la sintesi
- Il Ddl Varchi e il reato universale: La legge che rende la maternità surrogata un reato universale, punibile anche se effettuata all’estero, è stata approvata dal Senato il 16 ottobre, ma deve essere ancora promulgata dal Presidente della Repubblica.
- Preoccupazioni delle coppie italiane: Molte coppie italiane che hanno intrapreso percorsi di maternità surrogata all’estero sono preoccupate per le implicazioni legali al ritorno in Italia. Le coppie in fasi avanzate (ad esempio con gravidanza in corso) non dovrebbero essere colpite, ma ci sono incertezze su casi come la formazione di embrioni non impiantati.
- Le azioni legali: L’Associazione Luca Coscioni sta valutando la possibilità di sollevare un dubbio di costituzionalità davanti alla Corte Costituzionale, ritenendo che la legge violi principi come la libertà individuale e il principio della doppia incriminazione, che richiede che un atto sia reato anche nel paese in cui è stato commesso.
- Proposta di legge per la gravidanza solidale: In alternativa alla maternità surrogata commerciale, l’associazione promuove una proposta di legge per la gravidanza solidale, che prevede il rimborso delle spese per la gestante, garantendo che la gravidanza sia volontaria e non influenzata da necessità economiche.
- Incertezza e limbo giuridico: La situazione è ancora confusa e incerta. Le coppie coinvolte non sanno come verrà applicata la legge.