L’appuntamento finale è per il 23 e il 24 novembre al Palazzo dei Congressi di Roma. L’ultimo atto della Costituente l’hanno chiamato Nova: riprendendo l’accezione astronomica del termine che indica un’esplosione che rende una stella molto più luminosa del solito, il Movimento di Giuseppe Conte spera di rispolverare le sue cinque stelle in modo da tornare a brillare nel firmamento della politica. L’operazione, però, è tutt’altro che scontata. Ieri, 8 novembre 2024, sono stati resi noti i principali temi su cui i pentastellati si confronteranno tra due settimane. E tra questi c’è anche quello che archivierebbe l’era Grillo. Il Movimento, infatti, come da desiderata di Conte, si appresta a fare a meno del suo Elevato riformando il ruolo di garante: tutto lascia pensare, quantomeno, che avrà meno poteri. Di conseguenza, Tag24.it è in grado di dire che ci sono già degli orfani: vedere il caso degli under 36 del Movimento che si raggruppano sotto la sigla ‘Figli delle Stelle’ per credere.
Costituente ultimo atto: il Movimento Cinque Stelle senza Beppe Grillo
Insomma, dopo il contratto da consulente della comunicazione da 300 mila euro l’anno che non gli è stato rinnovato, Beppe Grillo è atteso da un’altra umiliazione: la cancellazione di fatto del suo ruolo politico. Il comico di Genova, appena 6 anni dopo aver visto la sua creatura politica diventare il primo partito italiano, se vorrà continuare a fare politica, dovrà iniziare da zero.
Sta di fatto che, al netto di battaglie legali, non è poi nemmeno detto che i pentastellati, ora saldamente sotto il controllo di Giuseppe Conte, decidano di mantenere inalterato simbolo e nome.
Insomma: Nova davvero promette di essere il Big Bang del Movimento Cinque Stelle. Niente sarà più come prima. O meglio: niente sarà più come l’hanno immaginato Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio fondandolo il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco patrono d’Italia ma non dei comici, evidentemente.
Le dodici priorità che si sono dati gli attivisti
Ma, in occasione dell’atto finale della Costituente, quali sono i temi che gli attivisti hanno indicato come prioritari per la rifondazione? Sono 12, come gli apostoli
- Riforma del Sistema Sanitario nazionale e tutela della persona
- Crescita, economia inclusiva e lavoro dignitoso
- Contrasto all’evasione fiscale e etica nell’impresa
- Politica di pace e Europa
- La centralità della questione giustizia nell’azione politica del Movimento
- Transizione ecologica e patrimonio naturale per una ecologia integrale
- Informazione libera e sovvenzioni alla cultura
- Riforma della scuola primaria e secondaria
- Università e ricerca scientifica
- Riforme per un maggior equilibrio territoriale nel Paese
- Revisione del Codice etico per candidature e alleanze
- Revisione dello Statuto per discutere dei ruoli del Presidente e del Garante, il nome e il simbolo del Movimento e la riorganizzazione dei gruppi territoriali
La ciccia della partita politica, della sfida Conte-Grillo, è soprattutto nell’ultimo punto: tra Presidente e Garante ne resterà solo uno a comandare. E tutto lascia pensare che sarà il primo, con il grillicidio bell’e consumato. E pazienza se nella locandina pubblicata sul sito ufficiale del Movimento che annuncia l’ultimo atto della Costituente, si vede un astronauta con un cannocchiale: in molti, in realtà, già preparano i pop-corn per assistere all’ultimo duello tra Conte e Grillo.
Il Garante e il Presidente che verranno
Secondo i 360 saggi selezionati dalla società di progettazione partecipata delle politiche pubbliche Avventura urbana per il percorso della Costituente e che hanno valutato ben 22 mila proposte giunte per rifondare il Movimento dopo la debacle delle scorse elezioni europee, la figura del Garante, quella finora detenuta da Beppe Grillo, potrà essere eliminata, riformata con minori poteri o diventare elettiva, nel senso che chiunque potrà conquistarla, ma a tempo determinato.
In ogni caso, anche la figura del Presidente, quella ora ricoperta da Giuseppe Conte, potrà essere rivista: l’assemblea del 23 e 24 novembre deciderà, ad esempio, se possa o non possa essere sovrapponibile a quella di ministro o premier. È il sogno nel cassetto di Conte tornare a Palazzo Chigi: se davvero i pianeti della politica si allineassero per renderlo possibile, l’avvocato sarebbe ben contento di sacrificare il ruolo di guida ufficiale del Movimento. Ma tant’è: per quest’aspetto, più che di astronomia, ad oggi, si rischia di scivolare nella fantascienza.
Molto più concretamente, in mezzo alle possibili riforme del ruolo di Garante e Presidente, si scaglia la questione del terzo mandato. Per Grillo, rappresenta il Santo Graal del Movimento. Per Conte, invece, qualcosa di controproducente. Rappresenterà la bandierina del vincitore al termine della contesa, la sera del 24 novembre.
I Figli delle Stelle che si sentono già orfani
E comunque: quindici giorni prima che si aprano le danze di Nova, ci sono già dei Figli delle Stelle che si sentono orfani. Il riferimento è al gruppo di under 36 che, contattato da Tag24.it, la mette così:
“Abbiamo chiesto che resti il limite dei due mandati, che il Movimento preservi i suoi valori originari senza allearsi strutturalmente con alcuna coalizione e, a livello giovanile, abbiamo chiesto una organizzazione più democratica, dove le decisioni non siano calate dall’alto e dove i ragazzi possano esprimersi senza timore. Ma, purtroppo, sappiamo che non saremo ascoltati nemmeno il 23 e 24 novembre”
Più che una nova, un buco nero.
Il M5S verso la Costituente in quattro passi
- Il Movimento Cinque Stelle, il 23 e il 24 novembre, sarà chiamato all’ultimo atto della Costituente, un processo politico deciso dal suo leader, Giuseppe Conte, per rivitalizzare il partito dopo la sconfitta elettorale delle scorse elezioni europee
- Il punto all’ordine del giorno che deciderà la nuova direzione politica del Movimento è quello della possibile riforma del ruolo del Garante e del Presidente, oggi rivestiti da Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Chi avrà più potere tra i due anche statuto alla mano? L’ex premier ha la partita in mano
- Sono 12, in ogni caso, le priorità su cui vogliono esprimersi gli attivisti: si va dalla riforma della sanità a quella dello statuto del Movimento
- Il gruppo di under 36 riunitisi sotto la sigla “Figli delle Stelle” vorrebbe un ritorno alle origini del Movimento: senza alleati e col limite dei due mandati per i parlamentari. Ma già si sente orfano: “Non ci ascolteranno”