Un proiettile l’ha raggiunto alla testa e non gli ha lasciato scampo. Non ce l’ha fatta Arcangelo Correra, 18 anni compiuti solo pochi giorni fa. Trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli intorno alle 5 del mattino di oggi, 9 novembre 2024, è morto dopo qualche ora.

Non si ferma il Far West in città: il giovane è solo l’ultimo dei ragazzi uccisi a Napoli nelle ultime settimane.

Chi era Arcangelo Correra, il ragazzo di 18 anni morto per un colpo di pistola a Napoli

Secondo una prima ricostruzione, il giovane è stato colpito alla fronte in zona Tribunali, a poca distanza da casa. Arcangelo era incensurato. Stando a quanto emerso, sarebbe cugino di Luigi Caiafa, ucciso da un poliziotto nel 2020 a Forcella nel corso di un tentativo di rapina.

I genitori del 18enne, Alessandro e Antonella, sono titolari di due esercizi commerciali e il figlio aiutava il padre nella sua attività. La madre ha un negozio di abbigliamento poco distante dal luogo della tragedia. Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, alla notizia della morte del figlio la donna ha avuto un malore.

Moltissime le persone che si sono recate all’ospedale quando il ragazzo è stato ricoverato in Rianimazione con un’emorragia cerebrale, poi rivelatasi fatale: è stato necessario l’intervento della polizia.

Le ipotesi sul delitto

La Squadra mobile sta indagando sull’accaduto. In queste ore alcuni ragazzi sarebbero sotto interrogatorio. Stando a una prima ipotesi, ancora tutta da verificare, il colpo che ha ucciso Arcangelo Correra sarebbe partito accidentalmente, mentre veniva maneggiata un’arma. Un “gioco” finito nel peggiore dei modi, in cui ancora diversi punti devono essere chiariti.

A riferirlo agli investigatori due giovani- la cui posizione è da definire- che erano in compagnia della vittima: uno dei due è parente del ragazzo morto. La polizia ha comunque effettuato un sopralluogo in via dei Tribunali per verificare l’eventuale presenza di telecamere di videosorveglianza.

L’ennesima, giovanissima vittima in città

C’è l’enorme dolore per una giovane vita spezzata: i residenti del quartiere in cui viveva il ragazzo sono sotto shock. Ma c’è anche la rabbia per la scia di sangue che non si ferma sulle strade di Napoli e provincia.

Nelle scorse settimane altri due ragazzi hanno perso la vita in tragiche circostanze. Santo Romano, 19enne portiere dell’ASD Micri, è stato ucciso la notte tra il 1 a 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio. A freddarlo, a colpi di pistola, un 17enne con precedenti, dopo un banale litigio per una scarpa sporcata. I suoi genitori hanno chiesto perdono alla famiglia, sottolineando come il figlio fosse diventato “ingestibile”.

Emanuele Tufano era ancora più giovane: aveva 15 anni appena. Incensurato, è stato ucciso a colpi di pistola all’angolo tra via Carmeniello al Mercato e Corso Umberto I, in uno scontro armato tra baby gang, lo scorso 23 ottobre. Per la sua morte sono ancora in corso le indagini.

Ciò che sta avvenendo nella città partenopea è una vera e propria mattanza per cui, poche ore prima della morte di Arcangelo Correa, si è svolta la manifestazione “Liberiamo Napoli dalle violenze”, promossa da Libera Campania con la collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli.

In molti hanno chiesto di fermare la barbarie, come testimoniato anche da un post, condiviso sui social, del deputato Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

Il caso di Arcangelo Correra: l’omicidio e le indagini

  • La morte di Arcangelo Correra: Il diciottenne Arcangelo Correra è stato ferito mortalmente da un proiettile alla fronte nella zona Tribunali di Napoli; trasportato in ospedale, è deceduto poco dopo. Le prime indagini ipotizzano che il colpo possa essere stato accidentale.
  • Contesto familiare e reazione della comunità: Arcangelo era incensurato e lavorava con i genitori, titolari di negozi nella zona. La notizia della sua morte ha scosso profondamente i familiari e la comunità locale, e ha richiesto l’intervento della polizia per contenere le persone accorse all’ospedale.
  • Violenza diffusa a Napoli: La morte di Arcangelo è solo l’ultimo episodio di una serie di omicidi giovanili avvenuti recentemente a Napoli, con altre vittime come il 19enne Santo Romano e il 15enne Emanuele Tufano. Le tragedie hanno portato a manifestazioni pubbliche per chiedere un freno alla violenza dilagante.