Nel 1993, tre adolescenti, grandi amanti dell’heavy metal e appassionati di esoterismo e occultismo furono accusati dell’omicidio di Steve Branch, Michael Moore e Christopher Byers, tutti bambini residenti nella comunità di West Memphis, in Arkansas.

Nello stesso anno, Bill Clinton è stato eletto 42esimo presidente degli Stati Uniti D’America e ha ricoperto la carica fino al 2001.

Il 26 febbraio, la città di New York subisce un attacco terroristico al World Trade Center, nel quale perderanno la vita sei persone e migliaia rimarranno ferite. Venne lanciata in larga scala una prima versione del World Wide Web e al cinema debutta Jurassic Park di Steven Spielberg.

Il rock s’impose fortemente nel panorama della cultura pop. Tra le nuove band proposte nel mercato dell’epoca Metallica, Sepultura, Type O Negative e Death, attive già dalla fine degli anni ’80.

A causa dei titoli crudi delle loro produzioni, rispettivamente sia canzoni che interi album, di t-shirt ricche di simbologie legate a religioni differenti da quelle convenzionali, un discreto numero di associazioni conservatrici e privati cittadini accusarono gli artisti di inneggiare al “culto del demonio”.

Il fenomeno, fu definito “Satanic Panic”, un’isteria basata su accuse infondate relative a rituali, abusi e crimini da parte di sette segrete adepte a Satana, ancora oggi attivo in America e nel mondo, seppur in minima parte.

Per malelingue e disinformazione sull’argomento, Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr. divennero i protagonisti di una tra le pagine di cronaca nera più oscure e intricate nella storia del crimine: “I Tre di West Memphis” accusati di aver ucciso, seviziato e brutalizzato tre minorenni.

Chi è Damien Echols dei Tre di West Memphis: le accuse di omicidio

Era il 20 maggio 1993 quando il padre di Christopher Byers, un bambino di soli otto anni, denuncia alla polizia di West Memphis la scomparsa del figlio, insieme ad altri due coetanei, Steve Branch e Michael Moore.

Avrebbero dovuto fare ritorno a casa, come di consueto, ma dai loro genitori non ci sono mai arrivati. Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, i tre corpi senza vita dei piccoli sono stati ritrovati all’interno di un torrente, il Robin Hood Park: tutti nudi, picchiati a morte, legati per braccia e piedi.

Due dei tre, sono stati annegati nelle acquee dal killer. Byers invece, accoltellato a morte e castrato. L’evento provocò un vero e proprio shock nella comunità locale, di circa 23mila abitanti e l’apertura in tempi brevi del caso e delle relativi indagini.

A causa del satanic panic, fenomeno sviluppatosi negli anni ’80, nell’occhio del ciclone finirono Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr., tutti ragazzi appassionati di esoterismo, occultismo e amanti del rock, del metal e del gioco Dungeons & Dragons, oggi comunemente chiamato D&D.

Passioni certamente non riconducibili al satanismo o al mondo delle sette e oggi ben conosciute, studiate e comprese anche dall’occhio più superficiale.

All’epoca la storia era ben diversa, ed è così che Echols, l’unico maggiorenne del trio, fu tacciato per i suoi interessi, il vestiario completamente nero, il carattere taciturno e solitario di essere legato alla vicenda, nonché uno degli assassini.

Quattro anni dopo, nel 1998, sarebbero arrivate in Italia, le “Bestie di Satana”, che a differenza dei “Tre di West Memphis”, totalmente estranei alla tematica, erano parte integrante del “satanismo acido”.

Il consumo di sostanze stupefacenti, superalcolici, riti orgiastici e sacrificali vengono utilizzati come elementi per connettersi con demoni e creature dell’aldilà.

Col permesso dei genitori, Echols fu interrogato dal detective interessato. Alcune domande del pubblico ufficiale vertevano sui ai segni e le ferite presenti sui cadaveri dei bambini. Vengono inizialmente indagati e successivamente, portati sotto processo con prove ritenute schiaccianti.

Sul luogo del delitto, furono ritrovate fibre, tessuti e un coltello, l’ultimo vicino casa di Damien. Il fendente era considerato presumibilmente compatibile con l’omicidio: all’interno della sua abitazione, invece taccuini con scritte sataniche e riflessioni.

Le indagini e la fine del processo: Echols viene condannato alla pena di morte

Damien Echols, maggiorenne all’epoca dei fatti, vantava in città la reputazione di ragazzo ribelle, alternativo, dalle idee diametricalmente opposte al tessuto della comunità locale.

Ma il colpo finale, oltre le speculazioni dei concittadini, viste dagli agenti come verità assolute, furono una serie di testimonianze dell’amico Misskelley, diciassettenne conosciuto a West Memphis e dal quoziente intellettivo più basso rispetto alla norma.

Il 17enne, interrogato presumibilmente in maniera coercitiva, intimidatoria, per diverse ore dalla polizia e potenzialmente stremato dalle numerose domande, rilasciò una dichiarazione sulla vicenda ritenuta incriminante.

Negli anni successivi, la stessa, perse di credibilità per la disabilità dell’adolescente e in quanto ricca di incongruenze e fuorviante ai fini delle indagini. Molti dettagli non coincidevano con la scena del crimine e infine, ritrattò e rifiutò di sottoporsi a nuove conversazioni con gli agenti.

La condanna più severa la ottenne il 18enne: la pena di morte, il secondo 40 anni di detenzione in carcere e il terzo, Jason Baldwin, lontano dallo stile di vita dei due coetanei, ricevette l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata.

La nascita di un movimento di opinione in difesa di Damien Echols e la fine del processo

Secondo l’accusa, Echols, Baldwin e Misskelley avrebbero ucciso i ragazzi al culmine di un rituale satanico, ma è con l’arrivo di un movimento di opinione in difesa di Damien Echols e i suoi amici che l’opinione pubblica cambia diametricalmente pensiero.

Oltre a persone comuni, nel gruppo erano presenti anche vip del calibro di Johnny Depp, Eddie Vedder dei Pearl Jam, il regista Peter Jackson ed Henry Rollins, scrittore, musicista, stand-up comedian ed ex cantante dei Black Flag.

Dai risultati negativi ottenuti grazie al test del DNA, nel 2007, ai tre è stata offerta la possibilità di patteggiare in cambio del loro rilascio, avvenuto per assenza di prove nel 2011.

Con la firma della “Dichiarazione di Alford” si conclude in via definitiva la vicenda. Secondo le leggi stabilite nel documento, gli uomini dichiarano la loro innocenza al pubblico ministero, riconoscendo che possono esserci prove che potrebbero portare a un nuovo processo.

Damien Echols: oggi scrittore di successo, visual artist ed esempio motivazionale

La storia di Damien Echols non si ferma di certo alla fine del processo, ma prosegue costantemente. Oggi è uno scrittore di successo e vive una vita serena, lontana dai riflettori, insieme a Lorri Davis, sua compagna dal 1996.

Tra i suoi libri più importanti figurano “Il buio dietro di me” e “Alta Magick” con titolo di chiara ispirazione all’opera del celebre filosofo Aleister Crowley.

In entrambi i suoi lavori, l’autore racconta della sua esperienza in carcere, degli esercizi di meditazione, alcuni di magia cerimoniale che hanno contribuito alla sua sopravvivenza durante quel drammatico periodo della sua vita.

Mentre era in prigione è stato ordinato alla tradizione buddista Zen Rinzai, percorso che segue anche nel 2024.

Attualmente ha 49 anni, ed è diventato nel corso del tempo un visual artist ed esempio motivazionale per tante persone di tutte le età in tutto il mondo.

Damien Echols nella cultura pop: da Eddie di Stranger Things a The Midnight Gospel

La storia dei “Tre di West Memphis” è stato oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche, una delle più recenti è “Devil’s Knot – Fino a prova contraria” del 2013 diretto dal regista Atom Egoyan, con protagonista il britannico Colin Firth.

Il titolo è un chiaro riferimento ai nodi utilizzati nel vero caso di cronaca per legare le tre vittime del vero assassino, di cui è ancora ignota l’identità a distanza di 31 anni dal crimine.

Peter Jackson, regista de “Il Signore degli Anelli” e di grandi produzioni horror, Bad Taste – Fuori di Testa ne è un esempio, ha realizzato in esclusiva per HBO, Paradise Lost, un documentario in tre parti in cui ha ripercorso le tappe più salienti del processo.

Damien Echols è stato inoltre fonte di ispirazione per la creazione di Eddie Munson, interpretato dall’attore Joseph Quinn, tra i personaggi principali e più apprezzati dalla quarta stagione di Stranger Things, noto serial televisivo di casa Netflix, trasmessa in streaming nel 2022.

Il 49enne ha rivelato su Twitter di aver apprezzato il riferimento degli autori del serial. La sua scena preferita, per non entrare in potenziali spoiler, è correlata a Master of Puppets dei Metallica.

Nella prima ed unica stagione della serie The Midnight Gospel, creata da Pendleton Ward, già ideatore di Adventure Time, Echols presta la voce a Darryl a.k.a. “Fish Bowl Man” con cui il protagonista, Clancy, dibatte di concetti inerenti a meditazione e spiritualità.