Proseguono le indagini relative a Riccardo Branchini, scomparso da Acqualagna, in circostanze misteriose, il 12 ottobre 2024.
Residente nel paese, di circa quattromila anime, in provincia di Pesaro e Urbino, il 19enne abitava con i propri familiari. Parallelamente, come ogni adolescente di quell’età, frequentava un ristretto gruppo di amici.
Bravi ragazzi, pochi ma buoni, citando il noto proverbio, oltre ad essere ben integrato all’interno del tessuto della comunità locale.
Dai più è considerato un giovane empatico, silenzioso, e lavoratore, dalla vita apparentemente normale. Si è allontanato presumibilmente in modo volontario cinque sabati addietro, senza fornire alcuna informazione ai genitori e da quel giorno non riescono a darsi pace.
Dopo più di un mese, l’Italia intera si chiede: “Dov’è Riccardo? Perché la sua automobile è stata ritrovata alla Diga del Furlo? Come mai nell’auto non c’era alcun effetto personale? Cosa significa per lui quella zona?”.
Sono tante le domande e poche le risposte a riguardo. L’unica verità oggettiva è che un giovanissimo potrebbe essere in pericolo di vita e che questa, non è la classica mera fuga adolescenziale.
Recentemente, la madre di Branchini, aveva richiesto mediante il proprio legale di svuotare l’argine per escludere con certezza la presenza del figlio nei fondali. L’obiettivo ultimo era l’ottenimento di un responso, di qualsivoglia tipo, anche negativo ma l’esito non era quello che i parenti si aspettavano.
Inoltre, all’interno di un borsone appartenente ad un amico del disperso, è stato ritrovato un piccolo biglietto con scritto a penna “Buona vita” e un pacchetto di fiammiferi.
Tag24 ha intervistato in esclusiva l’avvocato della famiglia Branchini, Elena Fabbri, per comprendere al meglio le ultime evoluzioni della vicenda.
Riccardo Branchini, scomparso da Acqualagna: intervista al legale dei genitori del 19enne
Tag24 ha raggiunto telefonicamente l’avvocato Elena Fabbri, legale di entrambi i genitori dello scomparso Riccardo Branchini, per comprendere le motivazioni legate alla scelta di non svuotare la Diga del Furlo.
“Attualmente le ricerche sono aperte sotto il fascicolo investigativo. Riccardo risulta per ora allontanatosi volontariamente” racconta.
“Il Prefetto, ci ha tenuto all’esito del summit a sottolineare che purtroppo, nonostante siano state condotte delle apposite ricerche, non è stato trovato nessun effetto personale nella zona limitrofe alla Diga. Tantomeno all’interno dell’argine e appartenente a Riccardo: né portafogli, un paio d’occhiali, indumenti o qualunque altro elemento a lui riconducibile” prosegue.
“Pur volendo svuotare la Diga, non sarebbe mai completamente vuota perché il fiume continuerebbe a scorrere, quindi un po’ di acqua rimarrebbe ugualmente. Ci sono alcuni punti estremamente fangosi, e congiuntamente con i vortici, renderebbe impossibile raggiungere qualsiasi punto”.
“Non permetterebbe ugualmente una ispezione completa e atta ad escludere la presenza di Riccardo in quei luoghi. Al contempo, metterebbe a rischio la vita degli operatori, come da confronto tra la Prefettura, i tecnici e i vigili del fuoco” conclude.
Guide naturalistiche alla Diga del Furlo alla ricerca di Riccardo Branchini
“Ci siamo mossi privatamente, attraverso delle guide naturalistiche esperte che in accordo con la famiglia, continuano a percorrere la zona nella speranza di trovare in giro un segno di Riccardo, un effetto personale che possa stabilire che il 19enne si trovasse effettivamente in quei luoghi” aggiorna il legale.
“La ricerca di Riccardo prosegue mediante l’Interpol, le segnalazioni e le indagini coperte dal segreto istruttorio da parte della procura. La madre del 19enne è in perenne ricerca dell’amato figlio questa notizia le ha dato un grande dispiacere. È una mamma alla ricerca di una risposta, anche la più dolorosa, quella di un triste epilogo” continua.
Tag24, ha affrontato successivamente un altro argomento degno di nota, l’arrivo di telefonate moleste dirette ai familiari di Branchini.
“Ho già depositato due denunce e siamo attualmente alla terza. Ho atteso l’arrivo di potenziali chiamate, fortunatamente però, tutto si è fermato” racconta.
“L’ultima chiamata l’ho ricevuta lo scorso sabato sera ma avevo già avvertito i protagonisti di questi scherzi di pessimo gusto di avere lo smartphone sotto controllo e che non ci saremmo fermati di fronte a questi atteggiamenti. Ne risponderanno anche alle autorità giudiziaria”.
Ritrovato in un borsone un foglio potenzialmente scritto dal 19enne
Negli ultimi giorni, come confermato nella precedente puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?”, è stato ritrovato all’interno della tasca laterale del borsone che Riccardo Branchini avrebbe riconsegnato a Davide, suo amico, un foglio di carta con la scritta a penna “Buona vita” e una scatola di fiammiferi marchio Guitar.
“Il ragazzo ha ripreso il borsone quella sera e non era in sequestro o nelle disponibilità di nessuno. L’amico probabilmente dovendo rientrare a Bologna, lo avrà controllato” spiega Fabbri.
“Riaprendo lo zaino ha trovato dentro questo biglietto potenzialmente scritto da Riccardo. Dobbiamo attendere la paternità della grafia ritrovata, ma tuttavia posso dirle con serenità che i genitori hanno riconosciuto la scrittura di Riccardo” conclude.