Dopo quattordici anni, ieri, 7 novembre 2024, c’è stata una svolta per arrivare alla verità sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica, un borgo incantato che si affaccia sul mare del Cilento, in Campania. Sono state arrestate quattro persone, tra cui il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo. L’operazione condotta dai militari del Ros su richiesta della Procura di Salerno ha suscitato molto scalpore. La politica, in maniera bipartisan, ha commentato con soddisfazione l’esito delle indagini. Tag24.it ha chiesto a Dario Vassallo, il fratello di Angelo che dal 2010 si batte senza sosta per giungere alla verità su quel fatto di sangue, se anche lui è animato dallo stesso sentimento. La risposta è stata positiva solo a metà. Per lui, la magistratura sta dando le risposte giuste, anche se è passato tanto tempo da quel maledetto 5 settembre 2010, quando dei colpi di pistola non diedero scampo al fratello. A non fare fino in fondo il suo dovere, invece, è la politica. Nonostante tutti i messaggi di felicitazioni per gli arresti che si stanno succedendo da ieri.
Angelo Vassallo, la rabbia del fratello Dario: “Gli arresti segnano una svolta, ma i politici sono ancora ipocriti”
Angelo Vassallo, sindaco di Pollica-Acciaroli, il 5 settembre 2010, fu ammazzato a 56 anni perché, secondo le indagini della Dda, era in procinto di denunciare un traffico di droga legato ad alcuni clan camorristici che volevano allungare i loro tentacoli anche sul suo borgo, fino a quel momento famoso soprattutto per aver ispirato a Ernest Hemingway il suo capolavoro: “Il vecchio e il mare”.
Correva il 1951, un’altra epoca. Ma che Angelo Vassallo, amante della pesca come il protagonista del romanzo, voleva preservare dalla delinquenza, in particolare dal traffico di droga e da un possibile sacco edilizio che avrebbe sfigurato per sempre il territorio che tanto amava.
La sua vicenda ha fin da subito scosso l’opinione pubblica nazionale. Tant’è che, sulla scorta di un primo libro scritto dal fratello Dario nel 2011, “Il Sindaco Pescatore”, si ricavò anche l’omonima fiction Rai con Sergio Castellitto. Questo pescato su YuoTube è il trailer (assai significativo)
Nel corso degli anni, sempre con l’intento di non spegnere i riflettori sulla vicenda di suo fratello, tanto più dopo i tentativi di depistaggio delle indagini che poi hanno portato agli arresti di ieri, Dario Vassallo, insieme a Edoardo Erba, ha portato anche a teatro la storia di suo fratello (in quelle occasioni interpretato da Ettore Bassi). E ha scritto anche altri libri: “La verità negata”, assieme al giornalista investigativo del Fatto Quotidiano Vincenzo Iurillo, e ora, lanciato il 19 ottobre scorso, “Il vento tra le mani”. Quest’ultimo volume si concentra sull’attività politica di Angelo Vassallo. Quello stesso mondo che più volte disse che lo stava isolando e che ancora oggi è duramente criticato anche dal fratello Dario:
“I messaggi di felicitazione dei politici per gli arresti di ieri? Tutti ipocriti”
Cosa hanno scritto e dichiarato i politici
Ma da ieri, da quando si è diffusa la notizia degli arresti che promettono di segnare una svolta nel caso-Vassallo, cosa si sono affannati a dichiarare i politici di ogni colore, anche sui loro social? Ecco una carrellata.
Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia, segretario della Commissione parlamentare Antimafia:
“Fermo restando il lavoro della magistratura, bisogna andare fino in fondo svelando se ci sono state anche volontà per non fare emergere la verità. Non bisogna trascurare nulla. E, in questo senso, come Commissione Antimafia, possiamo dare un contributo”
Angelo Bonelli, leader dei Verdi:
“Cosa è accaduto in questi anni? Gli arrestati hanno avuto coperture che hanno ritardato l’accertamento della verità? Credo sia doveroso avere delle risposte a queste domande per onorare la memoria di Vassallo e per i suoi familiari”
Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle:
“I quattro arresti appena disposti segnano una svolta. E ispirano un rinnovato senso di fiducia in chi, come noi, è sempre rimasto convinto che questo delitto sia nato dall’amore sconfinato di Vassallo per la sua terra e per i valori calpestati da clan criminali, con la connivenza di ufficiali dello Stato”
Fulvio Martusciello, leader di Forza Italia in Campania:
“Sono quattordici anni che ad Acciaroli si fanno i nomi degli arrestati di oggi. L’intera comunità sapeva, sospettava, eppure la verità arriva solo ora, segno che qualcuno ha coperto, nascosto, occultato la realtà dei fatti”
Vincenzo De Luca, Governatore della Campania in quota Partito Democratico:
“Siamo contenti, gli arresti sono un omaggio a un amministratore coraggioso che si è battuto per la legalità. Ci auguriamo che questa volta si arrivi davvero a individuare i colpevoli”
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, il partito cui era più vicino Angelo Vassallo:
“Desta grande inquietudine la notizia che tra gli arrestati ci siano un alto ufficiale e un sottoufficiale dei carabinieri. Seguiremo gli sviluppi dell’inchiesta finché si farà piena luce. Ci stringiamo attorno ai fratelli di Angelo, Dario e Massimo Vassallo, che in tutti questi anni hanno continuato a cercare la verità senza mai arrendersi. Continueremo, insieme, al loro fianco”
Ma Dario Vassallo e gli altri familiari del sindaco-pescatore lo avvertono davvero questo abbraccio della politica?
Dario Vassallo: “La politica non ha fatto nulla affinchè si arrivasse alla verità”
Allora, Dario Vassallo: dopo 14 anni di battaglie per la verità, è giunto finalmente al suo obiettivo. Contento?
“Sì, sono soddisfatto per gli arresti di ieri: io credo che siano loro i colpevoli”.
Chi si sente di ringraziare?
“Di sicuro la magistratura, in particolare la Procura antimafia di Salerno con il procuratore capo Giuseppe Borrelli e il pm Marco Colamonici”.
Per i ringraziamenti si ferma qua?
“Sì”.
La politica, di ogni colore, da ieri, manda messaggi di solidarietà e di felicitazioni per gli arresti…
“La politica può dire e fare tutto quello che vuole. Ma in realtà in tutti questi anni ha solo intralciato la strada per arrivare a questo risultato”.
Non voleva la verità?
“Beh, basta guardare anche a tutte le altre inchieste che si sono avviate in questi anni. Qui c’è un vero e proprio sistema-Cilento. L’arresto del sindaco di Paestum Franco Alfieri di un mese fa sta ancora lì a dimostrarlo”.
Suo fratello di sentiva isolato anche dal Pd, il suo partito di riferimento. Anche lei?
“Ieri mi ha chiamato Sandro Ruotolo. Ma non sapevo che dirgli”.
In che senso?
“Dal 2011 chiedo un’indagine interna in primis al Partito Democratico per individuare chi dei suoi non ha fatto nulla affinchè le cose cambiassero”.
Nessuno si è trovato d’accordo con lei?
“Nessuno. Sono passati segretari e governi di ogni colore. Ma nessuno ha fatto niente. E quando, con le associazioni e i cittadini, ogni anno, ricordiamo Angelo con una marcia per la legalità, degli 89 sindaci del Cilento, sa quanti se ne presentano?”.
Quanti?
“Tre o quattro”.
Ruotolo che le ha detto?
“Che loro, con la segreteria Schlein, sono alla guida del Pd da poco. Ma è più di un anno e mezzo…”
La verità sull’omicidio di suo fratello, in ogni caso, crede che sia stata davvero svelata?
“Sì. Ma siamo solo all’inizio di una valanga”.