Il governo sceglie di riprovarci e di continuare nel suo progetto di puntare sui CPR in Albania come possibile valvola di sfogo per l’immigrazione irregolare in Italia. La nave Libra, diventata famosa non molto tempo fa per aver portato a Shëngjin e Gjadër 8 migranti, poi riportati dopo pochissimo tempo in Italia, ha affrontato un secondo viaggio con la stessa destinazione.
Che fine ha fatto, perché non sembra essere ancora arrivata sulle coste albanesi? Riccardo Magi, leader di +Europa, pone dei quesiti puramente politici ma che hanno comunque un profondo senso anche sul lato della difesa dei diritti dei migranti.
Chiedendo l’accesso agli atti della Capitaneria di Porto, Magi ha potuto affermare che la nave Libra sarebbe dovuta arrivare in Albania oggi 7 novembre 2024, ma non c’è alcuna traccia del suo approdo: “Voglio sapere tutto della missione di salvataggio degli 8 migranti”.
Cos’è successo alla nave Libra? I migranti in Albania sono ancora un caso, Magi: “Ho richiesto gli accessi agli atti”
Se i giudici “rispondono”, il governo ribatte. I migranti in Albania trasportati sulla nave Libra sono diventati loro malgrado un simbolo di quanto potere politico e giudiziario sgomitino e lottino per assicurarsi l’uno la prevalenza sull’altro.
All’esecutivo di Giorgia Meloni sembra importare poco che c’è nella Costituzione italiana un riferimento esplicito al rispetto dei trattati internazionali o la prassi giudiziaria che dà la preminenza alla norma europea rispetto a quella italiana. Lo scontro fra giudici e politici di centrodestra si anima ogni qualvolta un tribunale italiano dichiara impossibile rimpatriare i migranti nei loro rispettivi paesi di origine.
Il centrosinistra batte su questo tasto da molto tempo, fin dal momento in cui è iniziata la costruzione dei CPR in Albania. Riccardo Magi di +Europa era andato anche a protestare di persona a Shëngjin e Gjadër per ricordare quanto costi alle casse italiane un sistema che punisce in modo tremendamente eccessivo i migranti.
Davanti a Montecitorio il leader di +Europa ha spiegato, carte alla mano, il perché ha chiesto alle autorità competenti il tracciato della nave Libra:
In particolare, ho chiesto di conoscere con esattezza il numero di eventi S.A.R. o rintracci confluiti in ciascun trasbordo, la data, l’ora, la geolocalizzazione dell’avvenuto salvataggio e dell’avvistamento di ciascuna imbarcazione da cui sono stati tratti in salvo i migranti collocati a bordo del pattugliatore denominato “Libra” appartenente alla Marina Militare Italiana.
Il concetto è ribadito anche perché agendo in modo opaco, il governo sembra voler nascondere quante più informazioni possibili all’opinione pubblica italiana. Dov’è finita quindi la nave Libra? Al momento quest’informazione non è disponibile:
Ho chiesto di sapere il numero identificativo e il nome di ciascuna imbarcazione coinvolta nelle attività di ricerca e soccorso da cui è derivato il prelievo di ogni migrante successivamente condotto in Albania.
Magi: “Il governo dia risposte, ci sono stati problemi di screening?”
C’è un grosso punto che deriva da questo interrogativo: le condizioni di salute dei migranti trasportati dalla nave della Marina Militare italiana. Perché sono così pochi? Diversi esponenti del centrodestra si dicono convinti che il progetto dei CPR deve entrare ancora a pieno regime e che non è colpa loro se esistono giudici politicizzati che non vogliono seguire il Decreto “Paesi Sicuri”.
Magi insinua il sospetto che i migranti trasportati sulla Libra, per pochi che siano, potrebbero poi non passare lo screening in terra albanese. Con quali criteri siano stati scelti è difficile anche capirlo, anche se nel precedente viaggio della nave il governo aveva sottolineato come i precedenti 8 migranti fossero gli unici uomini maggiorenni e in buona salute trasportabili.
Come accennato, Magi ha chiesto l’accesso agli atti per capire anche come si sta muovendo la Libra:
In attesa di sapere che fine ha fatto la nave Libra partita ieri dalle acque a largo di Lampedusa, che sarebbe dovuta arrivare oggi ma di cui si è persa ogni notizia, ho avanzato al ministero dell’Interno, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Comando Generale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera una istanza formale di accesso agli atti amministrativi relativamente alle operazioni S.A.R. o ai rintracci da cui è derivato il salvataggio e il trasferimento nell’hotspot di Shëngjin e nel CPR di Gjadër rispettivamente dei 16 migranti di origini bengalesi ed egiziane.
Il luogo di partenza è noto, ma manca per l’appunto l’approdo. È una tendenza anche europea quella di organizzare misure di salvataggio che però hanno aspetti potenzialmente pericolosi per la dignità delle persone coinvolte:
Il salvataggio è avvenuto approssimativamente in data 16 ottobre 2024, tutti successivamente rimpatriati in Italia a seguito della mancata convalida del trattenimento amministrativo, e degli 8 migranti di origini bengalesi ed egiziane, soccorsi approssimativamente in data 4 novembre 2024 che stanno arrivando con arrivo in Albania in queste ore.
Le ultime notizie sulle decisioni dei tribunali italiani sui rimpatri dei migranti
I tribunali di Roma e Catania avevano di recente deciso che non sussistevano le condizioni necessarie affinché i migranti trasportati nei CPR albanesi fossero poi riportati in Egitto e in Bangladesh. Il governo ha voluto leggere nelle due decisioni un sottotesto, come detto, politico, di intralcio rispetto al suo programma elettorale.
Poco sono servire le spiegazioni di diversi esponenti dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati), che lamentano dal canto loro fortissimi attacchi contro la categoria e singoli esponenti. Specie da parte della Lega sono arrivati “inviti” a togliersi la toga per scendere in politica o per far parte di qualche centro sociale, andando a sminuire il lavoro di interpretazione che un giudice fa prima di applicare una norma.
I giudici quindi affermano che non danno opinioni su quanto il governo ha intenzione di realizzare. Per quello ci sono le opposizioni, che come espresso da Magi o da Bonelli di AVS rappresenta uno spreco di risorse pubbliche (denaro, agenti, ecc.) ma anche – e soprattutto – un trattamento disumano verso i migranti.
I 3 punti salienti dell’articolo
- Il progetto CPR in Albania e la nave Libra: il governo italiano continua a puntare sull’Albania come destinazione per i CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri) per gestire l’immigrazione irregolare, con la nave Libra che ha trasportato migranti dall’Italia all’Albania. Tuttavia, nonostante il secondo viaggio della nave, la sua destinazione finale e l’esito del salvataggio dei migranti rimangono poco chiari, suscitando dubbi sulle modalità e le condizioni del trasferimento.
- Controversie politiche e giudiziarie: Riccardo Magi di +Europa solleva interrogativi sulla gestione del salvataggio e sul trattamento dei migranti, chiedendo l’accesso agli atti per chiarire la situazione. Il governo di Giorgia Meloni e i giudici italiani sono in contrasto, con il primo accusato di ignorare i trattati internazionali e le decisioni giudiziarie che impediscono il rimpatrio dei migranti, mentre il centrosinistra denuncia il costo e la disumanità del sistema.
- Critiche e accuse verso la gestione del governo: il centrodestra sostiene il progetto dei CPR in Albania come una soluzione necessaria, mentre l’opposizione critica l’operazione, sostenendo che sia uno spreco di risorse pubbliche e un trattamento inumano nei confronti dei migranti. Inoltre, c’è il sospetto che i migranti trasportati dalla nave Libra possano non superare i controlli in Albania, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e l’efficacia dell’intera operazione.