La rielezione di Donald Trump presidente degli Stati Uniti preoccupa Giorgia Meloni e il suo Governo che – a eccezione di Matteo Salvini – pur non schierandosi apertamente avrebbe preferito la vittoria di Kamala Harris.
A tenere in ansia la premier che nelle ultime ore ha avviato l’operazione di ‘accreditamento’ del Governo alla Casa Bianca sono le possibili ripercussioni dell’approccio fortemente americano-centrico – American first – del nuovo Presidente USA sull’economia e la sicurezza nazionale.
La minaccia di dazi commerciali che danneggerebbero l’export italiano, l’ipotesi di uscita unilaterale degli Usa dalla Nato e le incertezze sull’approccio che il nuovo presidente adotterà in merito ai conflitti in corso in Ucraina e in Medioriente, sarebbero le principali preoccupazioni del Governo, che nelle dichiarazioni ufficiali ha adottato una linea più attendista.
Cosa cambia per l’Italia? Crosetto: “Trump? Non siamo preoccupati. Sul 2% alla Nato l’Ue deve aiutarci”
Nelle dichiarazioni ufficiali gli esponenti del Governo tentano di minimizzare l’impatto che l’arrivo alla Casa Bianca di Trump avrà per l’Italia, ma l’incertezza e la preoccupazione per le prossime mosse del presidente traspare nonostante l’aplomb istituzionale. La Difesa è uno dei temi più caldi.
In audizione in Commissione Esteri e Difesa del Senato il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato come sia diventato ancora più urgente per l’Italia investire nelle forniture militari e che non è più una scelta ma ‘una necessità per affrontare un futuro incerto’.
“Occorre riformare e rafforzare le forze armate per consentire loro di svolgere tre funzioni imprescindibili: la difesa dello Stato e degli spazi euro atlantici, la tutela dei prioritari interessi strategici nazionali, tra i quali il contributo alla pace e alla stabilità, lo stimolo alla ricerca e allo sviluppo per consentire al Paese e al suo apparato produttivo”.
Ha sottolineato Crosetto ai commissari di Palazzo Madama ed è semplice cogliere nelle sue dichiarazioni l’eco delle preoccupazioni per il possibile smarcamento degli Usa dalla Nato – minacciata in più occasioni da Trump in campagna elettorale – che determinerebbe un problema per la sicurezza europea e italiana.
Ai microfoni dei cronisti che lo attendevano all’uscita di Palazzo Madama, però, il ministro della Difesa ha avuto parole più caute, sottolineando la necessità di attendere le decisioni degli Usa:
“Tutti preoccupati di Trump? Non siamo mai stati preoccupati per l’elezione di nessuno. Aspettiamo quando si insedierà. Non sono preoccupato”.
Crosetto ha poi ribadito la necessità che la Nato e l’Europa rivedano il meccanismo per il 2% alla Nato:
“L’Europa deve aiutarci, queste è una delle cose su cui l’Europa deve fare fronte comune. Devono escluderlo dal patto di stabilità e fare in modo che sia il sostegno europeo per l’indebitamento.”
Meloni la foto con Musk e la telefonata a Trump: la strategia di ‘riavvicinamento’ a Trump
Non solo la sicurezza nazionale, in ballo c’è anche la stabilità economica del paese, quarto paese d’Europa per export e che quindi subirebbe un gravissimo danno dall’introduzione da parte del governo americano di dazi commerciali sui prodotti di importazione Ue. Dazi commerciali che sono stati uno dei cavalli di battaglia del nuovo Presidente Usa che ha vinto grazie allo slogan ‘Make America Great Again’.
Protezionismo e strenua difesa degli interessi nazionali che avrebbero ripercussioni profonde per la nostra economia fortemente legata al mercato americano, essendo le nostre due nazioni “legate da un’alleanza incrollabile” che è anche “un legame strategico”, come sottolineato ieri mattina, a poche ore dall’arrivo dell’esito ufficiale delle Elezioni Usa dal tweet di congratulazioni della presidente Meloni.
A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald #Trump.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 6, 2024
Italia e Stati Uniti sono Nazioni “sorelle”, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia.
È un legame strategico, che sono certa…
Meloni che ha avviato la sua strategia per stringere rapporti e relazioni con il nuovo inquilino della Casa Bianca che nella serata di ieri ha telefonato a Trump come si legge nella nota ufficiale diffusa da Palazzo Chigi.
“La conversazione ha costituito l’occasione per confermare la solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington.”
E’ di questa mattina, invece, il tweet della Premier a sostegno di Elon Musk, nuovo punto di riferimento del nuovo presidente.
“Nelle scorse ore ho sentito l’amico Elon Musk. Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future”.
Nelle scorse ore ho sentito l’amico @elonmusk. Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future. pic.twitter.com/sAqHNG1kaG
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 7, 2024
Urso: “Dazi Usa? Sarà una sfida competitiva a cui l’Ue dovrà adeguarsi”
Sul rischio di nuovi dazi si è espresso anche il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso che, ai microfoni di Tag24.it, ha parlato di una sfida competitiva globale a livello industriale che arriva dagli Stati Uniti e che dovrà essere un monito per l’Europa per mettere in campo politiche simili a quelle americane per salvaguardare il nostro sistema produttivo e guardare al futuro senza ideologie.
“L’elezione del Presidente Trump deve imporre una significativa riflessione in Europa per realizzare anche noi, che siamo in estremo ritardo quello che gli Stati Uniti hanno messo in campo per salvaguardare il proprio sistema produttivo. In questo modo penso sia salutare la spinta che viene dagli Stati Uniti affinché l’Europa si prepari ad una nuova sfida competitiva a livello globale.”
Ha dichiarato il ministro Urso che poi ha lanciato una frecciata all’Europa e ai sindacati:
“E’ una sfida industriale e bisogna reagire – come ha sottolineato Dragi investendo almeno 800 miliardi l’euro ogni anno per competere con gli altri attori Stati Uniti e Cina. Lo scontro sarà tra passato e futuro, tra chi ha i paraocchi e chi vuole affrontare la realtà per quella che essa è”.
Salvini: “Trump migliorerà la vita degli italiani perché porterà la pace”
L’unico che non condivide apertamente le preoccupazioni degli alleati è il leader della Lega, Matteo Salvini che si è affrettato a congratularsi con il nuovo presidente. Salvini è convinto che Trump porrà ‘fine alle guerre’ e ciò influirà positivamente anche sulla vita degli italiani.
MAKE THE WEST GREAT AGAIN!@realDonaldTrump @elonmusk @MLP_officiel @PM_ViktorOrban @VivekGRamaswamy @AndreCVentura @geertwilderspvv @Santi_ABASCAL pic.twitter.com/ikuiP94SgI
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 6, 2024
“Perchè a un italiano dovrebbe cambiare la vita l’elezione di Trump? Innanzitutto per la fine delle guerre che, oltre all’alto valore morale del salvare la vita delle persone, sono convinto che Trump può farcela a mettere tutti attorno a un tavolo, e poi la fine delle guerre ha delle conseguenze economiche e sui mercati assolutamente vantaggiose.”
Ha detto il vicepremier a Radio anch’io, confermando anche che la Lega voterà in Parlamento il decimo pacchetto di armi all’Ucraina.
“Noi voteremo sì, abbiamo votato tutti gli interventi di sostegno in difesa dell’Ucraina, lo abbiamo fatto fino a ieri e lo faremo domani, per noi non cambia nulla, per noi l’Ucraina è stata aggredita e va difesa, con aiuti economici, umanitari e di armi, ma difensive”.
Conclusioni
In sintesi, la rielezione di Trump come presidente degli Stati Uniti solleva questioni rilevanti per l’Italia e l’Europa, che si trovano ad affrontare le sfide di un possibile isolazionismo economico e militare da parte degli Stati Uniti.
Sebbene il Governo italiano stia cercando di mantenere un profilo diplomatico, temi come la difesa, la sicurezza e le politiche commerciali sono al centro delle preoccupazioni.
Allo stesso tempo, alcuni politici italiani, come Salvini, vedono nella nuova presidenza una possibilità di stabilità economica e geopolitica, soprattutto in relazione alla fine dei conflitti. Tuttavia, il futuro delle relazioni transatlantiche dipenderà dalle politiche che Trump deciderà di adottare nei prossimi anni.
L italietta sempre serva e inaffidabile
Vale sempre il detto che recitava: O Francia O Spagna basta che se magna.Non saremo mai una grande nazione.Ma i fatti a venire ne renderanno giustizia.