No, il M5s non ha tifato per Donald Trump nelle elezioni negli Usa di ieri 5 novembre 2024. Negli scorsi mesi alcuni esponenti dell’opposizione hanno puntato il dito contro i pentastellati che non hanno espresso preferenze tra Kamala Harris e il tycoon uscito vincitore dalle elezioni. Il M5s ha espresso in passato il suo giudizio sulla politica estera statunitense spiegando di essere contro la guerra e le politiche portate avanti dalle precedenti amministrazioni.

Nel corso della mattinata di oggi un post da parte di Giuseppe Conte, presidente del M5s, ha aumentato i dubbi in merito al possibile sostegno dei pentastellati a Trump. L’ex premier ha augurato buon lavoro al nuovo presidente degli Usa. Conte ha parlato delle molteplici sfide che attendono gli Stati Uniti e il timore per possibili dazi nei confronti dell’Europa.

Il senatore del Movimento Cinque Stelle Mario Turco ha parlato in esclusiva a Tag24 smentendo le accuse rivolte al suo partito in merito a un sostegno a Trump che nei fatti non c’è mai stato. Nel pomeriggio è stata diffusa un nota che rispondeva a quanto detto da alcuni esponenti politici contro i 5s.

M5s smentisce sostegno a Trump nelle elezioni Usa 2024: intervista a Turco

L’idea di Trump è quanto di più lontano dalle idee del Movimento Cinque Stelle. A dirlo è il senatore pentastellato e vicepresidente del partito Mario Turco in esclusiva a Tag24. L’esponente del M5s spiega che il voto di ieri è stato una scelta democratica del popolo statunitense. Nulla pertanto può essere fatto se non prendere atto dei risultati. Ecco cosa ha detto Turco a Tag24.

D: Come rispondete a chi vi accusa di essere pro Trump?

R: “Che non è assolutamente vero. Gli americani hanno democraticamente scelto Donald Trump e noi non possiamo fare altro che prendere atto dei risultati. Le regole della democrazia, in questo caso, riportano alla Casa Bianca un Presidente che incarna un elettorato ultraconservatore, lontano dai diritti civili e dalle politiche sostenibili: nulla di più lontano dalle idee del Movimento 5 Stelle”.

D: E per quanto riguarda Harris?

R: “D’altra parte Harris si è rivelata sin da subito una candidata debole, espressione dell’estabilishment così come della continuità bellicistica perorata da Biden. L’Italia e la comunità internazionale non possono che augurarsi che il nuovo Presidente degli Usa lavori con l’obiettivo di porre fine alle diverse guerre, giungendo presto a una nuova pace; anche se il suo nome è Donald Trump”.

Noi sosterremo la necessità di dialogo e di collaborazione tra i popoli e diremo no al dilagante protezionismo trumpiano: non è con i dazi che possiamo risolvere i problemi economici e delle imprese

D: La destra di governo esulta per un presidente degli Usa che metterà dazi. Questo rischia di provocare ulteriori danni all’economia europea?

R: “Questo è il grande timore dell’Europa, oggi chiamata a prepararsi a una “guerra commerciale”. Il protezionismo è il nemico principale del libero mercato e c’è bisogno di maggiore integrazione tra i Paesi Ue per rispondere ai dazi di Trump. Oggi, poi, l’Italia vive una situazione di isolamento: non siamo più presenti nei tavoli tra Germania e Francia. L’emarginazione dall’economia internazionale può solo danneggiare progressivamente lo sviluppo e la produttività del nostro Paese”.

Perché il M5s è stato accusato di essere pro Trump

Il presidente del M5s non ha mai voluto esprimere una preferenza nei confronti dei due candidati alla Casa Bianca. Nel corso della sua permanenza a Palazzo Chigi ha avuto modo di confrontarsi maggiormente con Trump ma nel corso di diverse interviste in tv e sulla carta stampata ha sempre preferito “non interferire”.

Già a novembre 2020, quando Conte era ancora presidente del Consiglio, nel corso di un’intervista a Otto e Mezzo non si è schierato né con Biden – allora candidato – né con Trump. Ospite nuovamente nella trasmissione di La7, Conte ha ribadito che l’ex presidente degli Usa Biden poteva soddisfare in molte scelte ma non dal punto di vista della politica estera. Anche in questa occasione l’ex premier non ha preso posizione sulle elezioni statunitensi.

Lo scorso 26 agosto il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi e il presidente del Partito Democratico hanno criticato la mancata presa di posizione dopo un’intervista sul quotidiano la Repubblica. Nel corso della giornata di oggi sono state tante le reazioni alla vittoria del presidente degli Usa Donald Trump da parte della politica italiana.

Cosa ha detto il M5s dopo le accuse di essere pro Trump

  • Smentita del Sostegno a Trump: Il Movimento 5 Stelle (M5s) ha smentito qualsiasi sostegno al neoeletto presidente USA Donald Trump, dichiarando tramite i suoi esponenti che le politiche ultraconservatrici e protezionistiche di Trump sono lontane dai valori del movimento. Mario Turco, senatore e vicepresidente del M5s, ha specificato che il movimento non ha mai tifato per Trump, e che la vittoria di Trump è semplicemente il risultato di una scelta democratica.
  • Critiche a Kamala Harris e alla Politica Estera USA: Il M5s ha espresso critiche sia verso Trump sia verso Kamala Harris, definita una candidata debole e allineata con le politiche di continuità di Joe Biden, in particolare su temi bellici e a favore dell’establishment. Giuseppe Conte, presidente del M5s, ha augurato buon lavoro al nuovo presidente USA, auspicando una politica estera meno interventista.
  • Timori per il Protezionismo e la Situazione Europea: Il M5s ha espresso preoccupazione per possibili dazi imposti dagli USA all’Europa, che potrebbero danneggiare l’economia europea. Secondo Turco, il protezionismo trumpiano rischia di portare l’Europa verso una “guerra commerciale” e sottolinea la necessità di una maggiore coesione europea per contrastare l’isolamento economico dell’Italia.