Donald Trump è stato eletto 47esimo presidente degli Usa. Trump era in corsa per la Casa Bianca per la terza volta e ha ottenuto un secondo mandato sconfiggendo la sua avversaria democratica, Kamala Harris. Durante la campagna elettorale, vari temi, tra cui economia, immigrazione e diritti riproduttivi, sono stati al centro del dibattito.
Il 5 novembre, gli americani hanno votato non solo per il presidente ma anche per la Camera dei Rappresentanti, per il Senato, per i governatori e per diversi referendum. La vittoria di Trump è stata accompagnata da quella dei repubblicani al Senato, un risultato cruciale per il nuovo presidente, sia per l’implementazione delle sue politiche, sia per eventuali nomine presidenziali.
Elezioni Usa 2024, Donald Trump è il vincitore
L’ex presidente e candidato repubblicano, Donald Trump, ha deciso di candidarsi per le elezioni presidenziali del 2024 per la terza volta consecutiva. Otto anni fa, nel 2016, era in corsa contro Hillary Clinton e ha vinto contro l’ex first lady. Nelle elezioni successive, ha tentato di ottenere un secondo mandato consecutivo contro Joe Biden, senza successo. Il 5 novembre, invece, ha trionfato contro la vicepresidente uscente, Kamala Harris.
The FOX News Decision Desk projects former President Donald Trump will be the 47th president, defeating Vice President Kamala Harris. Trump makes history with a political comeback, becoming the first president since Grover Cleveland in the 1800s to return to office after a defeat… pic.twitter.com/MP92WrkqgC
— Fox News (@FoxNews) November 6, 2024
Un’eventuale vittoria di Harris avrebbe potuto rappresentare un evento storico ma quella di Trump non è meno significativa. È il secondo presidente della storia degli Usa che ha ottenuto un secondo mandato non consecutivo dopo 132 anni dalla vittoria di Grover Cleveland. Il nuovo presidente entrerà in carica il 20 gennaio 2025. Al termine del mandato, il tycoon sarà il presidente più anziano di sempre, con 82 anni. Sarà, inoltre, il primo presidente statunitense condannato per un crimine. Trump, infatti, è stato condannato nel mese di maggio per tutte le 34 accuse legate al pagamento di una somma di denaro alla pornostar Stormy Daniels nell’ambito di un piano per influenzare le elezioni del 2016.
Il voto negli stati chiave
Donald Trump ha ottenuto una vittoria netta contro Kamala Harris. Secondo i risultati non definitivi della mattina del 6 novembre, Trump ha 267 di 270 voti elettorali (51,1 per cento) necessari per vincere contro i 224 di Harris (47,5 per cento). L’ex presidente è riuscito a conquistare diversi stati indecisi, considerati fondamentali per assicurarsi la vittoria. Ha ufficialmente vinto in Georgia, Carolina del Nord e Pennsylvania, e al momento è in vantaggio in Arizona, Michigan, Nevada e Wisconsin.
Temi centrali della campagna elettorale
Il periodo della campagna elettorale è stato caratterizzato da vari temi centrali, tra cui questioni economiche, diritto all’aborto e immigrazione. Inflazione e dazi sono stati i cavalli di battaglia della campagna di Trump, che ha accusato l’amministrazione Biden di cattiva gestione, nonostante il presidente uscente abbia affrontato le difficoltà del periodo post-pandemico. Il risultato del voto dimostra come il potere d’acquisto sia stato una questione decisiva per gli elettori. Nel suo discorso della vittoria a West Palm Beach, Trump ha infatti promesso di risolvere i problemi del paese quando entrerà in carica.
Se Biden si fosse ritirato prima, dando a Harris un periodo di campagna più lungo, il risultato avrebbe potuto essere diverso? Non è escluso ma la questione è complessa. Da un lato, Harris gode di un forte sostegno sui temi sociali e l’aborto è certamente una questione popolare. Tuttavia, i primi risultati indicano che negli stati in bilico, come Arizona e Nevada, l’aborto non è stato un tema decisivo nella scelta per il voto.
L’immigrazione resta una questione cruciale negli Stati Uniti e Trump ha promesso di intensificare le deportazioni di milioni di migranti irregolari. Nella sua campagna, l’ex presidente ha spesso collegato il tema dell’immigrazione alla criminalità sostenendo che un inasprimento delle politiche migratorie sia necessario per garantire la sicurezza interna.