Una manovra che scontenta tutti e che l’opposizione condanna fermamente. Oggi sarebbe dovuto essere un giorno decisivo per la legge di bilancio del governo Meloni: la premier si sarebbe infatti dovuta confrontare con i sindacati ma il tutto è stato spostato al prossimo 11 novembre. La causa? Una brutta influenza per Meloni che non è potuta essere presente e che dovrà pensare anche ai prossimi impegni europei .
La presidente del Consiglio avrebbe dovuto confrontarsi con i sindacati che negli scorsi giorni hanno indetto uno sciopero generale per il 29 novembre contro la manovra accusata di tagliare i fondi a settori importanti del Paese. Automotive, sanità, istruzione e pensioni sono solo alcuni dei settori colpiti dai tagli della manovra.
In esclusiva a Tag24 ha parlato la deputata del Partito Democratico e componente della Commissione bilancio Silvia Roggiani esprimendo tutte le perplessità in merito alla manovra che il governo Meloni vuole approvare.
Meloni influenzata, spostato il confronto sindacati-governo
Partite le audizioni in Commissione bilancio, arrivano i primi pareri da enti e parti sociali. La discussione intorno al ddl si è presentata sin da subito molto tesa: nel mese di ottobre i sindacati hanno organizzato diversi scioperi per il settore automotive non metalmeccanico – al quale sono stati tagliati diversi milioni di fondi – e per i pensionati. Il 30 ottobre in una conferenza stampa in via Lucullo, Cgil e Uil dopo alcuni confronti con esponenti dell’opposizione nei giorni precedenti, hanno dichiarato uno sciopero nazionale contro la manovra in data 29 novembre 2024.
Difficile sperare che ci siano passi indietro da parte dei sindacati. Da una parte il governo Meloni sembra intenzionato a mantenere immutato il testo della legge di bilancio e gli emendamenti che i sindacati vorrebbero proporre sembrano già ora non applicabili. In tal senso l’incontro di oggi – poi rimandato – sarebbe stato fondamentale, bisognerà aspettare ancora una settimana per conoscere il parere del governo sulle proposte di modifica.
L’Upb invece ha definito la riforma in questi termini:
“La riforma contenuta nel disegno di legge di bilancio segna un punto di svolta significativo nel panorama tributario italiano. La conferma delle modifiche dell’Irpef introdotte nel 2024 e la stabilizzazione a regime della decontribuzione attraverso un bonus e l’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente supera la logica, adottata negli anni recenti, degli interventi temporanei di riduzione del cuneo fiscale. La portata di questa riforma è particolarmente rilevante anche sotto il profilo economico, configurandosi come uno degli interventi più onerosi mai realizzati nel sistema fiscale del nostro Paese”
L’opposizione contro la manovra: “Scontenta tutti, troppi tagli”
Stop ai tagli agli enti e alle infrastrutture. I partiti dell’opposizione si uniscono contro le scelte del governo Meloni dopo le audizioni di oggi. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha ribadito che il ddl è una misura che delude chiunque e che il governo non deve stupirsi se in così tanti avanzano critiche contro la manovra. La vicepresidente della Camera Anna Ascani ha detto che i tagli lineari alla scuola all’interno del testo della legge di bilancio costituiscono un problema per la partenza del prossimo anno scolastico. L’allarme è stato lanciato oggi dalla Corte dei Conti.
Polemica anche da parte di Italia Viva, la coordinatrice del partito Raffaella Paita si è soffermata sui tagli alle infrastrutture definiti insostenibili ed intollerabili. La deputata di Italia Viva ha ribadito che oltre 250 milioni di euro in meno al ministero dei Trasporti sono un prezzo da pagare enorme per uno Stato che necessita di grandi investimenti infrastrutturali.
Dalla maggioranza di governo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione dell’Eicma a Rho Fiera, a Milano, ha difeso la strategia della legge di bilancio. Secondo il leader del Carroccio, il ddl porterà alla crescita dei salari e dell’industria 5.0.
Silvia Roggiani (Pd): “La manovra rischia di mettere in ginocchio le persone”
Nella giornata di oggi 5 novembre 2024 ci sono state le audizioni dei Comuni, Upb Corte dei Conti, Banca d’Italia. La deputata del Pd in Commissione Bilancio Silvia Roggiani ha spiegato in esclusiva a Tag24 che la manovra prevede più di 8 miliardi di tagli ai Comuni e alla Regioni, in particolare sul trasporto pubblico locale.
“C’è un grande taglio alla sanità pubblica locale” spiega Roggiani “lo ha fatto emergere Gimbe, dovrebbe ammontare a 19 miliardi…questa manovra di mettere in ginocchio le persone al netto del taglio del cuneo fiscale che hanno viene confermato ma non basta a coprire l’inflazione di questi anni“.
La deputata del Pd dice che il suo partito sarà al fianco dei sindacati in vista della protesta del prossimo 29 novembre: “Siamo affianco di Uil e Cgil che sono venuti ieri in audizione a dirci come questa manovra non risponda alle esigenze dei cittadini, i rinnovi contrattuali non vanno a coprire neanche un terzo dell’inflazione quindi ci troviamo di fronte a persone che non avranno potere d’acquisto sulle necessità dell’oggi” prosegue Roggiani.
Altro tasto dolente è la sanità, la deputata dem ha spiegato che la spesa sanitaria sul Pil sta crollando vertiginosamente e molte persone stanno rinunciando addirittura alle cure affidandosi ai privati. Il ministro dell’Economia Giorgetti aveva promesso qualche mese fa una tassa sulle banche che non è mai arrivata nei fatti: “Le banche non sono state tassate, non c’è nessuna tassa sugli extraprofitti ma solo un anticipo che andava già dato” spiega Roggiani “per non parlare dell’ennesimo premio agli evasori: il Concordato Biennale, sul quale è stata fatta tanta pubblicità ma che ha incassato molto meno di quello che il governo ha previsto per andare a coprire la manovra di bilancio“.
Le polemiche sulla manovra in tre punti
1. Manovra contestata e rinvio del confronto: Il governo Meloni ha presentato una legge di bilancio che include tagli in vari settori, come sanità, istruzione e infrastrutture, scontentando sia l’opposizione sia i sindacati. A causa di un’influenza della premier, il previsto incontro con i sindacati è stato rinviato all’11 novembre.
2. Critiche dell’opposizione: Esponenti di Partito Democratico e Italia Viva criticano la manovra, evidenziando che tagli significativi colpiscono il trasporto pubblico locale, la sanità e l’istruzione. La vicepresidente della Camera Ascani e la coordinatrice di Italia Viva Paita la considerano insostenibile per le infrastrutture del Paese.
3. Sindacati e opposizione uniti contro i tagli: I sindacati Cgil e Uil, appoggiati dall’opposizione, hanno indetto uno sciopero generale per il 29 novembre, denunciando che la manovra non protegge i lavoratori dall’inflazione e riduce il potere d’acquisto.