La Procura di Termini Imerese ha impugnato l’ordinanza con cui lo scorso 29 ottobre il gip ha ordinato la scarcerazione e il trasferimento in una Rems di Giovanni Barreca, che una perizia psichiatrica ha riconosciuto incapace di intendere e di volere e dunque non imputabile per gli omicidi della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emmanuel ad Altavilla Milicia. A farlo sapere, in una nota inviata alla stampa, è stato il procuratore Ambrogio Cartosio.
Ad avviso di questo ufficio, l’ordinanza e i consequenziali provvedimenti integrativi e correttivi si pongono in antitesi con i principi concernenti il rispetto del contraddittorio processuale tra le parti, oltre a presentare profili di contraddittorietà e illogicità motivazionale,
scrive. Ecco cosa ha detto a Tag24 l’avvocato Giancarlo Barracato, difensore dell’ex muratore 54enne.
L’avvocato Barracato sul ricorso contro la scarcerazione di Giovanni Barreca
“La Procura ritiene che il gip non abbia operato correttamente, nel senso che – dopo il deposito della perizia da parte del collegio peritale da lui nominato – secondo la stessa, avrebbe dovuto chiedere, prima di disporre la revoca della misura cautelare personale nei confronti di Giovanni Barreca, il parere del pubblico ministero. Parere che a mio avviso invece non è vincolante”, spiega il legale.
Che poi precisa: “Si tenga conto anche del fatto che la scarcerazione non è ancora avvenuta. C’è stata solo una modifica delle condizioni cautelari, perché – in attesa del trasferimento in una Rems (al momento non c’è disponibilità) – il mio assistito è stato semplicemente spostato in una diversa sezione dell’Istituto penitenziario in cui già si trovava, quello di Barcellona Pozzo di Gotto”.
La questione della perizia psichiatrica
La questione è anche un’altra. Secondo la Procura,
l’ordinanza è stata emessa ancor prima di comunicare alle parti l’avvenuto deposito della perizia e, dunque, sulla base delle sole risultanze dell’elaborato depositato dal collegio peritale nominato dal gip. Non già, quindi basandosi sulla consulenza del professor Stefano Ferracuti, nominato dal pm, la cui relazione è stata depositata il 3 novembre scorso e che diverge, nettamente, dalle valutazioni e dalle conclusioni cui sono giunti i periti.
Se per questi ultimi Barreca sarebbe incapace di intendere e di volere (e, di conseguenza, non imputabile per le accuse che gli vengono rivolte), secondo il professor Ferracuti, il 54enne sarebbe invece solo parzialmente incapace di intendere e di volere “e con un elevatissimo grado di pericolosità”.
“Solo perché il consulente della Procura è arrivato a conclusioni diverse (conclusioni che personalmente ritengo ‘curiose’) non significa che il gip abbia sbagliato – dichiara l’avvocato Barracato -. Sicuramente se ne dibatterà nella sede opportuna, in udienza. Il mio parere è che la perizia è abbastanza completa sotto tutti i punti di vista, non ha lasciato nulla al caso”.
Cosa succede adesso
“Giovanni Barreca era ed è in uno stato di delirio mistico“, ci aveva detto in una precedente intervista il suo legale. E aveva parlato di “una partecipazione ai fatti passiva” da parte dell’uomo. Di diverso avviso, evidentemente, la Procura, che accusa lui e altre tre persone di aver ucciso in concorso, al culmine di indicibili torture, la moglie di 41 e i figli di 4 e 16 anni nella loro abitazione di Altavilla Milicia, nel Palermitano.
“L’ultima parola spetta, ovviamente, al tribunale del Riesame – prosegue l’avvocato -. Vedremo cosa dirà sulla presunta errata modalità di operare da parte del gip. Io non condivido il punto di vista della Procura; ritengo, anzi, che il modus operandi del gip sia stato corretto”.
“Bisogna ricordare che il giudice è terzo e che, qualora ravvisi l’assenza dei presupposti della custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, deve immediatamente provvedere in senso contrario, come ha fatto disponendo il trasferimento di Barreca in una Rems”, conclude.
Una sintesi per punti di quanto accaduto
- Ricorso della Procura: la Procura di Termini Imerese ha impugnato l’ordinanza con cui il gip ha disposto la scarcerazione e il trasferimento di Giovanni Barreca, accusato della strage di Altavilla Milicia, in una Rems. La Procura, in particolare, ipotizza che il gip non abbia rispettato il contraddittorio processuale e contesta la perizia psichiatrica che ha riconosciuto Barreca incapace di intendere e di volere e quindi non imputabile.
- Posizione della difesa: l’avvocato Barracato, che difende il 54enne, sostiene che il gip abbia agito correttamente e che il parere del pm non fosse vincolante. Secondo lui inoltre la perizia è esaustiva e corretta.
- Decisione del Riesame: il tribunale del Riesame dovrà ora decidere se confermare o annullare l’ordinanza del gip, stabilendo così il futuro della misura cautelare di Barreca e la validità delle valutazioni psichiatriche in gioco.