C’è una sqaudra che non smette mai di stupire e agli occhi degli appassionati più che dei suoi tifosi appare come la migliore interprete del gioco del calcio. L’Atalanta ancora oggi dopo 8 anni di gestione Gasperini è lapiù bella favola che si possa raccontare tra le nostre italiane.

Parte sempre con l’obiettivo minimo di raggiungere almeno un posto che vale l’Europa e poi va a finire che diventa una delle principali protagoniste di un campionato che non può fare più almeno di lei. È sua abitudine collocarsi a ridosso delle grandi, talvolta le incalza a dovere mettendole in seria difficoltà di classifica.

Arrivata a conquistare la scorsa stagione il trofeo dell’Europa League nella notte magica di Dublino contro il Leverkusen non si pone più limiti e da quest’anno veste i panni di una delle potenziali vincitrici a dello scudetto 2024/25.

Soprattutto dopo la prepotente vittoria di 0-3 ottenuta qualche giorni fa al Maradona contro il Napoli inizia a far paura a tutte le avversarie.

Atalanta bella e brava, basta per lo scudetto?

Dicevo di un Atalanta bella che fa spettacolo quando scende in campo, infatti vederla in tv ma soprattuto dal vivo è una vera gioia. Ora però la questione è: le trame di gioco costruite attraverso movimenti sincronizzati e velocità di esecuzione qualitativamente alta dai suoi giocatori possono bastare affinchè la Dea riesca a conquistare il suo primo scudetto?

I dettami tecnico-tattici impartiti dal grande maestro di calcio qual’è il tecnico di Grugliasco direbbero di sì ma un altro aspetto e della stessa importanza non va sottovalutato, anzi!

Oltre a realizzare con eccelsa bravura un gran bel gioco la squadra bergamasca per puntare seriamente all’obiettivo scudetto deve trovare quella continuità che spesso in passato l’ha tradita. Vittorie come quelle di Napoli devono avere un seguito di risultati anche se non necessariamente della stessa dimensione.

Essere bella e brava non le basterà, bisogna che inizi ad affermarsi anche attraverso le cosiddette partite sporche e contro ogni tipo di avversario, soprattuto contro le provinciali che da sempre nel cammino della serie A rappresentano un avera spina del finaco per le squadre che intendono viaggiare nelle alte vette della classifica.

Atalanta fortunata: l’ingaggio di Retegui una manna dal cielo

Questa Atalanta la posso descrivere con un terzo aggettivo: fortunata!Perché? A dodici giorni dall’inizio della nuova stagione ha perso il suo attaccante Gianluca Scamacca infortunatosi durante l’amichevole col Parma.

Lanciato a rete da Ruggieri, l’attaccate romano mantre aggangiava il pallone si è procurato al ginocchio sinistro la rottura del legamento crociato anteriore che l’ha costretto prima ad intervento chirurgico e poi tra degenza e recupero a stare lontano di campi da gioco per moltissimo tempo.

Un guaio che però la Dea ha riparato in 3 giorni concretizzato un operazione di mercato inaspettata: l’acquisto di Mateo Retegui, centravanti oriundo della nostra nazionale, dal Genoa.

Come una manna dal cielo, il giocatore portato nel nostro bel paese dall’ex CT Roberto Mancini per fargli vestire la maglia l’azzurro della nostra nazionale, dopo la prima esperienza in serie A costellato da 29 presenze e 7 gol, con la maglia dell’Atalanta ha fin qui nelle sue 11 presenze stagionali 11 gol rivelandosi un cecchino formidabile.

Gasperini, valorizzare i giocatori per lui è un gioco da ragazzi

Competenze calcistiche ne ha Gasperini. A parlare a suo favore una carriera fin qui caratterizzata da molta gavetta e poi sfociata nel conseguimento di molti riconoscimenti individuali quali la panchina d’argento per la stagione 2006/2007, le panchine d’oro e i premi a eleggerlo miglior allenatore per le stagioni 2019/2020.

Come anche le capacità: sa ergersi a grande motivatore dalla panchina durante le partite, si rivela spesso e volentieri decisivo con i cambi per le letture che riesce a dare nelle varie fasi degli incontri, ma soprattutto si è appiccicato addosso (questo non da oggi ma dal primo momento che ha iniziato ad allenare) la nomea di allenatore che sa valorizzare i talenti sui campi d’allenamento.

Mai etichetta più azzeccata gli fu abbinata, a testimoniarlo il lavoro svolto su molti giocatori smarriti che ha saputo rivalorizzare.

Per esempio quello su De Ketelaere è sotto gli occhi di tutti: il centrocampista che la maglia del Milan sembrava aver perso tutte le qualità di cui disponeva, sotto la cura Gasperini è tornato ad essere il talento che era in Belgio.

In rossonero in 32 presenze non è mai andato a segno offrendo prestazioni incolori, con la maglia nerazzurra dell’Atalanta in 46 presenze (dal gennaio scorso ad oggi) ha realizzato 12 gol e quando scende in campo è sempre uno dei migliori.

Atalanta, tra il gioco di Gasperini e i gol di Retegui, le proprie ambizioni

  1. L’Atalanta che gioca un calcio spettacolare per conquistare il primo scudetto deve migliorare nella continuità dei risultati. Non le basta essere bella e brava, la squadra deve anche riuscire a vincere le “partite sporche”, soprattutto contro le squadre più piccole, che spesso ostacolato le ambizioni delle grandi.
  2. L’Atalanta, nonostante la grave perdita di Gianluca Scamacca per infortunio, ha reagito rapidamente con l’acquisto di Mateo Retegui dal Genoa. Il centravanti, che aveva già mostrato buone performance in Serie A, ha subito brillato, segnando 11 gol in 11 partite, rivelandosi un grande rinforzo per la squadra.
  3. Gasperini che ha costruito una carriera solida grazie alla gavetta fatta e ai grandi riconoscimenti individuali ottenuti, è noto per il suo talento nel valorizzare i giocatori, come dimostra il caso di De Ketelaere.