L’Egitto non è un Paese sicuro. Questo quanto dai magistrati del Tribunale di Catania che non hanno convalidato il trattenimento di cinque immigrati disposto dal questore di Ragusa oggi 4 novembre 2024. Secondo quanto è stato riportato, il Tribunale avrebbe ritenuto il Paese d’origine dell’uomo trattenuto dalla questura come “poco sicuro” per via delle reiterate violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime de Il Cairo.

Si tratta, per la maggioranza di governo, dell’ennesimo bastone fra le ruote che la magistratura – spesso definita di parte – applica alle politiche di rimpatrio. I giudici, dal canto loro, insistono sulla necessità di una verifica da parte dell’Unione Europea sulle recenti leggi che stabiliscono quali siano i Paesi sicuri.

Tante le reazioni furiose da parte della destra di governo. Tra tutte spicca quella del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha definito i magistrati ‘comunisti’ ed ha ribadito che l’esecutivo andrà avanti con la linea che si è dato sulla gestione dei flussi migratori.

Il governo non si arrende sui migranti: “Avanti con il modello Albania”

Nessun passo indietro sul modello Albania. Questo è quanto emerge dopo la decisione di oggi da parte del Tribunale di Catania sul trattenimento di cinque migranti egiziani e bengalesi poiché i loro Stati d’origine, per quanto considerato ‘sicuro‘ nella lista dei Paesi stilata dal governo. I cinque immigrati una volta giunti a Pozzallo, in Sicilia, hanno chiesto lo status di rifugiati politici.

In mattinata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito che la politica per contrastare i flussi migratori e l’intesa con l’Albania sta dando i suoi frutti. Eppure lo stop arrivato da Catania non è l’unico della giornata di oggi: la sezione immigrati del tribunale di Roma si è espressa su uno dei dodici migranti in Albania tramite un decreto. Con questa decisione, il magistrato rinvia alla Corte di giustizia europea il ‘dl Paesi sicuri‘ sollecitando l’intervento del governo italiano.

L’opposizione: “Sentenza chiarissima”, Salvini insorge: “Toghe rosse”

Non poteva mancare la polemica sulle posizioni assunte dai Tribunali di Catania e Roma oggi. Mentre il centrosinistra ribadisce che il modello Albania è fallimentare e che le sentenze svelano il fallimento del governo Meloni, il ministro Salvini passa all’attacco della magistratura. Il leader della Lega accusa i pm di essere comunisti e ribadisce che il governo manterrà la sua linea.

Il partito di Salvini ha pubblicato una nota nella quale si sottolinea che l’Egitto è considerato sicuro per il turismo e che la magistratura sbaglia a mettere in dubbio il dl:

“L’Egitto è una meta sempre più gettonata per le vacanze, tanto che nel 2023 ha segnato un numero record di visitatori: 14,9 milioni, di cui 850mila dall’Italia. In altre parole, l’Egitto è un Paese sicuro per tutti, tranne che per i clandestini che – secondo alcuni giudici di sinistra – non possono tornarci. Pensare che per la sinistra e l’Anm a essere insicura dovrebbe essere l’Italia perché governata dal centrodestra. Eppure, per Pd e toghe rosse i clandestini devono rimanere tutti qui”

Esponenti dei Cinque Stelle e di Alleanza Verdi Sinistra invece definiscono l’operato del governo pessimo. In particolare il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha definito la narrativa portata avanti dall’esecutivo sui centri migranti come ‘fallimentare’:

“Inizia la seconda puntata della pessima fiction, targata governo Meloni, sui centri in Albania, con il nuovo imbarco di migranti su Nave Libra. E mentre insistono con la loro propaganda tossica, non trovano di meglio che continuare ad attaccare in modo ossessivo e pericoloso i giudici italiani che rispettano la legge”

Anche il Partito Democratico ha definito le sentenze della magistratura giuste e chiare.

Quali sono i Paesi Sicuri? Le perplessità su Egitto e Bangladesh

Secondo il decreto legge, gli Stati considerati sicuri sono:

  • Albania
  • Algeria
  • Bangladesh
  • Bosnia-Erzegovina
  • Capo Verde
  • Costa d’Avorio
  • Egitto
  • Gambia
  • Georgia
  • Ghana
  • Kosovo
  • Macedonia del Nord
  • Marocco
  • Montenegro
  • Perù
  • Senegal
  • Serbia
  • Sri Lanka
  • Tunisia

Tanti i dubbi sugli Stati presenti all’interno del dl, in particolare per quelli nordafricani e per qualcuno dell’est Europa. L’Egitto è uno dei Paesi che suscita maggiori perplessità secondo i magistrati: si tratta infatti di uno Stato non rispettoso dei diritti umani e dove è ancora in vigore la pena di morte. Timori anche per il Bangladesh dove si sono registrati disordini politici nel corso dell’estate che hanno portato ad un cambio di regime dopo 16 anni.

Tra gli Stati rimossi dalla lista ci sono Camerun, Colombia e Nigeria considerati non completamente sicuri. Sempre nella giornata di oggi un nuovo gruppo di migranti è stato sottoposto a screening e sarà spedito in Albania con la nave Libra.

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi a margine dell’incontro della riunione ministeriale del G7 per lo sviluppo sostenibile ha ribadito:

“I pronunciamenti si risolvono nelle aule giudiziarie. Noi troviamo singolare dato che noi stiamo anticipando una regola europea che sara’ cogente nei paesi di primi ingresso. Non vedo perche’ questo progetto non dovrebbe proseguire. Le tempistiche sono molto condizionate dalle presenze in mare, non gestiamo noi ma spesso sono gestite dai trafficanti di esseri umani, cercheremo di adattare tutto ai tempi”

Nuovi scontri governo-magistratura sul modello Albania: cosa è successo

  • Sentenza del Tribunale di Catania: I giudici non convalidano il trattenimento di cinque migranti egiziani, dichiarando l’Egitto un Paese non sicuro a causa delle violazioni dei diritti umani, in contrasto con le linee del governo italiano.
  • Polemica politica: Il ministro Matteo Salvini critica la decisione dei magistrati, definendoli “comunisti” e riaffermando il modello di gestione migratoria “Albania”, considerato dal governo come misura efficace per ridurre i flussi migratori.
  • Lista dei Paesi sicuri in discussione: La lista del governo che definisce i Paesi sicuri, tra cui Egitto e Bangladesh, solleva dubbi per le violazioni dei diritti e instabilità politica, mentre alcuni Paesi come Camerun e Nigeria sono stati esclusi dalla lista per mancanza di sicurezza.