Il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca spacca il PD e va allo scontro con la segretaria nazionale Elly Schlein che ha detto chiaramente di non essere d’accordo all’ipotesi di un suo eventuale terzo mandato.
A pochi giorni dall’importante appuntamento elettorale in Umbria ed Emilia Romagna, in programma il 17 e 18 novembre, l’attenzione è tutta concentrata su un’altra regione che andrà al voto nel 2025, ovvero, la Campania del governatore Vincenzo De Luca che in questi giorni ha iniziato la sua battaglia per la ricandidatura e per la quale ha già segnato un punto a suo favore.
Battaglia che il presidente uscente deve combattere su due fronti: quello legislativo e quello puramente politico. Nel primo caso deve trovare un modo per ‘aggirare’ il limite del secondo mandato per i governatori delle regioni previsto dalla legge, nel secondo caso, invece, il limite o meglio il ‘veto’ da superare è quello imposto dai vertici del suo stesso partito in gran parte contrari a una sua ricandidatura, che sarebbe la terza consecutiva.
Vediamo allora quale strategia intende adottare il potentissimo Presidente della Campania, che nel 2020 fu rieletto con una percentuale bulgara, ottenendo più del 70% delle preferenze in una campagna elettorale pesantemente influenzata dall’emergenza Covid.
De Luca sfida Elly Schlein, blitz in Consiglio regionale per il terzo mandato
I cittadini campani dovrebbero tornare alle urne nell’autunno del 2025 per rinnovare il Consiglio regionale ed eleggere il nuovo presidente. Il governatore uscente, Vincenzo De Luca, al momento non è ricandidabile essendo già al suo secondo mandato, ma con l’ex sindaco di Salerno non è mai detta l’ultima parola e infatti, negli ultimi giorni, le sue dichiarazioni hanno fatto saltare dalle sedie in parecchi nel quartier generale del Pd al Nazareno.
Sabato scorso, infatti, è riuscito a far approvare dalla I Commissione Affari Costituzionali della Regione – anche con i voti dei consiglieri del Pd, che hanno votato in disaccordo con la linea della segreteria nazionale – una proposta di legge che gli consentirebbe di aggirare la norma nazionale sul limite dei mandati e ricandidarsi per la terza volta consecutiva alla guida della regione. Un escamotage già utilizzato in Veneto dall’attuale governatore della Lega Luca Zaia, di fatto al suo terzo mandato, come lui in scadenza e incandidabile in virtù della medesima norma.
La questione è molto tecnica, ma non complicata. La norma nazionale prevede l’impossibilità per un governatore di candidarsi per più di mandati consecutivi, ma deve essere prima recepita dai consigli regionali, cosa che quello campano si appresta a fare domani, martedì 5 novembre.
Se la norma (Legge Sommese) sarà approvata, di fatto quello attuale sarebbe il primo mandato utile per il governatore De Luca, che quindi potrebbe ricandidarsi anche per le prossime elezioni senza infrangere la legge.
Perché il voto di domani sarà decisivo per le sorti di Vincenzo De Luca?
Tutto ciò, però, non sarebbe stato possibile senza l’approvazione da parte della Commissione Affari Costituzionali della proposta che stabilisce che il calcolo dei mandati per il governatore della regione inizia dal recepimento, da parte del Consiglio Regionale, della norma sul limite del secondo mandato.
Il voto di domani in Consiglio Regionale sarà quindi decisivo per le sorti di Vincenzo De Luca, che per far approvare la Legge Sommese ha bisogno di almeno 33 voti tra cui anche quelli dei consiglieri del proprio partito. Al momento sicuri sono i voti dei consiglieri eletti nelle sue civiche, quelli dei consiglieri di Italia Viva e Azione.
I voti del Partito Democratico potrebbero quindi essere decisivi per De Luca che, in queste ore, sta combattendo anche un’altra battaglia, quella interna contro il suo partito, dal momento la stessa segretaria Elly Schlein ha fatto chiaramente capire di non essere intenzionata a candidare nuovamente il governatore uscente, legge o non legge. Dichiarazioni a cui il governatore ha risposta ribadendo la sua intenzione a ricandidarsi.
Terzo mandato, contrari M5s, Saiello: “Forzatura pericolosa per la regione”
Contrari naturalmente i consiglieri del centrodestra che con De Luca fuori dai giochi avrebbero più chance di conquistare la Campania, sfruttando il vento a favore e con un candidato forte come Fulvio Martusciello, attualmente, in pole per l’investitura a candidato governatore.
Contrario anche il Movimento 5 Stelle che ha votato contro anche in Commissione Affari Costituzionali. Non è un segreto, dopotutto, che il partito di Giuseppe Conte vorrebbe per sé la Campania e avrebbe già messo sul tavolo i nomi dell’ex presidente della Camera Roberto Fico e dell’ex Ministro Sergio Costa.
Il consigliere regionale pentastellato Gennaro Saiello, ha spiegato a Tag24.it perchè domani voteranno contro la legge del terzo mandato.
“Voteremo contro la legge del terzo mandato a De Luca perché la normativa regionale in materia elettorale del 2009 all’art 1 comma 3 già prevede rinvio alle disposizioni nazionali previste con la legge del 2004. Riteniamo che questa forzatura esporrà inevitabilmente la regione Campania all’ impugnativa del governo.”
Ha dichiarato Saiello che, poi, ha aggiunto:
“In un momento come questo le forze di centrosinistra dovrebbero compattarsi e lavorare già da ora a un campo progettuale competitivo e vincente per scongiurare l’avanzata delle destre al governo che stanno facendo danni al sud con l’approvazione dell’autonomia differenziata e stanno affamando cittadini e imprese cancellando misure e agevolazioni importanti per chi vive delle difficoltà.”
Siamo solo agli inizi, ma la campagna elettorale per le Elezioni regionali in Campania si preannuncia già ricca di colpi di scena.
Elezioni regionali Campania, la battaglia per il terzo mandato in tre punti:
- Terzo mandato De Luca: Vincenzo De Luca sta cercando di ricandidarsi alle elezioni regionali campane del 2025, nonostante l’opposizione del Pd nazionale guidato da Elly Schlein.
- Manovra legislativa: Ha proposto una legge per aggirare il limite del secondo mandato, stabilendo che il conteggio inizi solo dal recepimento della norma, rendendolo di fatto nuovamente eleggibile.
- Votazione decisiva: La votazione di domani, 5 novembre, in Consiglio Regionale è cruciale; De Luca necessita di almeno 33 voti, inclusi quelli del Pd, che è diviso. Anche il centrodestra e il Movimento 5 Stelle si oppongono alla sua ricandidatura.