La Moldavia ha rinnovato il suo orientamento europeista alle elezioni presidenziali. Nelle ultime settimane, il paese dell’Europa dell’Est ha discusso il percorso che intende seguire per il futuro. Questi dibattiti sono stati accompagnati da timori per una possibile interferenza russa. I cittadini moldavi si sono recati alle urne il 20 ottobre per votare un referendum sulle modifiche costituzionali riguardanti l’impegno ad aderire all’Ue. Il 50,46 per cento degli aventi diritto ha votato sì, mentre le elezioni presidenziali non si sono concluse al primo turno.

Domenica 3 novembre 2024, gli elettori moldavi sono tornati alle urne per il ballottaggio, in cui la presidente uscente, Maia Sandu, ha sfidato l’avversario filorusso Alexandr Stoianoglo. La vittoria di Sandu è considerata un rinnovato impegno dei moldavi verso l’europeismo.

Chi è Maia Sandu, biografia

Maia Sandu è nata nel 1972 in un villaggio moldavo vicino al confine rumeno. Si è laureata in management nel 1994 e ha successivamente conseguito due master: uno in relazioni internazionali a Chisinau e un altro in politiche pubbliche. Nel 2012 ha completato gli studi presso l’Università di Harvard, negli Stati Uniti ottenendo un titolo in politiche pubbliche.

Dopo gli studi, Sandu ha lavorato come consulente, inizialmente al Ministero dell’Economia, e successivamente come consulente per il direttore esecutivo della Banca Mondiale. Dopo due anni a Washington, è tornata in Moldavia, dove ha assunto la carica di Ministro dell’Istruzione, ruolo che ha ricoperto fino al 2015.

Nel 2016, Sandu ha fondato il Partito d’Azione e Solidarietà (Pas) assumendone la carica di presidente. Questa formazione politica, di orientamento liberale e filoeuropeo, rappresenta uno schieramento determinato a rafforzare i legami della Moldavia con l’Europa.

Sandu si è candidata alle elezioni presidenziali del 2016 ma non è riuscita a vincere al primo tentativo. Nel 2019 è stata eletta primo ministro, tuttavia, pochi mesi dopo è stata estromessa a seguito di un voto di sfiducia. Quattro anni dopo il suo primo tentativo presidenziale, è diventata la prima donna capo di stato del paese. Dopo la vittoria, si è dimessa dalla presidenza del Pas.

La presidente moldava, Maia Sandu, non è sposata e non ha figli. Possiede, inoltre, la doppia cittadinanza, moldava e rumena.

Le elezioni

Maia Sandu ha vinto le elezioni presidenziali nel 2020, e l’anno successivo il suo partito, il Partito d’Azione e Solidarietà, ha ottenuto una vittoria schiacciante in quelle legislative. Attualmente, la Moldavia affronta diverse sfide, tra cui difficoltà economiche e pressioni esterne, soprattutto legate all’influenza russa nella regione. La questione della Transnistria, una regione separatista al confine con l’Ucraina, rimane uno dei nodi irrisolti nella politica moldava. Questa regione, con stretti legami con la Russia, chiede il supporto di Mosca mentre la Moldavia aspira all’integrazione nell’Unione Europea. Il governo della Transnistria non è riconosciuto a livello internazionale e Sandu ha dichiarato che la sua amministrazione è impegnata a cercare una soluzione pacifica e diplomatica.

La campagna elettorale è proseguita tra i timori di un’eventuale interferenza russa. Al primo turno delle elezioni presidenziali, tenutosi il 20 ottobre, Sandu ha ottenuto il 42,5 per cento dei voti, vincendo poi al ballottaggio con il 55 per cento contro il suo avversario Stoianoglo. La seconda vittoria consecutiva di Sandu è stata interpretata come un segnale positivo dai cittadini moldavi rassicurando anche Bruxelles e Kiev.

Il percorso europeo della Moldavia

Sebbene inizialmente abbia cercato di stabilire relazioni con la Russia, Sandu ha successivamente cambiato rotta verso una politica fortemente pro-Ue, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. Il paese dell’Europa orientale confina sia con la Romania che con l’Ucraina. La presidenza di Sandu è stata caratterizzata da stretti legami con l’Occidente e da significativi passi avanti verso l’integrazione europea. Sandu è una convinta sostenitrice dell’integrazione europea della Moldavia e, nel marzo 2022, ha firmato la domanda di adesione all’Ue.