Valencia nel fango e nella paura di una lotta impari contro il tempo. Il lavoro di soccorritori e gente comune rischia di rivelarsi vano, considerata anche l’allerta rossa e arancione che l’Agenzia Meteorologica Statale spagnola ha diramato per domani 4 novembre 2024, prevedendo ulteriori piogge.
Si lotta per salvare vite umane, recuperare dispersi e cercare di riportare in funzione i servizi essenziali danneggiati dall’alluvione del 29 e 30 ottobre. Una corsa contro il tempo che coinvolge anche la città di Aldaya, in provincia di Valencia: il locale centro commerciale Bonaire è stato devastato dal fango e dall’acqua, che ne hanno allagato il parcheggio e distrutto molti locali.
Ignoto il numero di persone rimaste bloccate nel parcheggio, mentre la rabbia dei valenciani ha colpito il premier Pedro Sànchez ed il re Felipe VI: mentre erano in visita nelle zone alluvionate, sono stati insultati e colpiti da diversi lanci di fango.
Devastazione a Valencia: il centro commerciale Bonaire sotto il fango dell’alluvione, ancora ignoto il numero dei morti
Molte foto e video riescono spesso a rendere l’idea in modo immediato di fenomeni complessi e la cui portata coinvolge migliaia e migliaia di persone. Lo stesso vale per l’alluvione che fra il 29 ed il 20 ottobre ha colpito la Comunità di Valencia: non sono soltanto le centinaia di auto ammonticchiate le une sulle altre o le strade ricoperte di fango a fare impressione, ma anche alcuni specifici luoghi colpiti dalla Dana.
La depressione isolata in alta quota che provoca piogge improvvise e violente ha fatto calare su Valencia una quantità d’acqua riscontrabile solitamente in un anno e a farne le spese è stato il centro commerciale Bonaire, nella città di Aldaya. Ovviamente non è stato l’unico luogo colpito, ma il parcheggio da 5.700 posti è stato definito da molti come un “cimitero” al cui interno il numero di vittime non è ancora noto.
Su diversi social è possibile vedere come i soccorritori, ma anche gente comune, si stia attrezzando anche con mezzi di fortuna per spalare il fango nelle vicinanze del centro commerciale. Ingressi e rampe d’accesso al parcheggio sono però al momento inagibili: troppi detriti rendono impossibile il passaggio di mezzi e uomini.
Il senso di disperazione e di rabbia a Valencia e dintorni è tangibile e a farne le spese sono stati il premier Sànchez e la coppia reale di re Felipe VI e consorte, Letizia Ortiz, allontanati in malo modo dai luoghi maggiormente colpiti dall’alluvione.
I soccorritori non si sono voluti sbilanciare, parlando della possibilità generica quanto agghiacciante di molte vittime all’interno del Bonaire. Le pompe idrauliche sono al lavoro per abbassare il livello dell’acqua, ma la difficoltà di far arrivare benzina e elettricità sul posto rendono il processo molto lento.
Se il fango si solidificasse, con al suo interno pezzi di legno, vetro e altri materiali, potrebbe rendere impossibile il recupero dei corpi di tante persone che hanno cercato di proteggersi dalle piogge o che non sono state raggiunte dagli avvertimenti governativi.
L’ultimo bilancio disponibile parla di 217 vittime a Valencia e nelle città circostanti, di nazionalità e di età molto diverse fra loro. Il governo catalano ha ordinato la sospensione delle lezioni nelle scuole e nelle università locali per domani 4 novembre, mentre l’allerta arancione è stata diramata per le città di Alicante, Castellon e Murcia.
I soccorritori all’opera contro acqua e fango: si temono altre piogge
Víctor Ángel Torres, il Ministro delle Politiche Territoriali e della Memoria Democratica, ha spiegato in un briefing presso il Comitato di crisi che la situazione non si presta a commenti definitivi e che i soccorritori sono ancora all’opera per ripulire gli ambienti del centro commerciale dal fango e dall’acqua accumulati a causa della Dana.
Le immagini sui social raccontano di acqua che arriva fino ai soffitti, densa e difficilmente esplorabile persino coi mezzi che i sub hanno a disposizione. Questi si devono immergere per poter esplorare e cercare eventuali sopravvissuti, specie nel parcheggio del Bonaire.
E’ proprio qui che si concentrano al momento le maggiori paure e ansie di chi segue la vicenda, e non soltanto ovviamente di chi ha qualche amico o parente a Valencia e dintorni. Con ogni probabilità, il centro commerciale sembrava un luogo sicuro dalle forti piogge e ci sono state persone che ad un certo punto hanno cercato di allontanarsi prendendo la propria auto nel parcheggio.
Uno dei motivi di più forte polemica politica in queste ore riguarda proprio il mancato avvertimento da parte delle autorità politiche valenciane sul non prendere la propria automobile in caso di possibile alluvione. L’acqua, raggiunto un certo livello di altezza, danneggia le sospensioni e i circuiti elettrici, bloccando il veicolo e lasciando le persone al suo interno in balìa degli eventi.
Torres ha spiegato che ad oggi sono attivi al centro commerciale Bonaire 50 soldati, quattro macchine e un kayak per ridurre il livello dell’acqua. I sommozzatori dell’Emergenza Militare spagnola (UME) sono in attesa dell’ordinanza del tribunale di Valencia per rimuovere i corpi presenti nei vari locali commerciali: il loro numero non è noto, ma si teme il peggio.
Ad aggiungere ulteriore pressione ai decisori politici e alle autorità dei soccorsi è stata l’Agenzia Meteorologica Statale spagnola, che ha diramato diversi avvisi per i quali la Dana farà sentire anche nelle prossime ore i suoi effetti. Almerìa è sotto osservazione ed è stata lanciata l’allerta rossa: si chiede ai residenti di non uscire se non strettamente necessario.
Spagna, contestazione e lancio di fango contro re Felipe e il premier Sanchez: accuse per la gestione dell’alluvione
Fra i momenti più delicati che seguono un evento naturale di questa portata rientrano anche l’arrivo di personalità politiche nella città o nei territori che sono alle prese con le operazioni di sicurezza e di salvataggio dei dispersi. Non è raro infatti sentir dire che i politici fanno “passarella”, mostrando una vicinanza a favore di telecamere che poi non si traduce totalmente negli interventi promessi.
A Valencia dalle parole sono passati ai fatti: arrivati sul luogo dell’alluvione Re Felipe VI e la moglie Letizia Ortiz hanno potuto ascoltare per qualche momento le lamentele degli abitanti della Comunità valenciana, prima di dover tornare indietro constatando la rabbia e l’atmosfera ostile a Paiporta, una delle città valenciane maggiormente colpita dalla Dana.
Re e consorte sono stati chiamati “assassini”, “bugiardi” e sono stati invitati con toni sempre più minacciosi ad andarsene: una volta risaliti sulla loro automobile, questa è stata colpita da ripetuti lanci di fango, con le forze dell’ordine locali che hanno fatto il possibile affinché la situazione non degenerasse.
Non è andata meglio al premier Pedro Sànchez o il della Comunità Valenciana, Carlos Mazon, accusati a vario titolo dalla popolazione locale e dai rispettivi avversari politici di non aver preparato un adeguato piano di risposta nei confronti dell’alluvione.
Sànchez è stato anche colpito alle spalle da un grosso bastone, provocandogli soltanto un grosso spavento: il servizio d’ordine che lo accompagnava lo ha poi portato in un posto più sicuro, anche se l’auto sulla quale viaggiavano è stata colpita da pale e calci, che ne hanno distrutto i vetri posteriori.
La visita che la famiglia reale spagnola, insieme al premier e a Mazon, aveva organizzato a Valencia e dintorni sarebbe servita a vedere le difficoltose e lente operazioni di spalatura del fango, pulizia dei detriti e di ripristino dei servizi essenziali. Progetto poi abbandonato per la palese rabbia delle persone ed è per questo motivo che la visita a Chiva (altro epicentro della Dana) è stata annullata per motivi di sicurezza.
I 5 punti salienti dell’articolo
- Alluvione a Valencia: la Comunità di Valencia è colpita da gravi alluvioni che hanno causato devastazione, in particolare nel centro commerciale Bonaire, dove si temono numerose vittime a causa dell’acqua e del fango.
- Operazioni di soccorso: i soccorritori e i volontari stanno lottando contro il tempo per salvare vite, recuperare dispersi e ripristinare i servizi essenziali, mentre l’Agenzia Meteorologica prevede ulteriori piogge e ha emesso allerta rossa per alcune città.
- Tensione politica: durante una visita nelle zone colpite, il premier Pedro Sánchez e la famiglia reale sono stati accolti con proteste e insulti dai cittadini, delusi dalla risposta del governo all’emergenza.
- Situazione critica nel centro commerciale Bonaire: il parcheggio del Bonaire, descritto come un “cimitero”, è inaccessibile a causa dei detriti, complicando le operazioni di ricerca e recupero. Il bilancio attuale a Valencia e dintorni è di 217 vittime.
- Critiche alla gestione dell’emergenza: il governo è accusato di non aver fornito avvisi adeguati sulla pericolosità delle alluvioni, portando le persone a cercare rifugio nelle proprie auto, bloccandole nell’acqua e aumentando il rischio di tragedie.