Il bonus mamme nel 2025 si estende anche alle lavoratrici con contratto a tempo determinato e alle lavoratrici autonome titolari di Partita IVA.
La misura di sostegno, che si concretizza in un esonero contributivo parziale, sarà prorogata al 2025 con un arricchimento della platea delle beneficiarie.
Nonostante l’estensione delle beneficiarie, alcune lavoratrici resteranno comunque escluse dalla misura, ma d’altra parte ci sono novità positive anche sul numero dei figli.
Vediamo subito quali sono i requisiti di accesso al bonus mamme, come funziona la misura e lo sconto sui contributi e chi sono tutte le nuove e le vecchie beneficiarie.
Bonus mamme esteso nel 2025
Il bonus mamme è stato uno new entry del 2024 e, a grande sorpresa, è stato prorogato anche al 2025. Accanto alla proroga della misura, arriva anche un’altra buona notizia: il bonus è stato esteso ad altre lavoratrici madri.
Se quest’anno lo sgravio è rivolto solo alle lavoratrici dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, nel 2025 il bonus mamme sarà esteso anche alle:
- Lavoratrici autonome titolari di Partita IVA;
- Imprenditrici in contabilità ordinaria e semplificata;
- Titolari di reddito di partecipazione;
- Lavoratrici dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato.
L’estensione della misura a più categorie ha l’obiettivo di supportare quante più lavoratrici possibili e andare a incentivare la natalità, tema caldo e molto caro al Governo, per il quale si stanno prendendo molti provvedimenti.
Accanto alle lavoratrici incluse nella vasta platea delle aventi diritto allo sgravio, ci sono alcune esclusioni:
- Le lavoratrici autonome che hanno optato per il regime forfettario;
- Le lavoratrici domestiche.
Requisiti e condizioni di accesso per le titolari di Partita IVA
I requisiti e le condizioni di accesso richieste alle lavoratrici autonome titolari di Partita IVA sono pochi. Intanto, occorre avere un reddito imponibile previdenziale non superiore a 40.000 euro annui. Come già detto, è fondamentale non avere aderito al regime forfettario.
Ancora non si conoscono i limiti e le stesse entità dell’esonero spettanti alle lavoratrici autonome. Per questo, occorre attendere la pubblicazione di un decreto interministeriale a hoc.
Tuttavia, per l’anno prossimo il contributo pensionistico resterà invariato: l’esonero, quindi, non influirà in alcun modo sui diritti pensionistici delle lavoratrici.
Come funziona lo sgravio contributivo per autonome e dipendenti
Oltre all’estensione della platea delle lavoratrici beneficiarie, c’è un’altra buona notizia per il 2025. L’esonero spetterà lo stesso per chi ha almeno due figli a carico, sia per le autonome che per le dipendenti. Il figlio più piccolo deve avere un’età inferiore a 10 anni.
Inizialmente, per il 2025, era stabilito che potessero accedervi solo le lavoratrici con almeno tre figli. Tale modifica non sarà rinnovata.
Il bonus spetterà dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026: la misura sarà erogata su base mensile.
Come richiedere il bonus mamme nel 2025
Probabilmente, le modalità di richiesta del bonus mamme resteranno invariate. Per saperlo, però, occorre attendere il passaggio della Legge di Bilancio alle Camere.
Non occorrerà, quindi, presentare domanda, ma il bonus sarà erogato direttamente dal datore di lavoro alle aventi diritto. Le lavoratrici, da parte loro, più che una domanda dovrebbero autocertificare di essere in possesso dei requisiti.
L’INPS, per facilitare l’accesso al bonus mamme, ha introdotto l’app “Utility esonero lavoratrici madri”, così come annunciato con la circolare n. 27/2024.
Si tratta di un’applicazione che consente alle lavoratrici di inviare i codici fiscali e i dati anagrafici dei propri figli direttamente all’INPS, senza dover coinvolgere il datore di lavoro. Questa modalità è stata pensata per rendere più accessibile e semplice la procedura, consentendo alle stesse lavoratrici di monitorare la propria situazione, in totale autonomia.
Le novità del bonus mamme in sintesi
- Estensione del bonus mamme: nel 2025, il bonus mamme si estende a lavoratrici autonome con Partita IVA, imprenditrici e lavoratrici con contratto a tempo determinato.
- Requisiti di accesso: le lavoratrici autonome devono avere un reddito imponibile non superiore a 40.000 euro annui e non possono essere nel regime forfettario. L’esonero contributivo sarà garantito anche a chi ha almeno due figli a carico.
- Modalità di richiesta: il bonus sarà erogato mensilmente dal datore di lavoro senza necessità di domanda formale, ma le lavoratrici dovranno autocertificare i requisiti.