Il caso è ormai è scoppiato e anche con largo anticipo rispetto all’ufficialità della panchina contro il Monza, la terza consecutiva in campionato dopo quelle contro Udinese e Napoli. Perché anche se Fonseca dovesse cambiare idea (ipotesi al momento di difficile realizzazione), Leao rappresenta per lui una seconda scelta.
Da titolare fisso e punto di forza del Milan di Pioli a panchinaro con Paulo Fonseca: il mondo rossonero di Rafa Leao si è capovolto nel giro di pochi mesi. Ma quali sono stati i motivi della rottura tra Leao e Fonseca che hanno ormai definitivamente fatto scoppiare il caso intorno al numero 10 del Milan? Premessa necessaria: più di qualcosa tra i due non ha funzionato e dunque bisogna analizzare diversi aspetti, di campo e ma non solo.
Rottura tra Leao e Fonseca: i motivi tattici
Iniziamo dagli aspetti strettamente legati al campo. Alle domande in conferenza sul perché delle esclusioni di Leao, Fonseca ha sempre risposto focalizzando l’attenzione solo su aspetti tattici. Il tecnico rossonero vede un calciatore poco propenso alla fase difensiva, che non si sacrifica per la squadra e che è troppo “solista” quando attacca. Tradotto: Fonseca vorrebbe da Leao quei ripiegamenti difensivi che, ormai è chiaro, non sono nelle corde del portoghese.
Perché dunque snaturarlo? Leao può e deve migliorare visto l’enorme potenziale, ma è impossibile pensare di farlo diventare un attaccante a tutta fascia. Inoltre, e su questo tasto ha insistito e lavorato tanto anche Pioli, Fonseca chiede a Leao movimenti diversi in attacco, in modo che possa ricevere palla sulla corsa – così da sprigionare tutta la sua potenza – e non sempre partire palla al piedi negli uno contro uno contro la difesa avversaria schierata.
Rottura tra Leao e Fonseca: i motivi extra campo
Ma oltre agli aspetti tattici c’è dell’altro ed è anche abbastanza evidente. A Fonseca non piace l’atteggiamento di Leao e lo percepisce come una mancanza di rispetto verso il gruppo. Il tecnico portoghese vorrebbe maggiore impegno, dedizione e intensità negli allenamenti prima e in campo dopo. Ma Leao ha dimostrato che, per caratteristiche e indole, non sarà mai un “guerriero”. Il portoghese alterna giocate importanti a pause, a volte fin troppo lunghe. Ma Leao è così, prendere o lasciare. Può e deve migliorare, ma non cambierà mai del tutto.
Quali soluzioni?
Cosa fare allora? Sicuramente questa situazione sta danneggiando un po’ tutti: il giocatore, finito ormai ai margini; Fonseca, che non sta riuscendo a sfruttare al meglio il potenziale del suo migliore calciatore in rosa; il Milan, che si sta ritrovando a fare i conti con una situazione davvero inaspettata: Leao da risorsa è divenuto un problema. Ma cosa uscire da questa situazione che al momento sta provocando solo disagi e imbarazzi a tutto il mondo Milan? Servirebbe forse una presa di posizione chiarificatrice da parte della società, visto anche l’ottimo rapporto che ha sempre legato Leao a Ibrahimovic, fin dai tempi in cui i due si dividevano lo spogliatoio.
Sempre che questo tentativo non sia già stato effettuato e non abbia sortito gli effetti sperati. Se così fosse, ricomporre la frattura diventerebbe quasi impossibile e i rossoneri si ritroverebbero davanti a un bivio: proseguire con Fonseca e cedere Leao o cambiare guida tecnica, affidando la squadra un allenatore che metta proprio il 10 rossonero al centro del suo progetto.