Louis Dassilva ha dato il proprio consenso a sottoporsi al test che la Procura ha chiesto di svolgere in incidente probatorio per chiarire una volta per tutte se davvero l’uomo catturato in video da una telecamera di videosorveglianza della farmacia San Martino di via del Ciclamino, a Rimini, sia lui.
Stando a quanto riporta Il Resto del Carlino, il 34enne, accusato dell’omicidio della vicina di casa Pierina Paganelli, sarà quindi chiamato a ripercorrere gli stessi passi del soggetto ripreso. Soggetto che, secondo gli inquirenti, corrisponderebbe all’assassino.
Louis Dassilva e l’incidente probatorio sul video della farmacia
La richiesta è arrivata da parte di chi indaga dopo che un residente dello stesso stabile condominiale di Louis Dassilva ha dichiarato di riconoscersi nel famoso video, smentendo, in sostanza, la ricostruzione della Procura, secondo cui il soggetto ripreso sarebbe l’indagato di ritorno dai cassonetti della spazzatura dopo essersi disfatto dell’arma del delitto (mai ritrovata).
Adesso che è arrivato il suo ok, un maxi esperto procederà a rianalizzare minuziosamente i frame del filmato e, comparandoli con nuove riprese, dovrà chiarire, una volta per tutte, di chi si trattasse. La “condizione irrinunciabile”, secondo gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che assistono il 34enne, è che vengano “riprodotte e garantite le condizioni di quella sera”: stessa luce, stessa telecamera, stesso orario.
Il movente dell’omicidio secondo la Procura è la relazione tra l’indagato e Manuela Bianchi
Si tratta di un passo importante. Se il test dovesse dimostrare che quello ripreso in video non era Dassilva, quest’ultimo potrebbe anche essere scarcerato: verrebbe meno, infatti, in quel caso, la “prova regina” raccolta a suo carico. Quella che lo scorso luglio ha portato – insieme a una serie di altri elementi – al suo arresto.
Al momento il 34enne è detenuto nel carcere “Casetti”. E, come fa dall’inizio, si proclama innocente, sostenendo di non aver avuto alcun motivo per prendersela con la vicina di casa. Versione che cozza con quella della Procura, secondo cui invece potrebbe aver ucciso la 78enne per paura che scoprisse la relazione extraconiugale che da un po’ lo legava alla nuora Manuela Bianchi, facendone parola con la moglie Valeria Bartolucci.
Quest’ultima, dal suo canto, l’ha sempre difeso, fornendogli anche un alibi: stando a ciò che più volte ha raccontato, la sera del delitto avrebbero guardato un film insieme. Il punto è che lei, prima dell’omicidio dell’anziana, si sarebbe spostata in camera da letto: Dassilva avrebbe avuto la possibilità (e il tempo) di scendere e poi risalire, senza che se ne accorgesse.
La ricostruzione del delitto di Pierina Paganelli
I fatti risalgono al 3 ottobre 2023. Erano da poco passate le 22 quando Pierina Paganelli, di ritorno da un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova, fu colta di sorpresa in garage e uccisa con 29 coltellate. A trovarne il cadavere, la mattina successiva, fu la moglie del figlio Giuliano Saponi, Manuela Bianchi, che aveva appunto una storia con Louis.
Partirono così le indagini; i sospetti si concentrarono subito sui due e sul fratello di lei, Loris Bianchi (come la donna, mai ufficialmente indagato). La sera precedente si trovava anche lui in via del Ciclamino: secondo il suo alibi, insieme alla sorella e alla nipote avrebbe cenato a casa di queste ultime. La difesa di Dassilva sostiene che avrebbe avuto un movente e l’opportunità di agire.
A destare sospetti, secondo loro, una frase che avrebbe rivolto al 34enne subito dopo aver appreso della morte dell’anziana: “Giustizia è stata fatta”. Frase che Loris, stando alla sua versione, avrebbe pronunciato solo per catturare una sua eventuale reazione, visto che sospettava di lui.
Cosa sappiamo finora (e cosa non torna) sul caso
- Incidente probatorio: un test servirà a chiarire l’identità del soggetto ripreso nel video di una telecamera di sorveglianza e ritenuto dalla Procura essere Louis Dassilva mentre si libera dell’arma usata per uccidere Pierina Paganelli.
- Movente ipotizzato: sempre secondo la Procura, il 34enne – che si proclama innocente – avrebbe agito per timore che l’anziana potesse parlare alla moglie della relazione extraconiugale che intratteneva con Manuela Bianchi, nuora della vittima.
- Dettagli sul delitto: la 78enne è stata uccisa con 29 coltellate la sera del 3 ottobre 2023. A trovare il suo corpo è stata la nuora, che avrebbe trascorso la sera del delitto con la figlia e il fratello Loris Bianchi, contro cui la difesa di Dassilva ha più volte puntato il dito.